. I 32 RIVISTA POPOLARE abbandonare. E aspettiamo, securi, che per questo esempir, di fede energica e per questo pegno di riparatrice amore· volezza sia per germinare fra breve , dal nuovo Istituto, un'opera cauta , coordinata , sapiente , di protezione e di imprese. Senza dubbio, però, ogni sforzo riescir • presso che ,·ano se i nostri propositi non deriveranno dall' intelligenza precisa dell'attuale momento storico del Brasile; se la nostra , azione non sarà spinta., e insieme coostretta, dalla precisa nozione delle contingenze reali. E , anche con tutto ciò, ogni sforzo riescirà presso che vano se non saremo capaci di metodo , e se ci farà difetto la continuità dell'intento · nell'epoca buona e nell'avve!"sa. Felice voi, ottimo amico, che potete cosl autorevolmente parlare dalla Cattedra ai giovani, e che potete, dal Parlamento, parlare al Paese. Felice voi , poiché vi è dato di continuare cosl effi<:acemente il nobile còmoito della. vostra vita, dedicata allo studio del vero e alla difesa della libertà. Fate dunque sempre meglio intendere agli italiani che è vero, è vero, che oggi l'Italia può diventare « più grande », e non per selvaggia e incerta forza di armi, ma per sicura virtù di lavoro e d.i pensiero libero. Nelle mie prossime lettere io vi parlerò del Brasile , e dei nostri, e di ciò che secondo me si può fare , e di quel che bisognerebbe fare al più presto. · ' Il lettore sarà forse sorpreso che io associ in questo articolo due autori e due libri così differenti come: Spencer, Fatti e commenti, e: A. Boggiano, L'organizzazione professionale e 'la rappresentanza di classe (1). Difatti, benchè sian pubblicati. contemporaneamente dagli stessi editori Bocca, ciò non costituisc~ un legame sufficiente perchè se ne parli accoppiandoli. Se io lo faccio è perchè, tuttavia, essi hanno nelle loro divergenze 1,m punto di contatto. Lo Spencer, il grande liberale, ancora nel momento di scrivere questo suo volume che ·fu l' ultimo che pubblicò , insiste sulla sua fede incrollabile nella libertà, nell'individualismo, rompe ancora varie e belle lande per combattere la causa della decadenza futura della grandiosa civiltà che il liberalismo ha saputo creare in men d'un secolo: l'irregimentazione, lo Statismo, la m~ncanza d'energia, del sentimento di indipendenza e di responsabilità. Il Boggiano invece è favorevole alla lotta contro il liberalismo e l'individualismo; afferma che essi sono i peggiori nemici della società contemporanea ; vede in tutti i paesi civili un grandioso movimen·o in favore dell'organizzazione per classi, crede che quella è la via di salvazione e invoca tutte le sue forze l'avvento di un'era in cui l'individuo non esista, non_ agisca, non pensi che per mezzo del gruppo in cui dovrà essere inscritto se vorrà contare per qualche cosa ; in cui tutta la vita ·sociale si faccia da, per· mezzo e per i gruppi sociali.· Ambedue sono impersonatori tipici di due tendenze fondamentali della società comtemporanea: pro e contro l'irregimentazion_e. X Nel suo libro lo Spencer si occupa di una quantità grandissima di soggetti , esponendovi idee che non poteron trovar posto nelle precedenti pubblicazioni (2); (1) I due volumi son pubblicati dai F atelli Bocca di Torino; il primo è in 8.0 di pagine 211, il secondo pure in 8.0 di pagine 301 ; tutti e due furon pubblicati nel 1903. (2) Ecco i soggetti di cui si occupa lo Spencel' e che noi non consideriamo nel testo: psicologia individuale e collettiva; linguistica; musica; estetica; pedagogia: biologia; sociologia; filosofia; storia, rdigione; critica; arte, etc. Il tutto fot·ma una mescolanza strnna ed attraente di brani pieni' di idee originali come tutto quanto scrisse l' A. Questo volume contiene· una quantità di postille, per così dire, a quello che disse negli altri suoi volumi: d'onde la sua grande importanza, . \ ma, per quanta sia l<:1lo, ro importanza, noi vogliamo occuparci qui solo dei soggetti che riguardano l' irregimentazione. Ecco le sue idee. L'imperialismo conduce fatalmente alla c:,chiavitù dei più deboli; ma per di piì.t i dominatori, abituandosi e vivere oarassiticamente sui loro soggetti, ne diventano alla lor volta schiavi: non posson più esistet·e senza questi rapporti di mutua dipendenza. Ma non è solo questo il sintomo di regresso della nostra società ; in essa si nota un vero ritorno alla barbarie; c'è una tendenza generale non già a raggiungere un dato scopo colle proprie forze, ma a cercare di ottenerlo abdicando alla propria libertà nelle mani di un grnppo dirigente, politico, militare, ecclesiastico, etc.; le idee, i sentimenti, le forme di organizzazione, la loro disciplina prendono sempre più forme militari, benchè apparentemente vi sia una gran lotta contro il militarismo : un esempio di tali org·anizzazioni è l' Esercito della salute ; invece delle lotte cortesi di idee e di interessì si esaltano la fùrza brutale, lo spirito di lotta come i soli mezzi atti ad ottenere anche lo s·copo più futile (1). E menLre c'è questa tendenza generale alla irregirnen tazione, alla sottomis -ione ad una gerarchia militare, ad un regolamento rigiclo ed immutabile òei minimi atti della vita collettiva, la scienza dimostra che i1 progresso rli tutte le forme di vita è stato reso possibile solo perché furon possibili variazioni incessanti. Ma ora non si tien più nessun conto di ciò: v'è un codice dell'istruzione pubblica che indica quello che· bisogna insegnare e come; c'è tutta una organizzazione per modellare i fanciulli secondo un tipo protocollare visto ed approvato dal c-overno. Un·altra irregimentazione é effetto della legislazione sul lavoro, in continuo faragginoso aumento. Col progresso incessante della municipalizzazione dei servizi pubblici i municipii irregimentano una parte sempre più grande della cittadinanza ; lo stes~o fanno su più. ampia scal,a i monopolii di Stato. Le organizzazioni popolari formano un vero esercito operaio coi suoi ufficiali, sottufficiali, etc. E si potrebbe continuare. Ora in tutte queste organizzazioni c'è una rinuncia più o meno grande alla propria indipendenza, alla propria libertà d'azione, un ritorno cioè, più o meno grande alla schiavitù. E quasi ciò non bastasse ogni gruppo I)On ha maggior desiderio che di imporsi agli altri, non importa per qual mezzo! . Nella vita pubblica ciò porta ai· danni enormi dei governi di partito, the fanno il bene dei loro adepti a .spese degli altri e mai si curano del bene pubblico, e l'altro grave incoveniente che non si è favorevoli od avversi a tal misura, o a tal altra, non si vota pro o contro tale o tal altra legge, secondo che si crede che ciò sarà utile o meno al paese, ma secondo decide il partitò, cioé i capi, troppo spesso più teneri pel loro interesse che per quello dei loro seguaci. Tali tendenze sono apportatrici di effetti perniciosi : per fare un esempio la legislazione che vuol regolare la sanità pubblica è bene spesso basata su osservazioni imperfette od incomplete, impone misure vessatorie e costosissime allq Stato ed ai privati e non raggiunge lo scopo; inoltre produce un tale sconvol · gimento nella vita sociale (p: es: chiusura di fabbriche, cessaziqne di imprese, etc.) che il male prodotto è bene spesso giù grave di quello eliminato, quando se ne elimina qualcuno. Nuove 'teorie prevalgono; ma l'igiene ufficiale, cristallizzata nella sua burocrazia, non le segue, non le vuole, non le può seguire : e così si continuano ad imporre norme dimostrate inefficaci e dannose! Tutto questo spirito strano in piena contraddizione con tutta la vita psicologica e materiale del secolo XIX, e di cu_i han fatto la grandezza, è (l) Persino l'arte, di.ce lo Spencer, s'imhaL·barisce; il nostri gusto si porta verso forme primitive d'arte, contemporaneedo una civiltà primitiva, senza l,ibertà, senza giustizia, etc.
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