RIVISTA POPOLARE 87 Vorrà essere essa sola la spettatrice platonica della bella occasione che le si presenta e lasciarsela sfuggire'? Convenirne non sarebbe umano. Fin' ora. chi obbligò l'Austria a tenersi strettamente ai tratta ti era la Russia, ora però I a Russi a ba altri grattacapi cui badare e l'Austria non ha punto l'aria di voler fare ~l gendarme per conto della troppo potente vicina. E più che certo che l'Austria otterrà i suoi fini se un'altra potenza, direttamente interessata, non le fa senti-re che sarebbe pronta a fare dal canto suo i proprii interessi nei Balcani se l'occasione le si presentasse. E questa potenza è l'Italia. Noi àbbiamo dei ·grandi interessi nei Balcani e sulle coste orientali dell' Adriatico. Ci possiamo limitare a considerarli platonicamente finchè le altre potenze fanno lo s tess0, il giorno che una qual nnq ue di esse volesse · ··tirare l'acqua al proprio mulino, bisogna ricordarci che lo statii qiio è la migliore delle sitnazioni, ma se codesto statu quo deve essere rotto allora deve esserlo assolutamente a nostro vantaggio. E' forse nelle mani, o per dir meglio, nella intelligenza dei diplomatici italiani che sta la decisione della pace o della guerra in Europa. Saranno essi da tanto da mantenere la -pace? Francamente ne dubitiamo. Il momento presente è grave non d' incognite, ma di pericoli; occorre molta fermezza e molta finezza per evitarli , per saperli oltrepassare senza cadere nell' abisso disastroso. . Alla vigilia di Fashoda l'Inghilterra non aveva nei ,suoi magazzini che una, una sola scatola di carne conservata, è l' inchiesti\ sul ministero della guerra che lo ha rivelato, ma il suo governo ebbe nn atteggiamento tanto risoluto che la Fra.nei.a non osò cimentarsi, indietreggiò e la guerra fu evitata. Noi abbiamo, forse, nei nostri magazzini più d' una scatola di carne conservata; ma i nostri governanti avra1mo, al momento opportnno, tanto coraggio e tanta fermezza da evi tare la guerra senza cedere d'un punto? Il momento è gravissimò; il problema é uno dei più serii; per: amore del n9stro paese noi_ vogliamo credere che al governo italiano non mancheranno le energie e le volontà necess::-ri~ quando sarà arrivato il momento d'esplicarle. '· .. ♦ , .. L' educazione patriottica al Giappone.- È interessante, in questo momento in cui il Giappone si rivela come un pùtente antagonista della espansione europea in· Asia, studiare i metodi pe' quali questo popolo che sembrava dormire da secoli. un sonno profondo, in mezzo alle sue piccole scatole laccate , alla sua arte potentemente ingenua, ai suoi alberi coltivati nèi vasi, s' è destato alla nc,stra civiltà ed ha saputo mettersi di pari passo con noi, nello sviluppo industriale commerciale e politico , 6 tanto da avere il diritto di essere contato come tma delle potenze mondiali. Uno dei più forti coefficienti di questo sviluppo è stata la scuola e nella scuota la educazione del senti- _mento patriottico, che non poteva a meno di avere una grande influenza dato un popolo, come il Giappone , in cui è fortissimo l' attaccamento alla terra, alle tradizioni religiose, alle memorie degli avi, e alla storia guerriera del paese. . .I. Wenleresse nel suo libro « Il Giappone d'oggi ~ . consacra un lungo capitolo alla Scuola, e da questo noi togliamo le indicazioni che ·ci servono per questa .lqro. nota. Si può dire che la scuola al Giappone ha cominciata ad essere disciplinata con un decreto imperiale nel 1872 .che stabili va l' istruzione primaria obbligatoria per i 1;agazzi dei due sessi fino all' età di quattordici anni. E vero che la legislazione industriale contraddice con questa legge µerchè permette l' imp1ego nelle fabbriche dei ragazzi all'età di dodici anni. Ma il corso ordinario della durata cli quattro anni è segni.to in tutti. i comuni dell'impero, di modo che si pnò dire che l'istruzione obbligatoria è generale per i bambini dai quattro ai dieci anni e si calcola che queste scnole sieno seguite da circa 4 miìioni d'i scolari. Fatta l:i: percen-. tuale il Giappone viene subito dopo l'Austria Ungheria , prima di tutti gli Stati del Sud-Europa e prima della Russia. Ecco una statistica che mostra il grado ai cultura dei coscritti Giapponesi della classe del 1899. Graduati delle scuole primal'ie superiori o possedenti una cultura equivalente. . 16 p; 100 Graduati delle scuole primarie ordinarie o poss8denti una c111tura equivaJente. . . 41 p. 100 Giovani che posseggono la conoscenza delle quattro regole aritmetiche. . 26 p. 100 Giov_api senza nessuna nozione aritmetica. 16 p. 100 Naturalmente mentre il Rescritto Imperiale afferma va: « La cultura ~on deve essere più ormai considerata come la proprietà delle classi superiori, ma come una eredità C)mune della quale ognuno ,deve profittare, nobili e cavalieri , coltivatori e artigiani, nomini e donne, » la cultura nelle donne lascia molto a desiderare e il numero delle bambine impiegate nelle filatnre e nelle tessitorie supera d'un terzo quello dei maschi. Il numero delle scuole ha seguito una progressione sempre crescente fino dall'epoca del Rescritto. Nel 1874 - ce n'erano 21000 sparse in tutto il paese oggi ce ue sono più di 26000. Bisogna notare che per quanto il rescritto prometta molto pure le scuole non son,o mo]to bene tenute: spesso mancano del materiale necessario, dei mezzi di riscaldamento, e di alt.re comodità ; non è esagerato dire che le scuole dei comuni rurali al Giappone sono di roco superiori alle scuole dei comuni rurali italiani. Ed i maestri italiani non hanno nulla da invidiare alla condizione dei loro confratelli giapponesi. Questi son pagati in ragione di 40, 35, e 30 franchi al mese cioè 16, 14, 12 yen e scende anche, in certe comuni, a 8 e 6 yen pagati· sovente in generi o in terra. Naturalmente si parlava ultimamente di elevare gli stipendii aì maestri elementari, ma la guerra è venuta a troncare i buoni propositi.. Entrato nel1a via deile innovazioni jl Giappone ha cercato di tenere il passo ai sistemi occidentali anche nella educazione,. e_ naturalmente un largo posto è stato fatto agli esercizi fisici ~ alla ginnastica e àgli studi e nozioni che possono svegliare nel ragazzo l'orgoglio del proprio paese. Quindi grandi cure sono date all' insegnamento della storia e della geografia giapponese, alla lettura di tradizioni e leggende guerriere, e allo sviluppo dell' istinto di combattività, potentisgimo nel popolo giapponese. lYlolte ore per settimana son dedicate allo studio delJa scrittura, che per un giapponese è un affare veramente serio . dato la sua scrittura ideografica, alla morale, e per. le ragazze al cucito. L'istruzione è laica e vale ìa pena riportare ·un passaggio del rescritto imperiale del 1890 a proposito della morale. « I Nostri antichi hanno daio allo Stato dei solidi fondamenti, dove le virtù erano. nrofondamente radicate ; e i nostri soggetti ,· con l' unanimità della loro grande lealtà e del loro affetto figliale, gli hanno perfezionati a traverso le età. " Voi, Nostri beneamati soggetti, siate dei figli devoti , dei fratelli affettuosi , dei mariti e delle spose amanti, e degli amici fedeli. Conducetevi modestamente e •siate buoni per tutti. Sviluppate le vostre facoltà intellettuali, aumentate la vostra forza morale ammassando cognizioni ed imparando una profe::;sione. « Lavorate per il bene pubblico ; consacratevi ai pubblici · affari. Rispettate la costituzione nazionale,
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