Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 4 - 29 febbraio 1904

110 RIVISTA POPOLARE mothy Dwigt. Un sol poeta di quest'epoca ebbe un barlume _di genio e fu di origine francese, Filippo Frenao. L'epoca rivoluzionaria fu feconda di canzoni patriottiche, fra le quali « La bandiera Americana),, di Joseph Rodman Drake sola, merita una lode. Nel secondo quarto del secolo la pr9duzione poetica americana diventa assai copiosa; col progresso della educazione la letteratura inglese fu studiata, e molti giovani impararono a comporre versi non infe1iori, per la forma, ai poeti inglesi. La produzione di ~uesta scuola di uomini ricchi di sensibilità non è da spregiare ancorchè si elevi di poco su la mediocrità. I più notevoli fra questi sono Paulding, Drake, Halkcl~ e John Haward Payne, autore della famosa· lirica: « Horne sweet home (Casa della casa) La poetess; inglese M.r Hemaus ebbe in America "largo seguito fra le dame, dalle quali sola rimane Lidia Sigoumey._ Eppure malgrado tutta questa attività De Tocquille aveva ragione e diritto di dire che l1America non aveva prodotto un solo poeta di ver0 valore. Ma fu appunto verso questo tempo che si manifestò il primo poeta americano di vero valore William Cullen Bryant. È statu chiamato· un seguace di Wordsw<:>rth e di Young, ma questo è vero soltanto in parte, perchè il suo genio ha i medesimi caratteri dei due inglesi, ma la sua torma e la sua esplicazione sono Òriginali: La natura sola fu la sua maestra e ispiratrice ed in versi liberi bellissimi descrisse stupendamente le bellezze della sua patria. Non era come Wordsworth un filosofo , ma portava nella sua arte la profondità e la tristezza della vita e della responsabilità che incombono all'uomo. Al suo puritanismo si deve se nella sua poesia naturista è libera di ogni traccia di panteismo. Il suo stile, benché risultato dallo studio di poeti inglesi è essenzialmente suo. È vero che h sua poetica si svolge in una sfera molto limitata, che· la sua lira è monocorde, ma nella sua sfera è assolutamente padrone della sua lira, ed è profondo e vario. In un prossimo articolo esamineremo i poeti dopo di lui ed i moderni. (Nor1h America,i Re·view, Gennaio). ♦ GABINO BuGALLAL: L'analfabetismo in Ispag·ua. - Il male _è grave ~enchè ci siano degli errori sulle sue. pro- ·porzioni. Infatti gli anafalbeti non sono il 70 °/0 , ma solo il 55,34 °lo nelle popolazioni al di sopra di sei anni. Le comparazioni internazionali sulla popolazione scolastica (numero di individui che frequentano la sct1ola in rapporto alla popolazione· totale) poi dicono che la Spagna occupa un posto migliore di quello di altri paesi: La popolazione scolastica . è di 4,71 per 100 abitanti in Portogallo 7, 36 » » m Italia 7,84 » » nel Giapppone 1 1,61 » » nel· Belgio 11,84 » >> nella Spagna Gli stipendi· iniziali degli ins~gnànti sono· vergognosi e, nel progetto di bilancio del 1904 vi sono proposte di sensibile miglioramento. Tali stipendi però arri\•ano a lire 3000 e non sono superati che in pochi paesi. Inoltre · godonc:> di non poche gratificazioni, sussidi strardinari, e in molte città hanno l'abitazione~ _ La vergogna della Spagna è nello stipendio dei maestri di • grado inferiore: sono 694 le sc~òle, i cui· insegna~ti hanno uno stipendio inferiore a lire 500 all'anno e che verrà aumetftato dal 1.0 gennaio 1904. Fùori della Spagna rron v'è che la sola Italia con stipendi inferiori a lire 1000. Del resto non si devono esagerare i danni dell'analfabetismo. 11 valore intellettuale e scientifico non si misura dal numero degli analfabeti di un p1e,e; nè· la sua potenza dipende dal1' avere qualche miglioria di più o di meno di cittadini" che san no leggere e seri vere. . E -una esagerazionè il dire che le nostre sventure coloniali siano derivato dal nostro analfabetismo: durante la guerra di Cuba gli analfabeti furono L>rse i soli che fecero il loro dovere. È grave errore il ridurre tu~to il problema della redenzione della Spagna all'analfabetismo, nel momento in cui nelle nazioni colte si deplora la scarsa efficaci:i. della istruzione elementare. Si deve abbandonare l'idea che nella distruzione dell'analfabetismo stia tutto il segreto della nostra redenzione e dobbiamo convincerci che nell'istruzione primaria occorre anzitutto un cambiamento di fini e di mezzi, che la: rendano più utile e proficua nella vita. Il male grave sta nel ·fatto: che·niolti sanno leggere e scrivere e non leggono; che gli intellettuali possegono più arroganza che cultura e che non diffondono la scienza nel paese; che ci siano scrittori i quali tengono più alla popolarità e al lucro che alla gloria e alla· inima soddisfazione della .:oscienza. Il male risiede sopratutto nelle classi superiori e alla loro elevazione morale e intellettuale si deve porre tanta attenzione quanto alla diffùsione dell'istruzione primaria. (La Lectura, Febbraio). ♦ LuowIG WoLTMANN: l Germani e la rina~cenza in Italia. - Quando si dice che le emigrazioni germaniche, dai goti ai normanni, hanno rigenerato la popolazione italica ci si esprime molto impropriamente, giacchè non la rigenerata razza dei liguri e dei mediterranei , ma la razza germanica, direttamente, dal medio-evo sino a' nostri giorni, ha creato la nuova civiltà in Italia. Di ciò promette l' autore una dimostrazione dettagliata in UD prossimo voluine. Intanto dà per grandi linee i risultati delle sue ricerche storico-antropologjche che dice destinati a produrre impressione su storici e scienziati. I goti non scomparvero dall'Italia senza traccia come comunemente si ritiene. Malgrado la decimazione della popolazione maschile adul~a nelle guerre, rimasero donne e bambini che per la razza contano altrettanto. Alcuni mantennero i loro beni, altri caddero sul colonato I nomi gotici rimasero. Cosi il più grande poeta d' Italia, Alighieri , si chiamav~ come un antico capo goto Aliger o · Aldiger La madre del più grande filosofo d'Italia, Bruno, port:1va ~ome goto: Fraulissa Savolina ( gotico savil-sole ). Ancor oggi i più frequenti tipi germanici si riscontrano dove i goti e i longobardi risiedettero più a lungo. Nella Lombardia, nella Toscana, nel Veneto i capelli biondi, gli occhi · chiari, le grandi stature sono cinque o sei volte più frequenti che in Sicilia e nell'Italia meridionale. In Brianza non si vedono quasi altro che tipi germanici. A Pavia, a Modena, a Bologna il viaggiatore tedesco non si sente troppo straniero. La nuova organizzazione sociale nell'Italia del Medio-Evo - le libertà cittadine .e la nobiltà feudale campagnuola - è una creazione ge~manica. Gli alti prelati, i nobili, i signori sono germanici o misti. In queste classi si elabora la nuova civiltà che a torto si designò come una rinascenza dell'antica civiltà latina. I nomi delle grandi famiglie italjane della rinascenza sono germa)lici come Strozzi, Gonzaga, Aldobrandini, Uberti, Arcimbaldi, Pico, Gaddi, Guicciardini, Rangoni, Foscari,-Tiepoli, Gozzadini, Sinibaldi, Ugolini, Ghilini, Grimani, Erizzi, Lam- _berti , Cantelmi , Frescobaldi, Alberighi , Grimaldi , M_ozzi, Bardi, Guidi ecc. Anche le famiglie con nome latino hanno per capostipite un germano. Le poche famiglie di diretta derivazione romana perdettero la loro purezza di razza incrociandbsi con, germani. Sulla base di questa struttura antropologica fiorì la' nuo'Và v-ita. i trovatori hanrro quàsi ·tutti nomi germanici.·Cimabue veniva dai nobili Gualtieri (Waltèr) Giotto ha H cognome tedesco Bondone. Masacdo era· un Gùidi. Còsì altri nomi gèÌ:-maniCÌ ·sono' poi quelli di Brunellesco, G. B. Alberti , Ghiberti, Donatello, Bardi. Che più ?

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