RIVISTA POPOLARE / 109 selto c:10 è in realtà l'ostacolo più grande e più forte, ch0 la natura opponga agri Europei e alla civiltà. G·EOGRAFIA Le spedizionidanesiin Groenlandia--11 Capitano Brun,1 è or ora tornato dal suo Yiaggio di 0splorazio11e archeologica lungo le costo della Groenlandia, e pubblica ora la relazione dei risultati ottenuti. Egli è stato fortunatissimo nelle rme ricerche. Accolto fraternamenb dagli Esquimesi potette osplorare tutta la costa da mezzogiorno fino ad Ivigtut. Scoprì rovine di antiche abitazioni islandesi, consistenti in una casa. fiancheggiata da uno stabile forso ad uso di stalla por le renne eJ i cani. Nei Kjkhemoddings trovò deEo stoviglie curiosissime e fluamente lavorate. Ad .A.merilak trovò le rovine ài un cimitero di Wikingi , i primitivi abitanti della Groonlaudi~ e invasori della Islanda e della Danimarca. Poco lungi trovò le rovino di un antico tempio o nell'interno una statua di uomo rozzamente scolpita irr un dente di tricheco. Nella vallo di .A.utsmanna trovò aìtre rovine e quì incontrò Esquimesi che avevano conosciuto Nauseo e Swerdrup ed ebbero piacere di averne notizie. Trovò anche la dimora di J. Egede cho propagò il Cristianesimo in Groenlandia e fondò uno stabilimentfl commerciale per lo scambio di prodotti fra la Groenlao dia e la Norvergia. Mono fortunato è stato il DotL Berthelsen , di cui si comi ucia a temere la perdita d'una. parto della spedizione. I membri che si temono perùuti si erano spinti nell' interno mentre Jaerthelsen si fermava a Upernivik per studiare le malattie degli Esquimenesi. Soppravvoouto lo scorbuto ad alcuni della spedizione il Dottore tornò indietro ad accompa- ~nare i malati e ~tabilì che si sarebbe ritornato ad Ivigtut col resto della spedizione. Ma quando tornò non trovò nessuno dei suoi compagni. Le ultime notizie di prima mano cho se ne hanno datando dall'aprile 1903 erano contenut0 i II una lettera dello studente Knud Rosmussen e dicevano che i membri della spedizione si erano spinti fino e Mornok e contavano di andare a svernare all'isola Saunders oltre la baia di Melvil a nord della casa York. .A. novembre aluuni balenieri danesi dissel'O di avere trovato tre esploratori, lo studente Rosrnnssen, il pittore conte Moltka e Uglius Ericksen ali'isola Saunders. Avevano poch" provvisioni, avevano perduto il loro battello ed erano mal ricoverati sotto uua te oda. I balenieri lasuiarono loro le provvisioni p-;,rsve~·uare e il lognamo per costruirsi un battello. Ma da nòvembre non si ha avuto nessuna notizia di loro. Bisogna sperare che essi abbiano deciso di svernare ali' isola Saunders por ripartirne nella primavera , altrimenti bisognerebbe credere che essi tentando di tornare indietro subito abbiano fatto naufragio col loro nuovo battello, durante le tempeste che hanno infierito in questi ultimi mesi nell' Oceano glaciale artico. A. AGRESTI 1111111111111111111111111,1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 ...,. I nostri abbonati che c-,: scrivono per cambi:amento d' i'ndirizzi, si"eno cortesi di mandare te toro lettere alt' Amm intstrazione della Rivista Popolare, NAPOLI, unendo la fascetta colla quale viene loro sped#o -Ugiornale. I I I li li li I IIII I I li I11111I1I11II111111 I I I I I I I I I li I I I I I 11I111111111111I11111111111111III1111111111111111111111 1'tVl5T A · DELLE. KtV15TE ----8}1---- CUHR'fON CoLuNs: Poesia e poeti d'America. - Bisogna, prima di tutto, notare la essenziale unità dei popoli inglesi e americani, che anche il Whittier fece risaltare in alcuni dei suoi versi. Invece di considerare che la poesia americana e la poesia inglese discendono da una unica fonte, i letterati inglesi si sono attardati a comparare i poeti americani con i poeti inglesi e a contrapporre alla debolezz;t di quelli la grand~ superiorità dei geni poetici inglesi. Questa comparazione è stata, naturalmente sfavorevole all' A.merica, e n'è risultato quella specie di indifferenza, se non di disprezzo, con cui gli Inglesi trattano la poesia americana , la quale, per conseguenza, non ha avuto che una piccolissima inAuenza su lo spirito inglese. Un' altra delle cause della poca efficienza - della poesia americana è stato lo scarso acume critico col quale gli Americani hanno lodato i hro poeti, portando alle stelle gli inferiori e trascurando completamente , o las~iando nel1' ombra i loro più grandi poeti nazionali. Non è possibile parlare di una letteratura poetica senza tener conto dei casi e circostanze nelle quali s' è sviluppata. Durante l'epoca d'oro della letteratura inglese quando Shakespeare aveva appena terminato il Re Lear e Bacone scriveva l' Instauratio magna; i primi pionieri della colonizzazione americana sbarcarono a James Tòwn. Seguirono centocinquanta anni di condizioni durissime, tutte contro la natura e contro gl' indigeni, che dovettero temprare il carattere • della letteratura americana. Nè si deve dimenticare chi furono questi primi emigranti. Erano partiti in rivolta contro la religione e la politica inglese ed ebbero a guida della loro religione e della loro politica la Bibbia e della Bibbia il vecchio non il nuovo Testamento. Essi, erano il. popolo prediletto, ogni pasto della famiglia per quanto frugale e semplice, s'apriva e si chiudeva con la prèghiera; agli occhi del bambino, dopo Dio venivano i genitori dopo i genitori, i più vecchi di età. La frivolità e l'irriverenza erano puniti con una severità superiore alla entità della offesa. Es- / sere astemio e casto, dire la verità ad ogni costo, considerare con sp·regio gli ornamenti e gli onori del mondo, essere paziente nella disgrazia, ma modesto nella prosperità, riconoscere nella coscienza la voce dell'Onnipotente e riconoscere in quella voce il doyere primordiale dell'uomo, questa era l'essenza della loro etica, e la loro vita pubblica la rispecchiava: e queste qualità sono comprese nei loro uomini più notevoli nella politica e nella letteratura. Quando la teologia puritana eb.bc perduto ogni valore la etica puritana sussisteva ancora e fu l'anima della loro poesia quando questa si destò. Nessun poeta americano ha cercato di glorificare - ad eccezione di uno - l'animismo e di re.ndere attraente l' i111purità o il vizio~ A prima vista può parere strano che gli avvenimenti eroici della Indipendenza americana, non abbiamo destato il genio · di quel popolo, ma non ce ne sorprenderemo se ricordiamo la definizione data da Wordsworth, cioè che la poesia è la emozione ricordata nella tranquillità. Quando la poesia si esprime nella azione non ha bisogno di esprimersi con le parole. Nè l'epoca dal 1782 ai 1820 che segui l'indipendenza americana fu più propizia alla poesia. Eppure prima di passare alla vera epoca della poesia americana, bisogna dare un' occhia~a alla produzione povera di questi anni che prec.edettero la natività della poesia americana. , 1 Non ci si può immaginare u.na più deplorevole produzione poetica , di quella che precedette la rivoluzione americana. · Volgari parafrasi rimate dei salmi , seguite da versificazioni i cui autori, da qualche punto di vista s'innalzano fino alla dignità della medioçrità. Tali furono Hon Trumball e Thi- ,I
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