RIVISTA POPOLARE 107 ~ass·egnc1_ Seientifiea ----i-:§-;..---- FISICA Ancora a proposito del radio- Non dispiacerà ai lettori della Rivista che io torni ancora una volta su questo soggetto. Ho lotto su per i giornali.., ed ho inteso dire , a proposito del radio una gran.de massa cii , chiamiamole ingenuità. Taluno ha scritto 0he il Raàio è venuto a f,ir tabu,la, rasa di tntte le leggi affermate fin' oggi dalla scienza; altri hanno detto che il radio sviluppa energia senza consumo di materia; altri ancora che la scoperta clolla radioattività rimette in questiono la teoria della costituzione dei mondi. 1 più hanno lavorato d' immaginazione, ed hanno attribuito al radio molto qualità o proprietà che sarebbe molto bene avesse, ma che - Jisgraziàta1uente - non ha. 11 radio dunque non ha fatto tabula rasa di nessuna legge fisica; anzi la sua· scoperta ò stata l::t conferma che le leggi ed i calcoli dei fisici , fio' oggi , si di mostrano in perfetto accorcio con i fatti naturali. Infatti il radio era stato previsto per mezzo di calcoli matematici dal matematico Poincaré nel 1894-95 e la S(.;0perta teorica del Becquercl , o la trovata pratica della si - gnora Curie non furono che il risultato delle ricerche del matematico, e la riprova che i calcoli di lui erano giusti. Niento tabula rasa, dunque, ma luminosa conferma. In una conferenza tenuta a Birmingham il 5 di questo mese Sir Olivier Lodge il famoso fisico inglese ha detto : - < Quando i raggi Rontgen nel 1895 forono scoperti essi parvero rivoluziouare la scienza e sorprenderla in fallo; bon presto però l' ossorvazione accurata gli fece rientare nell' ordine delle cose naturali e quando la radio-attivitil fu scoperta da Becquerel, noi avevamo già_ la teoria per cui, in massima ed a priori quella radio attiyità era conosuiuta. » Un grave errore è anche quello di credere che il radio non si consuma. La sua potenzialità radio-atti va è enorme, questo è i nCO'ntestabile, ma la materia da cui _l' irradiazhne emana benchè si consumi lentissimamente si consuma ; e l'energia si perde con una rapidità assai notevole. Ed altro errore non trascurabile è quella di credere che il radio ,viene a negare le principali leggi fisiche su la costituzione - della materia. La emanazione di Elio dal Radio parrebbe anzi provare essere una verità la teoria delln unità della materia, teoria professat_a degli akhimisti e dai cabalisti del Medio-Evo senza andare a ricercare _1 filosofi antichi, e che gli scienziati moderni ritengono essere un fatto che la fisica e la chimica riusciranno, tosto o tardi, ad accertare positivamente. Fino a poco tempo fa l'atowo era ritenuto essere l'ultima forma della materia indivisibile : ora la radio-attività è venuta a dimostrare che l' atomo stesso si fraziona in particelle più piccole, differenti da lui, fil<>ventepossedenti, quando separate,- qualità più potenti di quelle doli' atomo stessQ e queste particelle esplodenti, luminose, generanti esse l'irracliazione sono state denominate eletfroni, perchè è ris1dtato che l' atomo è uno stato di elettricità positiva e negativa, nel quale la parte uogativa tende a separarsi dalla composizione. Il radio e la radio-attività rientrano dunque· nelle teorie scientifiche determinanti i diversi stati de'Ila materia; ed è stato constatato che il radio obbedisce come tutti gli altri corpi e tutte le altrn energie della natura a leggi che la scienza conosce e delle quali determina l'importanza e l'azione. Il mistero, se mistero c' è. è piiì alto e piì.1 oltre. Nell' origine prima di tutto le cose. Ma non è qui il luogo di discut~rne. Questo per la storia. Nella pratica; in seguito alla scoperta della materia radio-atti va fatta da Becq uerel la signora Curie riuscì ad estrarre, in seguito ad operazioni di soluzione, precipitazione, cristallizzazione e solforizzazione. otto chilogrammi di clorato di bario da una tonnoflata di minerale - pi'tchblend - Questi otto chilogralll mi trattati an- - cora col metodo della soluzione e della cristallizzazione, diedero, dopo ripetute operazioni . un decimo ài grano di sostanza la cui forza radio atti va era nn- milione di volto superiore a quella del1' uranio, il componente le prime diciotto libbre di residuo del trattau~ento della tonnellata iniziale di minerale. Questo decimo di grauo era il radio. Oggi il clinico tedesco Dott. Iusel .è riuscito, semplificando il trattamento e perfezionandolo a ottenere quattro - g·ani da una tonnellata di residui d'uranio. Allo,spettroscopio si è constatato che i raggi di radio appartengono alla serie dei Caluio-Stronzio-Bario in certi casi assolutamente simili a quelli dell'Elio che si cre9eva, fin'ora, posseduto soltanto dal sole. Il ·radio sviluppa tre sorta di raggi i Gamma penetrantissimi , che possono essere scaricati attraverso una banda di ferro ed appartengono probabilmente alla serie X, i Betçi, 1;he consistono in elettroni esplodenti ; gli Alpha , studiati dal Rutherford e consistono iu atomi di materia,che il radio proietta con la velocità di centomila miglia al secondo. Que · sti son quelli che danno le macchie dello spettrascopio , e producono le emanazioni che li circondano e che rapidamente si esauriscono. Secondo il Rutherford l'Elio è manifestato da questi raggi. Questa· scoperta dalla energia interatomica ci mette sulla strada della possibile vita dal sole od anche della probabilità di estimazione delle età. genealogiche della terra. Ma dal terreno, o dal cielo degli alti calcoli e studi scientifici, altri fisici cercano di studiare gli effetti ~he il Radio ha su gli organismi viventi e su altri minerali e il Dott. Bohn ne ha voluto esperiméntare le proprietà tossiche che, su certi organismj appaiono verameuti violl'lnti. La memoria presentata da lui alla Società di Biologia non è priva d' interesse. Alcune dafoie e certe specie di formiche resistono po·chisismo tempo alle emanazioni del Radio. Emanazioni che sono insensibili all' uomo ; mentre è su lui sensibilissima la radiazione che provoca ustioni e profonde ferite. Introdotte alcune formiche nere in un tubo sul quale erano state fatte passsre previamente emanazioni di Radio le formiche e·rario tutte morte in capo ad un ora. Erano però già ~aralizzate dopo dieci minuti. Le dafnie resistono un tempo assai minore. L' esperimento è stato fatto introducendo fonnice e dafnie in un tubo chiuso in un recipiente nel quale era contemporaneamente chiuso un tubo contenente radio. L'effetto fu 1110110 immediato ma non meno micidiale. Dopo due ore le formiche e le dafnie erano morte, erano paralizzate dopo 20 o 25 minuti. Anche però dopo tolto dal recipiente il tubo contenente il radio, il recipientd stesso continuava per uno spazio di tempo variante fra le 8 e 10 ore a conservare la proprietà micidiale comunica-·
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