Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 4 - 29 febbraio 1904

94 RIVISTA POPOLARE parte dalla scelta del momento in cui la conversione va fatta. Il Goschen che, in Inghilterra, ebbe l'abilità e la fortuna di compiere la più grande conversione del secolo diciannovesimo, forse, non sarebbe riuscito nella sua impresa se avesse indugiato ancora qualche mese ad attuarla. Infatti, non appena compiuta l' operazione, s'intorbido il mercato finanziario provocando un panico morboso il quale si comunicò a tutte le borse d'Europa e d'America. · Il Miquel, che pure fu dotato di meraviglioso ta lento finanziario, per non avere avuta la stessa prontezza del Goschen scontò assai amaramen te la titubanza sua. Egli, nel 1894, avrebbe potuto assai agevolmente convertire la rendita prussiana. Tutte le condizioni si erano raggiunte, ma venne meno nel ministro la prontezza della risoluzione. Il Miquel, contro il suo solito , indugiò e l' indugio gli fu fatale. Infatti, pochi m_esi dopo, scoppiò la crisi monetaria negli Stati Uniti. Dal Nord-America si fece appello all'oro europeo, il quale lietamente attraversò l' Atlantico, diradando il capitale del vecchio continente e mettendo il ministero prussiano nella impossibilità di offrire ai creditori del suo. paese un interesse minore. · Dunque, la visione esatta delle cose e la rapidità nelle risoluzioni costituiscono, in simili casi, dei fattori efficacissimi di successo. Se il conflitto russo-giapponese si risolverà colla guerra, l' Italia, per ora, non potrà 'èonvertire la sua rendita. Nè si può dire quando potrà farlo, poichè le complicazioni potranno seguire alle complicazioni, con effetti assai funesti per il mercato monetario. Tanto la Russia quanto il Giappone si trovano in condizioni finanziarie pessime: la prima ha un debito pubblico che oscilla intorno ai dieci miliardi di lire; ed il secondo ne ha uno che oscilla intorno a due miliardi e un· quarto. Coi proventi ordinari deJ ' bilancio non è possibile far fronte a tutti i bisogni di una guerra lunga e lontana. I belligeranti do-: vranno. ricorrere ancora una volta al credito, sen7a del quale vana sarebbe la lotta. Pare che la Francia non voglia pagare a prezz~ ancora maggiore l' alleanza colla Russia e si mostn sorda alle richieste che vengono da Pietroburgo. Pare che la Germania noh si mostri nemmeno disposta (del resto non lo potrebbe ·efficacemen te) a soddisfare i bisogni urgenti del suo potente vicino dell'est. Ma la Russia, stretta dalle necessità del 1;nomento potrebbe dare una rimunerazione assai alta al capitale preso in prestito , e allora troverebbe certo dei banchieri disposti a sostenerla. Il Giappone, d' altra parte, non si trova in condizioni diverse. Un nuovo prestito suo potrebbe essere collocato con relativa facilità nella Gran Brettagna e negli Stati Uniti d'America se alto ne sarà l' interesse. Comunque, ne verrebbe una rarefazione nel c::ipitale disponibile; rarefazione che per leggi inesorabili di equilibrio si comunicherebbe all'Italia e ai paesi che posseggono in maggior quantità la rendita nostra. E allora, per non andare incontro al pericolo di vedersi chiesto, da moltissimi creditori, il capitale equivalente anzi che il nuovo titolo, il Ministero italiano del Tesoro dovrebbe, per ragioni di facile intuizione rimandare ogni proposito di convers10ne, Visto che non è in poter nostro di modificare i fatti che altrove si determinano , altro non si può che augurare, e non soltanto per ragioni umanitarie , che venga allontanato del tutto il pericolo di una fi~ra lotta cruenta. Questo augurio non è completamente disinteress:.lto per noi. Avverandosi, esso consentirebbe all' Italia di compiere con maggior facilità la conversione della sua rendita: di realizzare, cioè un risparmio di circa cinquanta milioni , i quali potrebbero alleviare il peso enorme - che ora opprime i poveri contribuenti italiani. Se a tale risparmio altra destinazione si vorrà dare, esso si potrà dedicare a promuovere l' operosità economica delle infelici regioni so_llequa li incom bono i dolorosi tormenti di una povertà senza sollievo; di una miseria che non è più tollerabile in un paese che ha fortne evolute e promettenti di ricchezza, che ha la nobile e legittima aspirazione di contare per qualche cosa nel mondo. L. FONTANA-Russo. 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Sociali~rr,o e ci-1,rr,i11alità ~--- (cont. vedi num. r e 2, anno X). I risultati della comparazione regionale dovrebbero essere controllati con quelli dei.singoli collegi; ma non potendo studiarsi la criminalità per collegio la si prenderà in considerazione per provinda. Questo esame ha una grande importanza in Italia poichè perme..tte di accompagnare alla .:omparazione statica quella dinamica; indispensabile la seconda per apprezzare al giusto l'azione criminogena della propaganda socialista. Le provincie nelle quali i socialisti ottennero una quantità considerevole o alquanto apprezzabile di voti· in ordine .alfabetico furono le seguenti: Alessandria Socialisti 16124 - ,Conservatori 43187 Bologna » 5032 >> 18984 Como » 6402 » 17200 Cremona >> 2360 » 10982 Firenze » 6903 » 15712 Genova >> 6301 >> 19568 Livorno )> 3152 )) 4399 Mantova >> 5599 )> 4152 Milano )> 16227 >> 29303 Modena )> 4516 » 4838 Novara » 15350 )) 36060 Parma )> 3216 )> 4152 Pavia )> 6124 )> 15406 Piacenza )> 1680 )> 6245 Pisa )> 2983 » 9445 Porto Maurizio )> 4064 » 6527 Ravenna » 2239 » 4196 Reggio Emilia )> 7501 )> 5553 Rovigo >> 3583 » 4059 Siena >> 1641 » 7753 Torino » 16674 )> 42153 Verona » 2803 >> 15147 Vicenza )> 2872 >> 10720 Accanto ai vo6 dei socialisti si sono segnati quelli dei conservatori per fare meglio apprezzare l'importanza rispettiva. In alcune provincie-Cremona, Milano, Parma, Mantova, Ravenna, Pavia ec.-repubblicani e radicali ebbero fortissime votazioni. Forli dette la maggioranza assoluta ai repubblicani; e tutti

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