RIVISTA POPOLARE 59. bero adoperate per salvarlo dalla ultima rovina Witaker Wright s'è attaccato alla vita, con tutta l'energia d' un lottatore abituato alla battaglia delle ansie e delle angoscia del finanziere che gioca alla borsa. Quando però s'è accorto, qm,ndo è stato certo che ogni tentativo di salvataggio naufragava èontro la inflessibilità della magistratura inglese, quando egli ha inteso il capo dei giurati, pronunziare la sua condanna, allora egli è ~scito fuor della vita « come da una camera piena di fumo. > Atto logico per lui , perchè la sua condanna portava seco, dopo l'espiazione, la sua fine come uomo pubblico. Per lui finanziere, borsista, lan ciatore di grandi affari e di grandi società la vita era finita. Logica fu dunq ne la sua morte ; così naturale che, passato il primo momento di sorpresa dovuto alla tragicità del fatto, nessuno ha trovato da ridirci niente. Bene riassunse· lo spirito della situazione la moglie stessa del suicida: Thonks gad, egli non ha voluto soffrire! E' interessante ravvicinare a questo suicidio dell'uomo che si è sottratto all9, pena che egli sentiva giusta. il suicidio dell'altro che era riuscito a sfuggire alla giustizia. Nel processo Palizzolo il Filippello rappresenta una triste e losca figura. Egli si agita nell' ombra, come un fantasma. · Accusato di aver subornato un testimonio egli riesce a scivolare dalle strette dell' accusa e il magistrato pur, forse, intimamente convinto eh' egli era colpevole, è obbligato ad assolverlo. Eppure egli s'è suicidato. Strana potenza della coscienza questa che perseguita l'individuo là dove l'uomo non può arrivare e lo fa castigatore di se stesso ! Filippello era un mafioso; era, anzi , uno dei più genuini caratteri della mafia ; ne era un· prodotto e una forza. S'è detto e pnbblicato eh' egli era, nell'ul- .timo tempo, qnasi impazzito. Ch'egli aveva delle allucinazioni psico-sensorie , dei momenti di delirio , che negli ultimi giorni appariva mutato , · strano inconse guente. Le ultime parole da lui dette , riguardanti il pro- - cesso , furono esse la espressione esatta della verità, o l'ultima difesa dell' uomo, fedele come un cane, a colui che gli era stato e forse gli era ancora padrone? « Palizzolo è innocente come Gr·istoI " Egli s' è portato nella tomba il suo segreto; il segreto di sangue che forse fu sparso da lui. E per chi? E in favore di chi? Mistero! Certo è una cosa che la vita gli fu di peso perchè su lui gravava terribile quel segreto che gli uomini non volevano, non potevano o non sapevano fargli svelare. Egli avrebbe vissuto, probabilmente, se avesse dovuto lo.ttare con la giustizia per la sua libertà. Ma la giustizia, in Italia, e specialmente nel mezzogiorno, è tanto asservita ai potenti, ai baroni, a quelli che possono pagare i mafiosi che Filippello - lui foree l' autore materiale del delitto - s'è sempre trovato al coperto, ed ha dovuto far giustizia di lui, la sua propria coscienza. Per questo noi reclamiamo una profonda, una più radicale riforma nei sistemi gindiziarii , e provvedimenti seri, risolutivi, efficaci in favore del mezzogiorno. Non basta rimediare alla superficie , mettere in prigione Tizio e traslocare Caio, bisogna educare, migliorare, vivificare il popolo, toglierlo dall' abbrutina - mento e dalla miseria, se vogliamo sinceramente che i colpevoli non sfuggano più alla giustizia. ♦ Per il diritto d' asinita. Non è da oggi, nè siamo i primi noi a lamentare il fatto, che si constata come ci sia pletora di ascritti alle cosi dette professioni liberali. Ci sono troppi medici, troppi avvocati, troppi ingegneri, troppi professori , troppi letterati , troppi giornalisti; in una parola troppa gente che crede di avere il diritto di vivere del lavoro più intellettuale che manuale non già perch.è abbia sortito da madre natura un'intelligenza più alta della media normale, n:ia solo perchè ha avutv i mezzi di scaldare durante 8, 10, 12 anni i banchi delle scuole e delle università. Abbiamo invece grande bisogno di buoni commercianti di negozianti accorti, di intelligenti giovani di negozio ·e di abili commessi viaggiatori. Professioni , tutte queste, utilissime, dignitosissime e per niente inferiori, se intelligentemente esercitate, al medico, all'avvocato, al giornalista, al lettarato. V' è però contro queste professioni e molti altri mestieri una prevenzione tanto sciocca quanto dannosa per cui un avvocato senza clienti, obbligato a tirare il diavolo per la coda per mettere insieme la colazione con la cena , si crederebbe disonorato - dato che ci avesse una qualche capacità - se gli fosse offerto un posto , anche bene stipendiato, di commesso viaggiatore. Eppure bisognerà bene, un dì o l'altro, trovare il mezzo di sfollare; bisognerà bene trovare il modo di far convergere altrove molte , una gran parte di queste volontà ed energie, che si perdono senza frutto per sè e per altri. Dopo l'agitazione degli studenti a Trani, a Cagliari, a Messina, in quasi tutta l'Italia, il ministro Orlando ha inviato ai provveditori agli studi una circolare nella quale egli afferma che non è sua intoo.zione, come . gli si attribuiva , di modificare la media per le promoz.ioni senza esame, di volere obbligatorio l'esame semestrale; nè di cambiare alcun che nella procedura degli esami, o nel programma scolastico. Sinceramente ci duole che il ministro Orlando abbia fatta questa dichiarazione, e abbia intenzione di mantenere lo statu quo Ce ne duole perchè ci pare, ed é, che la facilità degli esami, la possibilità di riparare alla bocciatura senza ripetere l'anno, la poco elevatezza delle medie contribuiscono fortemente a mantenere ed aumentare quella pletora che è lamentata da tutti. Un avvocato, un medico etc. devono essere persone d' intelligenza . più vasta , e di coltura più. profonda della media generale; ma ditemi un po' qual' è quell'asino che non riuscirà a diventare avvocato, medico, professore, quando gli avrete date tutte le facilità con le piccole medie, le replicate sessioni d'esami, la superficialità degli esami stessi, per diventarlo? E siccome poi , nella lotta per la vita come si combatte nella odierna società, sopr~vv.ivono, vincono i più colti e i più intelligenti ; quelli che più studiano e meglio capiscono, è naturale poi che ci troviamo di fronte ad una immensa folla di spostati che non sanno, nè possono utilmente servirsi del loro cervello, e non sono stati messi al caso di sapersi servire delle loro mani. Una folla di morti di fame. Ora noi simpatizzeremmo moltissimo con quel ministro che alle i:tgitazioni degli studenti rispondesse stabilendo una sola sessione di esami , elevando le medie, autorizzando, raccomandando anzi, la massima severità negli esami; e sapesse rispondere agli studenti che si agitano : « Voi avete il diritto di voler essere somari, ma uoi abbiamo anche il dovere di non permettervi d' ingombrare la via ai pochi che la natura dotò meglio di voi, e che più di voi esercitano il loro cervello e la loro volontà. Per voi che siete , quel diritto a parte, delle rispettabilissime persone ci sono mille e mille mestieri t!.1tti a· vostra portata, mestieri utili alla società e perciò onorandissimi, dallo spazzino al colonizzatore: accomodatevi. • E se il ministro sapesse resistere alle agitazioni degli studenti - e lo potrebbe facilmente cacciando senza riguardi i più dimostranti dalle scuole - e alle pressioni dei babbi - anche se deputati - avrebbe ben meritato dal paese; perchè gli spostati, almeno di quelle classi, diminuirebbero.
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