Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 3 - 15 febbraio 1904

RIVISTA POPOLARE 83 che odia, ma una virtu che preferisce. Credo buono che ogni razza conservi e sviluppi le proprie qualità: ciò che è iniquo è la guerra di razza, è l'ipertrofia dell'io presso popoli che pretendono all'asservimento di altri popoli e che perpetuano cosi la barbarie primi ti va· La vostra quistione - accademicamente è impeccabile. Rispetto della giustizia, orrore della forza brutale, amore della umanità e del prossimo, inutilità delle frontiere se tutti gli uomini fossero fratelli e tutte le nazioni sorelle ...• Verità che 'sono la verità stessa ma che svaniscono al primo impeto di collera e dispariscono, ohimè 1, nel primo fumo del cannone ! Io credo pertanto , - perchè a dispetto di tutto il mondo -:ammina - che la ragione, finirà per aver ragione. È per oggi? Sarà domani ? Anatole France. Il bel sentimento della fratellanza universale non è nuovo. I filosofi romani la celebrarono. Più vicino a noi, Fenelon scrisse:« Amo. la mia famiglia più di mestesso, la mia patria più della mia famiglia, l' umanità più della patria. >> Io credo che oggi i popoli di razza bianca abbiauo una vivissima coscienza della loro consanguineità. Sappiamo bene che siamo tutti fratelli e non ignoriamo come è criminale l'ucciderci a vicenda. Ma vi siamo spinti dalla cattiva organizzazione dei nostri rapporti internazionali. La nostra condizione è quasi quella delle antiche città greche. Esse ernuo tutte fiere della loro comune origine che le riavvicina va quando occorreva combattere i barbari, ma lotta vano tra loro per saper quale comanderebbe alle altre. Quando tutte furono sottoposte alla legge romana cessarono di volersi male: ciò che prova come mancasse loro una bnona amministrazione generale per vivere in armonia·. Sarà senza dubbio lo stesso per i popoli europei. I loro sentimenti di fratellanza che esistono già si svilupperanno liberamente a profitto della civiltà universale il giorno in cui i loro rapporti reciproci saranno regolati da un buon meccanismo amministrativo ed economico. Ottavio :M irbeau. Al punto di cultura filosofica in cui siamo, I' idea di patria non evoca in me l' orribile imagine di violenza, di tenebre, di odio, di sterminio. Essa è pittoresca, ma singolarmente regressiva e, osiamo dirlo, criminale. Il patriota mi fa l' effetto d' un selvaggio colla testa ornata di piume e la sua cintura carica di teste tagli,tte. Quest' idea di patria, comprensibile , utile forse in tempi barbari mantiene ancora tra noi l'abominevole quistione delle razze che per le di rfidenze che genera , gli odi i che solleva pesa ancora gravemente sull'umanità. Ora non v'è, non dovrebbe esservi quistione di razze... Una sola razza, l'umanità. Il vostro ideale e il mio non sono prossimi alla realtà poichè tutte le scoverte dei dotti, gli scritti dei filosofi, i riavvidoameoti dei diversi popoli, le comunicazioni più facili tra un paese e un altro ... tutto ciò sarà vano e la civiltà non avrà fatto un gran passo fintanto che i popoli avranno lingue differenti e nemiche, per cui non si- comprendono, non si penetrano e restano, l' uno di fronte all'altro., tanto stranieri quanto il cavallo ed il cane di fronte all'uomo, fintanto che non vi sarà sulla superficie della terra ma lingna unica ..... Fino ad allora noi saremo condannati a trascinare , forzati della patria, all'estremità di una catena più o meno lubrica, più o meno pesante, la nostra spaventosa palla. (La R.evue. 15 genn.). ♦ EusEBIO MoRALEs: .L' ninerlcauizzazione dell' Ameri ca. - Gli abitanti del!' Istmo di Panama, hanno sempre considerato il Governo Colombiano come favorevole al loro ingrandimento ed al loro sviluppo. Essi per conseguenza si sono sempre agitati per ottenere il sistema Federale. Il regime centrale è stato sempre per i Panamiani una garro.tta intorno al coll@. I funzionari pubblici nominati sempre, direttamente o indirettamente, dal governo centrale di Bolgota, erano scelti non per le loro attitudini a quei servizi, ma per la loro acquiescenza ai capi del Governo. 11 Governo provvisorio della Repubblica è Stato confidato a tre dei più notevoli cittadini del paese, eletti dal popolo nel modo più adatto, considerato la rapidità del movimento e la gravità delle circostanze sotto le quali avvenne. Questo Governo è dunque democratico fin dalle origini ; e aspettando l' organizzazione della nazione per parte di una convenzione scelta dai suffragi del popolo , questo governo ha assunto , provvisoriamente e transitoriamente, tutt-i i poteri politici. Naturalmente la pace, e la indipendenza del Panama dalla Colombia sono subordinati al suo stretto accordo con gli Stati Uniti. Nes~uno ignora il fatto che nella politica estera del Panama gli Stati Uniti hanno una parte preponderante. Gli Stati Uniti sono gli alleati naturali della Repubblica del Panama, e ciò per forza di cose; e l' alleanza può, con la costruzione del Canale, diventare perpètua ed indistruttibile. É interesse degli Stati Uniti garantire la sovranità della Repubblica in quei territori nei quali la nazione sta per eseguire il più importante lavoro della nostra epoca, ed il Panama ha assoluta necessità di questa garanzia. (North. American Review. dicembre 903). ♦ ARMANOGAUTIER:Il regime vegetadano. - Non v'è oggi allevatore mediocremente istruito che non sappia nutrire razionalmente un bove, una vacca, un cavallo , un montone e far loro produrre il rnassimo di carne, di latte, di lavoro .o di lana. Ma quando si tratta della nostra specie , bisogna averla a fare con le tradizioni, gli usi, Je teorie, quasi direi le passioni umane. Gli uni credono vedere nella carne la principale sorgente del vigore fisico e dell' energia della volontà, altri affermano che mangiano già abbastanza carne, ch'essa appesantisce, rende l'uomo rude e brutale, carica fegato di veleni e il sangue di rifiuti azotati, ch'essa è l'origine e la causa di molti stati morbidi: :irtritismo, neurastenie,. dispesie, arteriosclorosi, malattie delht pelle, etc., e che un cibo misto con preponderanz:i di frutta e legumi è il solo ragionevole. Altri predicano il regime vegetariano assoluto che secondo loro ci condurrebbe all'età dell'oro. Il regime vegetariano è quello che più s' allontana dal regime verso il quale ci fanno tendere la nostra civilizzazione, i nostri usi, i nostri bisogni d'attivit~ continua, la nostra moderna agitazione, cioè il regime di alimentazione quasi esclusivamente carne. Astenersi della carne degli animali fu in principio una pratica religiosa. Gl'indiani settari di Br:ihma e di Bouddha credevano, e credono, che lo spirito o I' anima passa transigrare dall' uomo negli animali nostri fratelli inferiori, e sembrava loro, mangiando la carne di comm~ttere una specie di antropofagia sacrilega. Per una ragione simile Ja ,religione dei più antichi Egiziani proibiva l'uso della carne. E la dottrina che Pitagora, 550 anni av. G. C. portò dall'Egitto in Grecia, da dove si è trasmessa sino a noi modificandosi attraverso le età. Esaminiamo la qucstione dal lato l tilitario. Occorre all'uomo che sopporta una incessante spesa di attività un' alimentazio 1e propria a. fornirgli il massimo dègli effetti nutritivi, e l'alimentazione carnea sembra rispondere a questo bisogno; ma si avrebbe torto di credere che la privazione della carne comprometta l' energia fisica. Negli animali carnivori,. la violenza , la ferocia , lo sforzo potente ma momentaneo, sono i tratti dominanti del loro c.1rattere; ma la resistenza al lavoro, la tenacità, la volontà paziente e tranquilla particolarizzano gli erbivori. I contadini russi , i norvegesi , i pescatori egiziani, i minatori dell'Argentina, della Plata, del Pen'.1, del Messico, gli operai catalani, i soldati e i facchini turchi che hanno una forza e una resistenza straordinaria, possono privarsi intieramente, o quasi intieramente, della carne, pur conservandù una forza straordinaria. I vantaggi del sistema vegetariano sono la purificazione degli umori , la riduzione al minimo dei tossici e dei residui azotati che vanno a ingorgare il fegato, eccitare i centri nervosi, affaticare il cuore e far degenerare le arterie. Con que- · sto metodo la tendenza all'attrite, alla gotta, al reumatismo, alla neurastenia , all' arterosclerosi diminuisce o sparisce, i caratteri si addolciscono , lo spirito sembra godere più lucidità e quiete. Le razze frugivore del mezzogiorno d'Europa sono più artistiche, piu gaie, pi4 dolci. Vediamo ora gl'inconvenienti del regime vegetanano. È riconosciuto che l'alimentazione per permettere all'adulto di produrre il calore e la forza necessaria a riparare le perdite di azoto, deve fornirgli ogni giorno 80 grammi al minimo , allo stato di riposo, r 50 grammi , allo stato di forte lavoro, di sostarn:e albuminoidi che devono essere accompagnate da quattro volte circa il loro peso da materie ternarie (sostanze amid.~cee e grasse). Cosi kg. 1,205 Ji pane, kg. 7,600 di patate, kg, 1,661 di castagne, kg. 7 di insalata, 2 5 chili di mele sarebbero necessarie. Risulta da ciò, anche facendo delle combinazioni con altri vegetali, che il vegetariano è costretto a ricorrere a dei pesi esagerati di alimenti, modo di alimentazione fatuante per lo stomaco e pel .tubo digestivo che ingombra di una quantità di materie inutilizzabili, che l' intestino si affatica continuamente a modificare, separare ed espellere, ora il tubo digestivo dell'erbivoro è costruito per digerire i vegetali, mentre quello dell' uomo no. Il regime vegetariano esclusivo non basta. Mitigato dal-

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