Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 3 - 15 febbraio 1904

RIVISTA POPOLARE 69 ora l'Italia si t1·ova impreparata davanti alla grande catastrofe, come noi a suo tempo. Resterà nel prossirn() decennio la potenxialità nell' esporta-x,ione dei vini come oggi? Volli sostenere che ciò non dipendeva soltanto dall'accordo dei due governi, ma che anche la .filossera potrebbe entrarci per qualche poco. Voglio sperare di essermi ingannato; in caso contrario, auguro al carissimo popolo italiano, che trovi l'energia a la costanza· necessaria pel' vincere le duro prove e le calamità più facilmente e più presto di noi. La tanto esperimentata elasticità, la facilità di adattamento e la tenacia dell'operaio italiano, 0he, nè i Borboni, nè i preti, nè i Cri spi furono capaci di distruggere, non retrocederanno, spero, nemmeno davanti ai miliardi di parassìti che minacciano la fertilità del loro vecchio- suolo vulcanico. S-x,egxard ( Ungheria) gennaio 1904. LUIGI LEOPOLD li li I 1111111111111 li 11111111111 Il 11111 Il 111111 Il 111 IO Il Il 11111111111 li 1111111111 I li li 1111 Il Giappone lo. questo momento è al certo di grande interesse pei nostri lettori la conoscenza delle condizioni dei due stati belligeranti; perciò noi oggi cominciamo dal dare le notizie più importanti di demografia e di statistica politica sull'Impero Giapponese_. che tra noi è il meno noto, per non dire ch'è del tutto igno_to. Superficie e popolazione~- La superficie del gruppo di isole che costituisce l' Imporo del Giappone è di 417,412 chilometri quadrati. A 31 dicembre 1898 !a sua popola- ;done era di 46,450,915 abitanti; e siccome l'ecced~n2.a. dei nati sui morti è stata di circa 400.000 per ogni anno approssimativamente si può calcolare che essa sia attualmente di circa 49 milioni di abitanti. La densità media del Giappone nello stesso anno 1898 era di 111 abitanti per chilometro quadrato. Ma la media generale era attenuata dalla minore densità di Formosa e di altre isole che con 77 presentavano una densità poco superiore a qu(•lla della Franc1a. Però il Nippon centrale del :Nord e dell'Ovest con oltre 33 milioni di abitanti presentava una àensità di 146; Sikoku con poco più di 3 milioni l'aveva di 166. La densità della popolazione giapponese è quindi tra le più forti che si conoscano. Quella dell' Italia, eh' è la più alta tra i grandi Stati dell' Europa continentale nel 1901 era di 113 ; quella della Gran Brettagna nel 1901 era di lS~. Però l'Inghilterra e Galles, a causa del forte sviluppo industriale e commerciale snperava la densità delle parti principali del Giappone con 232. Ha otto città con una popolazione superiore a 100,000 abitanti: Tokyo 1440121; Osaka 821235; Kyoto 353139; Nagoya 244145; Kobé 215780; Yokohama 193762; Hiroshima 122366; .i: agasaki 1074~2. Se ha qualche città di meno dell'Italia con più di 100,000 abitanti, però ne ha due, Tokyo e Osaka di una grandezza che non sarà facilmente e in breve tempo raggiunta da Napoli o da Roma. Per i principali fenomeni demografici - matrimoni, nascite e morti - il Giappone appartiene alla categoria degli Stati più civili del mondo. Nel 1898 ebbe: Matrimoni 471,298 Nascite (1) 1,369,622 Morti (1) 894,503 cioè 10,14 ,, 29,48 ,, 15,25 per 1000 abitanti La natalità e la mortalità si avvicinano a quelle del1' Inghilterra ; ma è superiore la nuzialità. Le condizioni del Giappone dal punto di Yista demografico sono eccellenti; migliori di quelle dell'Italia, che presenta minor numero di matrimoni e maggior numero di nascite e di morti. Essendo scarsa l' emigrazione, che comincia ora appena, la quota annua di accrescimento'della popolazione è alta e viene rapprosentata quasi per intero dalla eccedenza dei nati sui morti, cioè del 10 per 1000 abitant'i all'incirca (1). L'Italia ha una eccedenza maggiore di nati sui morti ; ma essa viene ridotta quasi a metà dall' emigrazic,ne. La densità per un grande Stato che non è industriale o commerciale, ma è principalmente agricolo, è già elevatissima e la quota annua di accrescimento molto alto rende sempre più arduo il problema della popolazione. S~ comprende, perciò, cho al Giappone per motivi demografi.ci s'imponga la politica di espansione e che i suoi occhi si siano appuntati sulla Corea, che è vicinissima o che con una superficie di 218200 chilometri quadrati non ha che 9,.670,000 abitanti; cioè una densità di 44. E la Corea infatti, è stato il vero pomo della discordia tra la Russia e il Glappone. In un certo sonso la potenzialità economica di un') Stato e il suo sviluppo possono misurarsi dalle condizioni del suo bilancio (2). Ora nulla riesce più suggestivo della storia del bilancio giapponese. Prima della rivoli1zione del 1867 68 il bilancio del Mikado non realizzò cho 3,664, 78 yen come entrate ordinarie; dì cui un poco più di 2 milioni venivano dati dall'imposta fondiaria in natura. Per fare fronte alle spese straordinarie che, seguirono alla rivoluzione del 6 dicembre 1868 furono necessarii 29. 998.833 yen che si ottennero con emissione di carta moneta e con prestiti temporanei. L'ultimo bilancio dell'antico regime fu quello del 1869-70. · Il 1870-7 4 fu un periodo transitorio di organizzazione fiscale e amministrativa; col 1875-76 cominciarono i bilanci veri del risorgimento giapponese. Le entrate ordinarie in detto anno ammontarono a 63,786,677 yens; le spese a 69,203,242. (1) Senza i nati morti. (2) I giapponesi all'estero nel 1899 venivano calcolati a 99039. L'emigrazioae comincia a dirigersi verso gli Stati Uniti. Nell'anno 1901-902 ve ne andarono in tutto 14,461. Ma nell'anno precedente gl'immigrati giapponesi nell'Unione americana erano stati appena 5666, ci fu un aumento del 171 Oro sul 1900. Un confronto doloroso tra l' immigrazione italiana e quella giapponese negli Stati Uniti: nell'immigrazione italiana (1901-902) sopra 180,535 persone ve n'erano 80085 che non sapevano leggere e scrivere e solamente 15,313 che possedevano una somma al di sopra di 30 dollari; tra i giapponesi gli analfabeti erano appena lo3 e coloro che possedevano più di 30 dollari erano 13713 ! ( Annual report of the Commissioner General of Immigration {)r the fiscal year endedjune 30, 19or. Washington. 1902). (1) Ci serviamo per questa parte di un articola di E. Thery nell' Economiste Europèen 15 febbraio 1904. Si ricordi che il regime feudale prima del 1868 molte entrate e molte spese le lasciava ai Daimios , alla periferi_a. Il yen vale lire 2,58 italiane.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==