RIVISTA POPOLARE DI POlitica, L.ettere e Scienze Sociali Direttore: P1•of.NAPOLEONECOLA.JANNI (Deputatoal Parlamento) Esce in Roma il 15 e il 30 d' ogni mese Italia; anno lire 6; semestre lire 3,50 - Estero : anno lire 8; semestre lire 4,50 Un numero separato Cent. 30 Amministrazione: Corso ·vitt01·io Emanuele n.0 115 - NAPOLI Auuo X. - Num. 3 ABBONAMENTO POSTALE I~ Uoma, 15 Febbraio 1904 SOM~ARI~: Noi : Gli avve11lmen1 i e g·li uomini: (La guerra - Per la concorrema sul lavoro : Realtà e senttmentahtà - I due suicidi - Per il diritto di asinità - Per le biblioteche - L'abolizione del domicilio coatto - G. Del Vecr hio : Antonio Labriola). - La Rivista: Sulla buona strada (leaislazione speciale per la Basilicata)~ - li Demografo: La condizione degl'insegnanti d'Italia - Lo Zotico: Sperimentalismo sociale : La decadenza industriale cldl'I.ngh.ilterra - Luigi leopold : L1 ricostituzione dei vigneti ungheresi - Noi: Il Giappone - Luigi Marrocco: I~ matrimon 10 d1 Saro - S. Multineddu: Il giornale della scuola - Mario Pilo: Stelloncini letterari - lUvlst;a delle Riviste: La Corea ('R...evuede Paris) - La Germania e la crisi nell'Ec;tremo-Oriente (Die Grenzboten) - La prossima guerra nel l'Estren~o Oriente (Fartringhitg Review) - Meretrix (Il Regno) - Le condizioni del popolo a Napoli (l' Econo,_nist_a)- L' ~mepcao_iz~aziooe dell'America (North. American Review) - Il r!!gime vegetariano (l<.evtte~cientifique) - Il I?atn?ttismo è m~o1~1pat1b1lecoli'· amore dell'umanità? (La Review) - Kant e il socialismo (in occasione del centenario d1 Kant) (Soc;altst1scheMonatschefte) - Recensioni - Carta della guerra Russo Giapponese. GLI ftVVENIMENTI e GLI· UOMINI La guerra.- La guerra che sino a pochi giorni or souo sembrava improbabile è scoppiata tra il Giappone e la Russia e il telegrafo ci segnala i primi fatti d'armi, nei quali rifulge l'andacia marinaresca dei giapponesi, che a Porto Arthur hanno tentato di fare saltare in a.ria la flotta russa. Questa per confessione dell'ammiraglio Alexeieff è rimasta danneggiata. La guerra sembrava improbabile sopratutto per ragioni finanziarie; ma pare assai verosimile che ci siano statì dei sobillatori , che neutralizzarono gli ostacoli. Nessuno aveva interesse ad aizzare la Russia: la Francia eh' è la sua sola alleata in Europa non può nulla sperare da nn conflitt.o nell'Estremo Oriente, che lascia indisturbata la. Germania. Invece gli Stati Uniti e l' Inghilterra hanno tutto da guadagnare da una batosta che i giapponesi possono assestare all' orso moscovita e si suppone, perciò, che sottomano abbiano aiutato il governo di Tokyo a non accontentarsi delle promesse poco esplicite e poco rassicuranti del governo _. di Pietroburgo. L'interesse delle_ due potenze anglo·-sa::isoni è evi- . dente: a loro preme che la Russia non monopolizzi il colossale mercato cinese e che venga assicurata la famigerata formula della po1·ta aperta.; formula che serve a nascondere sotto l' aspetto suo lusinghiero la iniqua prepotenza occidentale, poichè mentre impone che le po1·te della Cina· rimangano aperte ai prodotti dell' Inghilterra , degli Stati Uniti e degli altri Stati di Europa , vuole che esse restino chiuse pei poveri lavoratori del Celeste Impero, i coolies che vorrebbero tro'vare occupazione e mezzi di sussistenza irr America, in Australia, nell'India, al Capo di Buona Speranza. Ora se la Russia si consolidasse nella Manciuria i suoi tentacoli certamente si allungherebbero, da un lato verso la Corea e dall'altro verso Pekino. Non è evidente che in questo caso le p01·te della Cina si chinderebbero ai prodotti dell'America del Nord e di tutta Europa, e specialmente dell'Inghilterra? Quest' ultima ha motivi particolarissimi per desiderare che la Russia si trovi impegnata nell'Estremo Oriente e che vi venga fiaccata la sua potenza : in q. uesto modo per alcuni anni si 2enti.rebbe al sicuro alle ::,palle nell' India. Nulla , quindi , è meno vicino alla verità quanto la neutralità dell' Inghilterra in questo conflitto: questa neutralità rappresenta ttna ipocrisia colossale. Si tornerebbe alla ::,incerità se le sorti della gnerra volgessero favorevoli alla Rus- ::,ia. In questo caso l' Europa , assistita anche dagli Stati Uniti, interverrebbe ~ le ::,trapperebbe i benefizi della vittoria : l' orso sarebbe arrestato sulla via di Seoul (Corea} o di Pekino come nel 1878 venne fermato sulla via di Costantinopoli. Più gravi, però, ::,arebbero i pericoli dell' Europa e degli Stati Uniti, sebbene più remoti e meno appariscenti, se vincesse il Giappone. La sua espansione in Corea a lungo andare agirebbe come lievito, che presto o tardi dovrebbe fare fermentare terribilmente quel colossale ammasso di uomini - 400 milioni ! - ch'è la Cina . .Ma l' Enropa e gli Stati Uniti, che lo incoraggiano sfacciatamente nel momento attuale, colla lealtà non mai smentita dalla loro diploruazia , siamo sicuri che interverrebbero come -nel 1896 quando gl'imposero il trattato di - Simonosaki dopo la guerra vittoriosa contro la Cina costringendolo ad accontentarsi della cessione delle isole Pescatori e di Formosa e di una meschina indennità di guerra. Ma le conseguenze morali della vittoria del Giappone nel mondo giallo dei Mongoli e dei Malesiani a noi sembra che sarebbero imprevedibiìi e incalcolabili. L'Europa e gli Stati Uniti potranno svegliarsi malamente dopo avere fatto dei brutti sogni. Ma per ora lasciamo da parte le ipotesi sull' avvenire remoto e registriamo i fatti che cominciano a svolgersi. E registriamo inoltre che la guerra circoscritta nel1' Estremo Oriente , per quella stretta solidarietà tra tutti gli Stati civili , eh' è un prodotto benefico della presente fase di evoluzione ha la sua ripercussione economica in tutto il mondo. L'Italia, che vi sembra la meno interessata si vede arrestata nel suo cammino verso la conversione del suo debito pubblico. E se la guerra. si prolungasse, oltre le s01·p1·ese sgradite , cui potrebbe assistere nei Balkani e nell'Adriatico, potrebbe risentire un doppio danno e per la diminuzione delle
58 RIVISTA POPOLARE sue esportazioni e per l'aumento straordinario nel prezzo dei cereali e del petrolio. ♦ a c~I?o.del movimt nto contro l'immigrazione negli Stati Umti il Pouderley, l'antico Presidente della Società dei Cavalie1·i del lavo1·0 j perciò non se ne meravio-lia lo Hyndmann, il capo della democrazia sociale in fno·hil-- Per la concorrenzanel lavoro- Realtà e sentimen- terra; perciò approva le proposte francesi - com~ ha talità. - Non era terminato lo scandalo suscitato dalla fatto con una lettera all' Européen-1' Allemane un in12rop?sta d~i n~zionalisti e socialisti francesi di porre ternazionalista dei più noti. ' limiti alla immigrazione di lavoratori stranieri in Fran- La interpetrazione più esatta e più completa del fecia quando un altro più grave ne scoppia in Inghil- no!11enola ~i ha 9-uando s~ rifl~tt~ che c~ntr~ le leggi terra per la stessa causa. e i provvedimenti tendenti a hnutare l' 1mm1grazione Cont_ro gl' im1nigranti stranieri nel Regno Unito in- straniera sono i capitalisti, i grandi industriali. i reafatti, il governo inglese ha presentato al Parlam~nto zio11ari autentici, che traggono il maggior profitto della un disegno di legge, i cui punti essenziali sono i se- concorrenza nel lavoro .. guenti : . . . Ma queste limitazioni corrispondono all'ideale di fra1.0-Istituzione dei passaporti; ogni jmmigrante do- tellanza universale? Certamente ne sono la contraddivrà prE3sentare al suo arrivo in un porto inglese un zione flagrante , come la realtà sta in contraddizione re~olare passaporto rilasciato dal p~ese di -origine, in spessissimo coll'ideale. cm sarà fatto cenno della moralità dell'individuo. Ma si potranno condannare in nome della giustizia 2 .0 - Ogni individuo· la cui moralità O condizione e della equità nella fase cui oggi sono pervenute? N13mjgienica non soddisfacesse agli ufficiali delegati al Board meno per sogno. I lavoratori degli altri paesi con lotte of Trade che assistono allo sbarco, può essere escluso lunghe e sanguinose, con sacrifìzi di ogni genere sono dall' entrare nel Regno Unito. riusciti ad elevare la propria condizione ed i propri · 3.0 -- Le Compagnie di navigazione dovranno ricon- salari. Può essere lecito ed equo che lavoratori infedurre al porto d' imbarco l'individuo di cui l' ufficiale riori vadano di un colpo ad annientare il risultato di del Board of Trade non ha permesso Io sbarco. tanti sforzi e a deprimere i salari corda loro concor4.0 - Gli immigranti ammessi allo sbarco dovrnnno renza? Possono ammetterlo i capitalisti e quei grottedichiarare in quale distretto intendano stabilirsi e schi utopisti , i veri ritardatari contemporanei, che si quindi verranno registrati all'ufficio di polizia che eser- inspirano alle teorie liberiste ed individualiste. Per le citerà su di essi la forma di sorveglianza che crederà quali teorie tutta la legislazione sociale contemporapiù opportuna. nea - dalle misure igieniche per l'acqua, per l'alimen5.0- Nel caso che gli stranieri affluissero in un de- tazione, per le abitazioni alla riduzione della giornata terminato distretto, le autorità britanniche avranno fa- del lavoro, alla legge sugli infortuni, alla limitazione coltà di negare all'immigrante la residenza nel distretto del lavoro dei fanciulli e delle donne ec. ec. - è una medesimo, obbligandolo a scegliere un'altra località. iniquità, un atto contro le famosé ed umoristiche leggi Le contravvenzioni a queste prescrizioni sono punite natU'rali, una violazione della libe.1tà individuale ec. ec. con pene che variano dalla multa pecuniaria alla pri- E capitalisti e liberisti sono perfettamente logici gione ed all' espulsione. quando strillano contro i provvedimenti intesi a limiSiccome lo scandalo o l' indignazione in Italia au- tare l' immigrazione stra11iera; non sono affatto logici mentano tra monarchici , repubb}icani e socialisti di quei democratici sinceri come il Maffi, che protesta ogni gradazione noi per giudicare serenamente il feno- fieramente nel Secolo_ contro le proposte inglesi e franmeno vogliamo premettere alcùni dati di fatto. cesi; non sono logici q nei socialisti che negano la co- · 1.0 Leggi che limitano l'immigrazione dei lavoratori sidetta libertà del lavoro e vogliono rispettato il pistranieri ne esistono già, più o meno rigorose, nell' Au- keting negli sciopori per impedire la concorrenza che lastralia, negli Stati Uniti çli America, nella Colonia del voratori italiani fanno ad altri lavoratori italiani e Capo ecc. vogliono rispettata la libertà. del lavoro e negato il 2. 0 La caccia all' iwmo o meglio la caccia al lavo- piketing legale che i lavoratori indigeni vogliono eser1·atore italiano immigrato , avvenne per vari pretesti; citare contro lavoratori stranieri. pm o meno feroce ad Aigues Mortes, a Zurigo, i.n _ Non sarebbe tempo di finirla colle vacue sentimenGermania ec. Le limitazioni dell'immigrazione non sa- talità ed inspirarsi ad un sano materialismo storico? rebbero, quindi, che la formulazione legale di quei sen- · Ai lavoratori italiani, se vogliono essere rispettati ritimenti che determinarono le cacce; mirano ad impe- mane da esercitare un diritto ed un dovere: elevare la dirle e sostituirle. loro condizione in casa propria ; limitare la loro nata- . Da questi due punti d indiscutibile esattezza scatu- lità animalesca, che crea uno stridente contrasto tra risce questa conclusione lampante: la produzione e l'accumulo della ricchezza e la produSono le nazioni a costituzione più democratica e nelle zione e la moltiplicazione dei lavoratori. quali le classi lavoratrici hanno la maggiore influenza Ecco delle dure verità , che non piaceranno ai senquelle le quali, prima delle altre, hanno pensato a timentalisti ed ai filistei, ma che s-'impongono e domiprendere delle misere contro le immigrazioni dei lavo- nano la vita e tutte le sue manifestazioni. · ratori stranieri larvandole, talora, con motivi non rispondenti alla verità. Quando si afferma, ad esempio , che g-1' italiani non si ·vogliono più negli Stati Uniti o in Francia perchè sono sporchi, analfabeti, delinquenti ec. si ricorre alla menzogna. La verità è ben altra: gl'italiani su3citano l'avversione delle altre classi lavoratrici perchè rappresentano i cinesi di Eiwopa: sono laboriosi, sono molto sobri; e si contentano quindì di un salario minore d.i quello richiesto dagli indigeni , sia perchè in casa propria sono avvezzi a riceverne uno molto più basso sia perchè hanno minori bisogni da soddisfare. La conco1'1·enzanel lavo1·0 , quindi , rimane la causa della ostilità che in Australia, in America, in !svizzera, in Francia ec. si sente e si esplica contro cinesi, italiani, belgi, spagnuoli, tedeschi ec. Perciò ~roviamo ♦ I due suicidi. - Appena pronunziata .contro di lui la condanua Witaker Wright si è suicidato: appena uscito assolto dal tribunale Filippello si è appiccato. Sarebbe un problema psicologico e sociale interessantissimo studiare in quale dei due più poteva il senso morale , e 1~ forza. della coscienza. Ma ormai che essi sono morti sarebbe anche inutile , e rimane il fa..tto brutale che l' uno per sfuggire alla pena , e più alle conseguenze posteriori alla pena , s1 è suicidato ; come s'è suicidato l'altro per fuggire ad immagini della sua fantasia che lo perseguitavano. Finchè Witaker W dght pensò di potere uscire assolto, finchè egli s'immaginò che le alte personalità del parlamentq e della giurìa, sue complici , si sa.reb.
RIVISTA POPOLARE 59. bero adoperate per salvarlo dalla ultima rovina Witaker Wright s'è attaccato alla vita, con tutta l'energia d' un lottatore abituato alla battaglia delle ansie e delle angoscia del finanziere che gioca alla borsa. Quando però s'è accorto, qm,ndo è stato certo che ogni tentativo di salvataggio naufragava èontro la inflessibilità della magistratura inglese, quando egli ha inteso il capo dei giurati, pronunziare la sua condanna, allora egli è ~scito fuor della vita « come da una camera piena di fumo. > Atto logico per lui , perchè la sua condanna portava seco, dopo l'espiazione, la sua fine come uomo pubblico. Per lui finanziere, borsista, lan ciatore di grandi affari e di grandi società la vita era finita. Logica fu dunq ne la sua morte ; così naturale che, passato il primo momento di sorpresa dovuto alla tragicità del fatto, nessuno ha trovato da ridirci niente. Bene riassunse· lo spirito della situazione la moglie stessa del suicida: Thonks gad, egli non ha voluto soffrire! E' interessante ravvicinare a questo suicidio dell'uomo che si è sottratto all9, pena che egli sentiva giusta. il suicidio dell'altro che era riuscito a sfuggire alla giustizia. Nel processo Palizzolo il Filippello rappresenta una triste e losca figura. Egli si agita nell' ombra, come un fantasma. · Accusato di aver subornato un testimonio egli riesce a scivolare dalle strette dell' accusa e il magistrato pur, forse, intimamente convinto eh' egli era colpevole, è obbligato ad assolverlo. Eppure egli s'è suicidato. Strana potenza della coscienza questa che perseguita l'individuo là dove l'uomo non può arrivare e lo fa castigatore di se stesso ! Filippello era un mafioso; era, anzi , uno dei più genuini caratteri della mafia ; ne era un· prodotto e una forza. S'è detto e pnbblicato eh' egli era, nell'ul- .timo tempo, qnasi impazzito. Ch'egli aveva delle allucinazioni psico-sensorie , dei momenti di delirio , che negli ultimi giorni appariva mutato , · strano inconse guente. Le ultime parole da lui dette , riguardanti il pro- - cesso , furono esse la espressione esatta della verità, o l'ultima difesa dell' uomo, fedele come un cane, a colui che gli era stato e forse gli era ancora padrone? « Palizzolo è innocente come Gr·istoI " Egli s' è portato nella tomba il suo segreto; il segreto di sangue che forse fu sparso da lui. E per chi? E in favore di chi? Mistero! Certo è una cosa che la vita gli fu di peso perchè su lui gravava terribile quel segreto che gli uomini non volevano, non potevano o non sapevano fargli svelare. Egli avrebbe vissuto, probabilmente, se avesse dovuto lo.ttare con la giustizia per la sua libertà. Ma la giustizia, in Italia, e specialmente nel mezzogiorno, è tanto asservita ai potenti, ai baroni, a quelli che possono pagare i mafiosi che Filippello - lui foree l' autore materiale del delitto - s'è sempre trovato al coperto, ed ha dovuto far giustizia di lui, la sua propria coscienza. Per questo noi reclamiamo una profonda, una più radicale riforma nei sistemi gindiziarii , e provvedimenti seri, risolutivi, efficaci in favore del mezzogiorno. Non basta rimediare alla superficie , mettere in prigione Tizio e traslocare Caio, bisogna educare, migliorare, vivificare il popolo, toglierlo dall' abbrutina - mento e dalla miseria, se vogliamo sinceramente che i colpevoli non sfuggano più alla giustizia. ♦ Per il diritto d' asinita. Non è da oggi, nè siamo i primi noi a lamentare il fatto, che si constata come ci sia pletora di ascritti alle cosi dette professioni liberali. Ci sono troppi medici, troppi avvocati, troppi ingegneri, troppi professori , troppi letterati , troppi giornalisti; in una parola troppa gente che crede di avere il diritto di vivere del lavoro più intellettuale che manuale non già perch.è abbia sortito da madre natura un'intelligenza più alta della media normale, n:ia solo perchè ha avutv i mezzi di scaldare durante 8, 10, 12 anni i banchi delle scuole e delle università. Abbiamo invece grande bisogno di buoni commercianti di negozianti accorti, di intelligenti giovani di negozio ·e di abili commessi viaggiatori. Professioni , tutte queste, utilissime, dignitosissime e per niente inferiori, se intelligentemente esercitate, al medico, all'avvocato, al giornalista, al lettarato. V' è però contro queste professioni e molti altri mestieri una prevenzione tanto sciocca quanto dannosa per cui un avvocato senza clienti, obbligato a tirare il diavolo per la coda per mettere insieme la colazione con la cena , si crederebbe disonorato - dato che ci avesse una qualche capacità - se gli fosse offerto un posto , anche bene stipendiato, di commesso viaggiatore. Eppure bisognerà bene, un dì o l'altro, trovare il mezzo di sfollare; bisognerà bene trovare il modo di far convergere altrove molte , una gran parte di queste volontà ed energie, che si perdono senza frutto per sè e per altri. Dopo l'agitazione degli studenti a Trani, a Cagliari, a Messina, in quasi tutta l'Italia, il ministro Orlando ha inviato ai provveditori agli studi una circolare nella quale egli afferma che non è sua intoo.zione, come . gli si attribuiva , di modificare la media per le promoz.ioni senza esame, di volere obbligatorio l'esame semestrale; nè di cambiare alcun che nella procedura degli esami, o nel programma scolastico. Sinceramente ci duole che il ministro Orlando abbia fatta questa dichiarazione, e abbia intenzione di mantenere lo statu quo Ce ne duole perchè ci pare, ed é, che la facilità degli esami, la possibilità di riparare alla bocciatura senza ripetere l'anno, la poco elevatezza delle medie contribuiscono fortemente a mantenere ed aumentare quella pletora che è lamentata da tutti. Un avvocato, un medico etc. devono essere persone d' intelligenza . più vasta , e di coltura più. profonda della media generale; ma ditemi un po' qual' è quell'asino che non riuscirà a diventare avvocato, medico, professore, quando gli avrete date tutte le facilità con le piccole medie, le replicate sessioni d'esami, la superficialità degli esami stessi, per diventarlo? E siccome poi , nella lotta per la vita come si combatte nella odierna società, sopr~vv.ivono, vincono i più colti e i più intelligenti ; quelli che più studiano e meglio capiscono, è naturale poi che ci troviamo di fronte ad una immensa folla di spostati che non sanno, nè possono utilmente servirsi del loro cervello, e non sono stati messi al caso di sapersi servire delle loro mani. Una folla di morti di fame. Ora noi simpatizzeremmo moltissimo con quel ministro che alle i:tgitazioni degli studenti rispondesse stabilendo una sola sessione di esami , elevando le medie, autorizzando, raccomandando anzi, la massima severità negli esami; e sapesse rispondere agli studenti che si agitano : « Voi avete il diritto di voler essere somari, ma uoi abbiamo anche il dovere di non permettervi d' ingombrare la via ai pochi che la natura dotò meglio di voi, e che più di voi esercitano il loro cervello e la loro volontà. Per voi che siete , quel diritto a parte, delle rispettabilissime persone ci sono mille e mille mestieri t!.1tti a· vostra portata, mestieri utili alla società e perciò onorandissimi, dallo spazzino al colonizzatore: accomodatevi. • E se il ministro sapesse resistere alle agitazioni degli studenti - e lo potrebbe facilmente cacciando senza riguardi i più dimostranti dalle scuole - e alle pressioni dei babbi - anche se deputati - avrebbe ben meritato dal paese; perchè gli spostati, almeno di quelle classi, diminuirebbero.
60 RIVISTA POPOLARE Si dice , ed è nn fatto, le leggi che si fanno e si progettano all'estero, contro la emigrazione, sorio leggi contro di noi ; contro la nostra emigrazione italiana. Ed è, in parte, vero. Ma se i nostri emigranti fossero, non solo i poveri contadini che non hanno che le loro braccia, ma anche giovani le cui famiglie hanno mezzi di farne dottori senza malati e letterati. senza lettere, ~ che potrebbero essere, in altri paesi, elemento attivo e vivo di colonizzaz;one; probabilmente le leggi contro l'Emigrazione cadrebbero di fronte ai vantaggi che gli emigranti apporterebbero; ed il nostro paese ne avrebbe vantaggio morale e materiale. Ma finchè sarà possibDe ad un asinò, a furia di ripieghi, diventar dottore è certo che avremo in paese gli spostati in numero sempre maggiore, e la nostra emigrazione continuerà ad essere quella lamentevole cosa, perfettamente inutile per noi, che è adesso. E questo sarà finchè i ministri della P. I. non si decideranno a rendere veramente difficile l'accesso agli studi secondarii e superiori. Oggi, purchè uno abbia danaro, può sempre diventare avvocato, medico, ingegnere; bisogna invece che possano diventarlo quelli Roli che natura creò d'intelletto abbastanza elevato per esserlo. La scuola ele· mentare per tutti, le scuole secondarie e superiori per i soli adatti a seguirle. Ecco il nostro criterio e r-i pare giusto. ♦ Per le Biblioteche.- L'incendio della biblioteca di Torino , dove cimeli e volami e memorie d' inestimabile valore sono andati, in brevissime> spazio di tempo, perduti, dovrebbe essere un monito serissimo ai preposti alla cura dei tesori· nazionali. Il governo italiano non ha l' aria d' essersi ancora persuaso del fatto che il nostro paese oltre essere grande per le memorie storiche , e per il fatto del suo risorgimento è anche grande per la enorme raccolta di cose belle, di cose rare che noi dobbiamo alla scienza, all'arte, al lavoro delle generazioni che vissero nei secoli passati. Il fenomeno curioso è questo che mentre c' è una « Associazione Nazionale per il movimento dei forestieri > la quale conta nel suo seno deputati, senatori, qualche ex ministro, giornalisti ed altra gente che si considera d'un qualche valore, e che fa qualche volta pensare che i discendenti dei Quiriti son discesi al mestiere-utile e onesto certamente ma non gloriosodi albergatori; il governo, di cui quella ·gente è parte o è puntello s' infischia allegramente del come stanno, e come sono sicuri i tesori d' arte che i forestieri dovrebbero venire, e vengono difatti a visitare. Lunga sarebbe la lista delle belle cose che nel breve giro di pochi anni sono state perdute. per la incuria e la taccagneria del governo. La biblioteca di Torino è bruciata perchè il governo volle risparmiare qualche migliaio di lire che occorrevano per lavori che avrebbero appunto dovuto impedire l'incendio. Ma ormai quella è bruciata e non è più il caso di parlarne. Le cose perdute son perdute, il resto sarà certamente alla meglio, e fra un mesetto tutti gli allarmi destati dalla catastrofe saranno bellamente dimenticati. E i nostri monumenti nazionali , i nostri tesori d' arte, la gloria che è stata lasciata al nostro paese da' suoi grandi Maestri, letterati ed artisti , andrà di più in più alla malora. Noi ci ricordiamo d' una polemica seguita da una agitazione vivissima iniziata circa 6 anni fa da un giornale fiorentino , ripresa 3 anni dopo da un altro giornale, egualmente fi.orQntino, a proposito della Bi-· blioteca di Firenze. Da allora ad oggi dell'acqua sotto i ponti n' è passata parecchio , si son fatti progetti sopra progetti , messi uno dietro l' altro a dormire o perchè troppo costosi, o perchè troppo belli , o perchè troppo brutti , chiacchiere se ne son fatte , Dio sa quante; ma la· Biblioteca nuova uon s'è ancora. fatta, nè si è vicini a farla. Uno di quer:;ti giorni sentiremo la notizia che l' ultimo piano della Biblioteca di Firenze e sceso nelle cantine; allora il ministro dell' I. P. si 1·eche1·à immantinenti su i luogh'i, i giornali parleranno della catastrofe, si spargeranno amare lacrime su le cose perdute 1 eppoi ..... eppoi accadrà - sempre per la incuria del governo - qualche altro malanno in qualche altrà· città del Bel Paese. Ora, noi ci sentiamo in vena di essere molto ragionevoli, ora noi comprendiamo bene che per fare ai cannoni quegli affusti che tutti sanno; per mantenere in quel perfetto stato, che è noto a tutti, le navi della n0stra flotta ci ·vogliono milioni, e molti. Comprendiamo anche bene che debbono essere pagati molto irn~glio dei maestri gli ufficiali di cavalleria che ai 11ieet, alle caccie, e alle cavalcate tengono alto il valore del nostro esercito; comprendiamo tutto questo, e anche di più; ma comprenderemmo egualmente bene, e ne saremmo sodisfattissimi se il governo italiano si decidesse una buona volta a falcidiare qnalche milioncino, su le tante inutili spese del bilancio ; per dedicarlo al mantenimento e alla conservazione del nostro tesoro nazionale artistico e letterario che è veramente il grande titolo della gloria d'Italia fra le nazioni europee. ♦ L'abolizione del domicilio coatto.- Gli On. Giolitti e Ronchetti hanno preparato il progetto di legge che mira alla abolizione del domicilio coatto, ed alla sua sostituzione con J.a pena della relegazione. Legiendo il progetto e soffermandoci a quelli che ne sono i capisaldi dobbiamo convenire che la nuova istituzione non è cattiva, che è un progresso sull'arbitrario domicilio coatto, e presenta una somma di garanzie che, se applicate sempre, precluderanno ogni possibilità di arbitri in materia politica. E veràmente la necessità di riparare al· mal fatto a proposito del domicilio coatto si faceva troppo sentire. Dato il riconoscimento del diritto di professare una opinione politica) anche se diametralmente opprn,ta alle istituzioni vigenti, diventava logico che fosse abolito quel sistema che permetteva la persecuzione per opinione politica; e il domicilio coatto era, più che altro, destinato a questo scopo. Ora l'istituto della relegazione, affidato per la applicazione alla magistratura, disciplinato da leggi precise e formali sembra non doversi poter prestare all' arbitrio, né essere trasformato in uno strumento di persecuzione politica. La difesa sociale ed anche la necessità sociale esigono che il delinquente indurito, inguaribileo che almeno appare tale-possa essere segregato dalla società, pur lasciandogli il mezzo di rendersi utile alla società stessa, e di migliorarsi) se possibile: Ora la re· legazione di cui presentano il progetto gh On: Ronchetti e Giolitti tende a questo scopo. Il senli1mento della libertà individuale, che non deve· scompagnarsi mai, nell' amministrazione della giustizia, dalla neces• sità della difesa sociale sembra assai prevalente nel progetto di legge in questione. Infatti la relegazione non potrà essere applicata che con sentenza del tribu· nale e soltanto per certi dati casi e in seguito a recidive di quei medesimi casi speciali. Reati tutti , contemplati nel progetto) d'indole comune, contro la pro prietà e le persone , ed aventi il carattere di delitto continuato. Il progetto di legge esclude assolutam~nte che_ l_arelegazione possa essere applicata per delitto. politico o •per reati connessivì, e questo è veramente 11 lato progressivo del progetto. IVIail parlamento_ lo vorrà ap: provare tale qual' è; o vi ~pporterà tali _emei~d~m~nti da ridurre a nulla , o quasi , le buone disposiziom m materia di libertà politica? Ce lo auguriamo ; e siamo anzi sicuri che pas.ierà
RIVISTA POPOLARE 61 -trionfalmente anche contro la possibile oppo~izione del Senato. Nor ♦ . Antonio Labriola. -- Seri vendo nel numero passato d1 .Alberto Scba:ffie, jo non pensavo certo di riprendere cosi presto la penna per compjere il triste ufficio di annunziare ]a perdita di un altro maestro della scienza ~ociale, per _annunzi.are un~ perdita tanto più dolorosa m quanto ci lrn, pnYato d1 un uomo, conosciuto non solo attraverso i Jibri come scrittore ma come inse- . ' gnante e come amico nella vita. Sarebbe certo vana pretensione, tentar in un breve stellonc~~o di render_e intera questa figura di pensatore, tanto pm che a noi, come a tutti qnelli che lo conobbero i ,ricor~.i. personali e g!i ~ffetti non permettono ora un anahs1 fredda ed ob1ett1va _della sua opera. E forse neppur più tardi \ perchè coloro che non conobbero l'uo:ri-o no~ possono certo degnamente apprezzarlo _e coloro 1 ~uali lo conobbero non potranno mai , neppure sotto 11 J?ungolo della voluta obiettività, dimenticare quanto d1 personale e di intellettualmente immediato ave~a _Jasua parola, accompagnata da un fine e caratteristico gestire , incrocio imprevedibile di vivacità meridionale e di causticismo marxista. Però io credo e~? i su?i libri, l?tti e studiati da un pubblico molt~ pm amp10 che gh studenti della sapienza e il ~ ult1colore mondo dell' Aragno , non siano mai stati mteramente co1;1p~esise non da coloro, i quali sentirono le sue lez10m e sedettero nel suo crocchio ammirando la sua frase sempre profonda, arguta orio-inale 1 . l B e ne senso propr10 della parola, sfavillante. Nella nostra vita universitaria, sonn<lenta e monotona la sua perso1.1a ertt dunque qualcosa di insolitan:ente grato_ per gli spiriti un poco irrequieti ed avidi d1 qu~l.la _sc1en~a, l~ quale fa non più dotti soltanto, ma . pm 1_ntelhgenti e più consapevoli di se e degli altri. ~gh ~u ?losof? nel senso, in cui usavano la par~la gli a~t1ch1 greci ed amò la scienza per un intimo bisogno d1 este~dere la propria persona per mezzo della conoscenza ampia e generale. Del vero filosofo ebbe l'insaziabile desiderio di tutto conoscere e l'intolleranza ~ella tr8:dizione, la ven~razione dei grandi pensatori e I. ~dor_az10ne~er la v_entà non ancora nota, per la verita d1 domam, superiore a quella, eh' è in poter nostro e che deve essere superata. Ed e?be_ ancb_e l'_amore per la scuola, per la radun~ta ~e1 g10vam d_e1quali egli non fn mai nè pastore ne ~u~da m8: ~ cm sempre fece balenare dinnanzi agli occhi 1 cu_lm1~1della scienz_a , a cui si può giungere, ma non s1 puo essere tratti. Epperò non ebbe discep_oli: men~i. fatte_ ristrette dalla clausura in un pensiero altnu, men strumenti in ricerche meschine od in ri~etizioni monotone di verità non conquistate: Ohe la scienza fosse lavoro e l' apprenderB una attività e non t~o? funzione recettiva era uno dei suoi pensieri favont1 ed uno anche dei più profondi e capace di sconfinate deduzioni. Non ebbe nessun scolaro nel senso comnne_ della _paro~a, m_a~n una intera generazione di ~tu~e~t1_ co1: 1 su?1 ~cntt1 e 0011 la sna parola, destò mv111c1b1l~1.1_nobile ~~pulso verso una forma di sapere s~mpre_ pm libera, pm generale, più viva. Le sue lez1om d1 filosofia della storia. una materia sin'ora sciolta dai ca_pes_tri acca_demici degli esami e dei manuali, erano 11 ritrovo d1 una numerosa schiera di studenti e di molti estranei all'Università. fra cui ex studenti ~pinti da 1~ninvi~cibile nostal~ia di quei pomeriggi mtellettnal1. Io m1 rammento d1 un o·iorno che tratten~ti dall'arg:omei:ito_ assai ':asto dopo la campana della pnma ora d1 lez10m anche qnella della seconda - del tutto fnori di orario - ci trovò riuniti presso la sua cattedra. La l_ezione -11~jverRitaria era la furma propria di espressione per 11 suo sapere quasi sconfinato in quel campo comune alla filosofia, alla storia e alF economia· politica, designato con il nome di Marxismo dal nome di Carlo Marx, il quale :filosofo, storico ed 'economista creò, si P?Ò dire, questo punto di vista di una portata senza pan per la conoscenza delle società umane . E jl Lab~iola u~ci~o com'era dalla gloriosa setta hegehana d1 Napoh v1 giunse naturalmente rivivendo nel suo pensiero H processo genetico della gr~nde teoria con lo studio della storia passata , ma ancor più , io credo, di quella presente, confusa e senza filo per coloro che non la c~mprendono, ma viva ed una per chi sta sopra 18: passione del giorno e il pregiudizio del suo campamle. Il mio punto di vista - egli diceva - non _è quello dell' I~alia, troppo piccola oggi nel gran movimento delJa vita moderna, e lamentava pure il malve_zz~ comu~e per cui da noi si fanno piccole le ques_t1om grandi e grandi invece quelle piccole, Vivere nel proprio pensiero la vita delle cose nelJa loro unità e nel loro senso più profondo era Ja meta del suo studio , era quanto la sua lezione permetteva allo spirito sveglio ed attento. · Così i grandi movimenti ideali della storia 1 la grandezza e. la deca_denz~ delJe nazioni , il progresso e ·la or~~naz10ne soe1ale s1 mostravano sotto il s110·pensiero cnt1co, ma ~ostruttivo più o meno immediatamente determinato dalle elementari aggreo-azioni deo-li uomini sotto l' impnlso di forze reali e no~ certo, ~ome disse un brillante scrittore , dal naso grazioso della bella Cleopatra. Ma io non voglio qui esporre il suo sistema, se pure posso così designare un pensiero che fu esclusivamente libero, e sciolto da ogni pedanteria. Per far ciò occorrereh?e b_en_piùche i suoi volumetti densi di pensiero, ma p1?coh d1 mole e di numero, occorrerebbe l'infinito mat_enale d_alui raccolto e plasmato per·le sue lezioni, ogm anno interamente nuove; occorrerebbe-e questo ormai non è più! - la sua mente che da un pacco di note, di appunti e di giornali creava il nitido e chiaro cerchio di idee. Ad ogni modo per chi non lo conobbe, restano oltre pregevoli studi filosofici - di cui non posso parlare anche perchè non li ho quì ora a mia disposizione - tre scritti (e forse un altro già annunziato ma, eh' io sappia , non ancora in commercio) sopra il manifesto dei Comunisti sopra la concezione materialistica della sto1·ia, e una serié di lettere polemiche. Se il primo è un saggio elegantissimo sopra l'origi11e dell'attuale movimento sociali.sta internazionale , il secondo è la formulazione più alta e più. filosofica che la teoria di Carlo Marx abbia sino ad ora ricevuto e rimarrà ancora a lungo per avvers?rii e seguaci intelligenti il testo classico per dispute spassionate e serene. Il Vo1·warts di questa mattina dando la triste notizia, rammenta con nobili parole la s•1a opera alla o-ratitudine del proletario di tutte le nazioni. Nessunt:-s-alnto rinscirebbe più gradito a lui, il quale verso la, società futura mirò non con il sentimento vago ed irrequieto, I)'la con la ragione cosciente e sicura. ~: nessuna cosa più triBte del pensiero cb' egli non è più. là ad interrogare con lo sguardo rnohile ed investigatore le dense colonne del glorioso foglio democratico, in cni da tanti anni egli soleva cercare la parola concorde dei suoi amici di Germania ! Berlino 3 febbraio J.904 GUS'l'AVO DEL VECCHIO 11111 Oll lllll 111111111111111,tlll I llll lllll li lii li lii lllll lllll llllllllll lii li lllll I I! 11 A,r;tz· abbonati' che non conservano la collezione delle annate rivofçzwno la v/va pre- _tJhz'era di, favorirci z'l N. 9 delt' anno .7,/Y. Lo contracca1nbz'eremo con uno dei' prenu· che dz'amo a coloro che ci procurano un nuovo abbonalo. 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 li lii lllll lllll
62 RIVISTA POPOLARE ~ulla buona strada ----~---- (Legislazione speciale per la Basilit,ata) I dottrinari deviteschi.... e pazzeschi, che ai mali del mezzogiorno vogliono porre riparo con un unica grande misura di ordine generale , cioè col ritorno puro e semplice al libero scambio, collo spalancamento delle porte di casa nosrra ai prodotti stranieri rimarranno assai malcontenti e faranno il viso dell' arme all'ottima applicazione che della legisla- . zione speciale alle singole regioni della penisola viene proposta col disegno di legge per la Basilicata, che sarà discusso tra non guarì e su cui ha fatto una chiara e convincente relazione l'on. Torraca. Il disegno di legge, nominaln1ente è quello presentato dall' on. Zanardelli il 27 giugno 1902. Le ragioni che indussero il compianto ex Presidente del Consiglio a presentarlo furono esposte meglio che altrove nei vari discorsi che egli pronunziq percorrendo la derelitta provincia di Potenza; allora egli confessò che ogni sua aspettativaera stata superata dalla triste eccezionalitàdelle cose. Quel disegno di legge, però, non dimostrava che la buona intenzione e il, desiderio ardente di provvedere ad uno stato di cose davvero desolante; poichè i singoli provvedimenti escogitati difficilmente avrebbero potuto raggiungere lo scopo per la loro deficienza. Infatti dopo averli esaminati uno per uno la Commissione, di -'cui è relatore l' on_. Torraca, osserva che occorre : 1° assicurare all'Istituto di credito agrario una maggiore larghezza di capitali e un ordinamento che, con le più serie garanzie, lo rendano facilmente accessibile e al più mite interesse; 20 provvedere al miglioramento agricolo con mezzi più efficaci; 3 ° preordinare le opere di rimboschimento e sistemazione idraulica, e la relativa spesa, in base a un piano regolatore accuratamente studiato , e renderne più sicura e più celere l' esecuzione ; --4° idem per la difesa degli abitati, il risanamento edilizio e la provvista di acque potabili, proporzionatamente ai singoli bisogni dei Comuni ; s O provvedere alla viabilità col più sollecito compimento delle strade provinciali di serie già stabilite per legge, e dotando i Comuni, che ora ne difettano, di ordinarie comunicazioni; 6° dotare la Provincia di ferrovie economiche, adatte alle condizioni di luoghi , e per ·te quali possa bastare il contributo dello Stato nella misura indicata dal disegno di legge per la linea Bari-Matera-Ferrandina-Padula. 7° favorire con speciali sussidi la istruzione elementare e avocare allo Stato le spese per la istruzione secondaria, classica, normale e tecnica, alla quale provvedono i Comuni di Matera, di Melfi e la Provincia ; 8° rendere più concrete e sensibili le agevolazioni tributarie, con anticipato disgravio dell' imposta sui terreni e sui fabbricati , con l'abolizione della. tassa locale sul bestiame, con provvedimenti relativi alla imposta di ricchezza mobile· sull' industria armentizia ; . 9° far si , che il bilancio della Provincia non patisca dissesto e i contribuenti non abbiano a risentire nuovi aggravi per sovrimposta provinciale ; 10° costituire , per-1' esecuzione tecnica dei provvedimenti, un organo· speciale, la cui azione possa essere, al tempo stesso, autorevole e spedita. Ora si può constatare con sincero compiacimento che la Commissione di accordo col nuovo Ministero e sopratutto col Ministro del Tesoro ha migliorato sensibilmente il contenuto del primitivo progetto e ve ne ha sostituito uno nuovo, che se non tutti soddisfa in grandissima parte i desiderata della popolazione interessata. . Questa , invero , può andare lieta se oltre gli sgravi sulla fondiaria, che rappresentano un vero atto di giustizia, vedrà spendere dallo Stato in venti anni oltre 60 milioni per completarne le strade, per esonerare comuni e provincia da alcuni contributi, che deve al medesimo, per rimboschimenti e arginature di fiume e torrenti , per istruzione primaria e secondaria ecc. Noi proviamo un vero rammarico nel non- potere scendere a dettagli sui singoli provvedimenti , che fanno parte del disegno di legge concordato tra la Commissione e il ministero e che riguardano il credito agrario e i monti frumentari, i rimboschimenti, le opere pubbliche, gli sgravi, l'istruzione e la concessione ad enfiteusi di lotti di terra non inferiori a 5 ettari; ma dobbiamo, invece, intrattenerci alquanto delle ragioni che consigliano di presentare tali provvedimenti in favore della Basilicata prima che per altre zone del mezzogiorno, che attraversano una grave crisi, tanto più che i ràppresentanti delle medesime hanno creduto di cominciare un' agitazione intesa ad estendere immediatamente alle altre provincie una parte se non tutti i benefizi che potranno venire dal presente disegno di legge alla Basilicata. A11zitutto si deve rilevare che se lo Stato dovesse provvedere ad una volta per tutte le provincie disagiate del -mezzogiorno dovrebbe andare incontro ad una spesa che si avvicinerebbe ai 50 milioni all'anno; e si comprende subito .che le condizioni attuali del bilancio non lo consentono affatto. Il bilancio dello St4to avrebbe potuto sopportare un provvedime·nto di pura giustizia per tutto il mezzogiorno: la realizzazione della proposta Sonnino di ridurre del 50 °1 0 !:imposta fondiaria, sino a tanto che non sarà compjuto il nuovo catasto. Ma le provincie del mezzogiorno non seppero e non vollero agitarsi e si lasciarono imporre dai criteri politici suggeriti da Cajo o da Sempronio e lasciarono cadere come inattuabile , insufficiente o ingiusta quella proposta del Deputato per San Casciano, che ha tuttavia tutte le nostre simpatie. Non potendosi, quindi , spendere 50 milioni al1' anno per venti anni , bisogna dire perchè s-i comincia subito collo spenderne 3 per la sola provincia di Potenza. La ragione è evidentissima : le condizioni della Basilicata sono assai più tristi di quelle del resto del mezzogiorno. Ivi la più alta mortalità; ivi l' emigrazione altissima ; ivi, non la diminuizione della ricchezza,· ma l'aumento spaventevole della miseria; ivi, unica tra tutte le province del Regno, una considerevole diminuizione della popolazione, non ostante la forte natalità : tutti, tutti i segni, che può presentare un paese che se ne muore! Quale e quanta la differenza tra la Basilicata ed ..
... RIVISTA POPOLARE 63 altre provincie del mezzog10rno apparirà chiaro da questo quadro : Queste le parole da Giuseppe Zanardelli, pronunziate mentre era a capo del governo. E fu lo stesso Aumento Strade nazion. Imposta Numero Versamento - della prqvinciali erariale Superficie dei morti per comunali contributi sui fabbricati popolazione Provincie (in metri) per (quota (quota in ( cifra asso- Km. q. · Iuta) <lal 1000 abitanti ogni 100 km.q. per abitante) per abitante) 1881 al 1901 . Avellino 23.i8 43 18.58 1.44 + 9.806 3.037 Benevento 22.5 45 18.82 1.47 + 18.079 2.118 Campobasso 25.5 35 17.67 1.77 + 1.137 '4.381 Cosenza 22.1 26 17.27 1.16 +· 14.082 6.653 Catanzaro 26.0 32. 17.83 1.30 -t- 42.225 5.258 Reggio Calabria 24.6 31 16.65 0.80 -+· 55.991 3.164 Aquila 22.0 ' 25 18.03 1.28 + 43.602 6.436. Chieti 22.4 45 17.82 1.30 + 26.959 2.947 Teramo 20.5 45 13.17 0.90 + 52.638 2.765 Basilicata 26.86 24 18.93 1.85 - 34.000 9.962 I E la Basilicata, più povera di tali provincie , di tutte paga di più; e la Basilicata com' è la sola che ha visto diminuire la popolazione in un ventennio è la sola forse che ha visto diminuire assolutamente la propria ricchezza dal 1860 in poi , come ha dimostrato a luce meridiana l'on. Lacava nello studio pubblicato della Nuova Antologia nello scorso anno! Quale sia la differenza nella condizione sociale della provincia di Potenza in confronto con una dell'Alta Italia, lasciamolo dire ad un settentrionale, al signor A. Franzoni che sotto il titolo le sorprese - e sarebbe stato più esatto dire: le indicazioni perentorie - della statistica ha pubblicato il seguente prospetto: Provincie Pavia Potenza Coniugati ..... ..e: V (J) (,$ ~ Vedovi . .... ..e u (J) (,$ ~ V t:l ·a 8 V D.-. 91,775 93,688 11,133 21,044 108,700 5,792 92,531 103,439 7,005 28,914 124,872 25,285 In Basilicata, infine, si trovano grossi paesi, come Matera nei quali « cinque sesti della popolazioneabitano in tuguri , scavati nella nuda roccia , addossati, sovrapposti gli uni agli altri, in cui i contadini non vivono, ma a mo' di vermi brulicano squallidi, avvolti nella putredine di letame_in f errnentarJone,nella promiscuità innominabile di uomini e bestie, respirando aure pestilenziali ». I Zanardelli, non un qualsiasi meridionale rovinato, che venne a questa constatazione finale : « In 73asilieataal presente l' agricoltura perisce, il suolo non ha quasi alcun reddito, la proprietà immobiliare non ha quasi valore , così come l' industria è totalmente estinta. A vedere questi monti , questi colli, queste valli, queste spiaggie squallide e 1norte,non par vero che dove ora sono zolle ed acque ed arie letali, dove havvi il deserto e la morte, rifulgesseroun tempo le fiorenti città della Magna Grecia.... » E di più ci sembra che non occorre per giustificare la precedenza che dev' essere accordata, e colla massima urg~nza , ai provvedimenti in pro della Basilicata. Approvarli senza discussione, senza recriminazioni, senza invidie, senza gelosie è dovere altissimo di uomini e di italiani; e questo dovere dovrebbe essere sentito da quelli del mezzogiorno quasi più vivamente che da quelli_ del Settentrione , perchè nei primi il senso della solidarieta umana avrebbe dovuto acuirsi maggiormente colla comunanza del!e sofferenze e del dolore. Una sola collettività, solo una, in Italia è meritevole di provvedimenti urgenti ed immediati, con1e quelli per la Basilicata : la più grande città del Regno, Napoli! E noi ci auguriamo che senza distinzione di parti politiche e di regioni gl'Italiani sentiranno il dovere di far si che la bella e desolata Partenope cominci a vivere ed a prosperare. · La Rivista avviso IMPOKTaNTE Preghjan1.o caldan1ente i nostri arnici a mettersi in regola coli' arnn1jnistrazione. Se essi potessero in1.n1aginare quanti sono nun1.erosi i ritardatari nel pagan1ento e che pur sono persone che paga1:io ed hanno vive sin1patie per la ~ivists , . sarebber~ più solleciti e 11011 ci creerebbero degli i1nbarazzi. -- A coloro, il cui abbonan1.ento è scaduto da oltre sei n1esi, n1anderen1.o la ricevuta per mezzo della Posta gravan-· dola delle spese, che non sono piccole e che si potrebbero evitare n-iandando uria, cartolina vaglia al nostro indirizzo. ~Ì\------------------,-----
64 RIVISTA POPOLARE La condizionedegli insegnanti in Italia ----~---- Un indice della loro impreveggenza Il Corriere qelle lvfaestre ha fatto una inchiesta in tutta Italia sulle condizioni degli insegnanti. Le notizie pubblicate sono veramente desolanti; ma non arrivano nuove, perchè da tempo gl'. interessatj le hanno fatto conoscere ed in parte erano state constatate da inchieste ufficiali. Il Direttore della rivista scolastica, signor Fabiani, sui dati raccolti ha fatto un ottimo studio; li ha elaborati bene e li ha fatti precedere da specchietti nei quali sono notati gli aumenti di stipendi dei maestri d:11 1859 in poi in forza della legge 3 luglio 1876 e 11 aprile 1886. Colla legge Casati (13 novembre 1859) gli stipendi dei maestri furono stabiliti nella misura indicata dal quadro I; gli aumenti ottenuti in quarantacinque anni sono segnati nel quadro II che pubblichiamo I' uno dopo dell'altro: Scuole urbane S . . ( maestri upenon ( maestre I e • • ( maestri n1enon ( maestre Scuole rurali S . . ( maestri upenon ( maestre I e • . ( maestri n1enon ( maestre Scuole urb_ane S . . ( maestri upenon ( maestre I e • . ( maestri n1enon ( maestre Scuole rurali S . . ( maestri upenon ( maestre I t . . . · ( maestri n enon ( maestre · I. Classe 1a Classe 2a I Classe 3a I 1200.- lOQ.0.- 900.- 800.- 666.- 600.- 900.- 800.- 700.- 600.- 533.33 466.6~ 800.- 700.- 600.- 534.34 466.66 400.- 650.- 550.- 500.-- 433.34 556.67 533.33 IL Classe 1' I Classe 2" I Classe 3" 120.- 110.- 100.- 256.-- 213.34 200.- 100. - 150.- 200.- 200.- 226.67 254.66 200.- 150.- 200.- 166.67 214.22 240.- 150.- 200.- 200.-- 206.67 233.34 227.33 Tirate le somme si ha che lo stipendio legale massimo nelle scuole maschili urbane è di L. 1320 all'anno e quello minimo di L. 800; nelle femminili il massimo è di L. 1056 ed il minimo di 721. Nelle scuole rurali si ha il massimo dei maestri di L. 1000 e nelle maestre di 701 ; il minimo tra gli uni e le altre rispettivamente di 700 e di 761. Come si vede le maestre rurali legalmente stanno meglio <lei maestri della stessa classe. Ma non sempre ciò eh' è stabilito dalle leggi viene ·seguito; perciò è interessante la tabella degli stipendi massimi e minimi che sono stati denunziati nelle diverse provincie. Gli stipendi massimi giornalieri si hanno nelle provincie di Livorno L. 5; di Palermo L. 4,20; di Perugia L. 4,01; di Caltanissetta L. 4; di Sondrio L. 3,72; di Portomaurizio L. 3,80. I minimi si ebbero con centeshni 22 in Aquila ; cent,esiini 23 in Mantova; centesilni 24 in ov:ira; centesimi a3 in Belluno; centeshni 35 in Pesaro; e centesimi 41 in Perngia e Firenze; centesi1ni 42 in Portomaurizio ec. Non mancano maestri con centeslmi 10 al giorno in provincia di Teramo!! Sono ancora più numerosi quelli che percepiscono sotto nna lira al giorno; e noi di fronte a questi stipendi della fame prima di continuare sentiamo il dovere di gridare all' inf arniaI verso tutte le autorita italiane che l' hanno tollerato e non hanno- invocato provvedimenti mgenti. Abbiamo bisogno di aggiungere che noi ci uniamo toto corde alla campagna che tanti deputati hanno intrapreso in favore del miglioramento della condizione economica dei maestri e delle maestre? Ci sembra assolutamente superfluo. Ma manifestiamo un nostro aYviso che non riuscirà gr;tdito a tutti gl' insegnanti. È necessario che ]o Stato intervenga subito per cancellare tanta vergogna ; ma non interve'nga in modo uniforme facendo elevare lo stipendio indistintamente di tutti gl'insegnanti: intervenga subito in tavore dei maestri condannati alla fame ed a fare i mestieri più degradanti per procurarsi una risorsa qualsiasi. Il paragone cogli stipendi che in generale si pagano a tutti gl' insegnanti all' estero riesce sicuramente umiliante per l' Italia; ma prima di abbandonarsi a volate liriche non è male soggiungere che il confronto riesce altrett,tnto umiliante in tutte le categorie di stipendi e di salari; da quello dei mi-• nistro e del professore di università all' altro del pretore, del delegato di pubblica sicurezza, dell'insegnante, dell'avvocato, del muratore, del lavoratore della terra. L'elevazione degli stipendi e dei salari di tutti suppone un aumento di reddito nazionale, che attualmente sarebbe follia spernre. E quest:1. constatazione dolorosa, ma onesta, serve nel momento attuale come criterio per giudicare della corsa sfrenata atl' aumento degli stipendi, cui si sono dati tutt~ le categorie degli impiegati dello Stato. È una vera frenesia altamente deplorevole, che dovrebbe trovare un freno nei deputati; ma che invece trova spesso in essi, .per ragioni elettorali, un incoraggiamento non mai abbastanza biasimato. Diciamolo alto ed una buona volta per sempre; prima di aumentare gli stipendi di molte categoriedegli impiegati dello Stato si deve pens~re ad ele-v~reI~ condizione economicadella 1nassadet lavoratori e di quelli della terra in ispecie, che quelli stipendi_dir:ettamente o indirettamentepagano con prelevamenti su:tloro magrissimi salari. . . . . E qui dobbiamo soaaiunaere che gh 1mp1egat1 dello Stato sono tra i piò co~nv1 a lamentarsi. della grave pressione tributaria. E domandano tutti aumenti di stipendio ..... La loro logica fa perfett,1mente il paio con quella dei democratici irredentisti, che vorrebbero la auerra coli' Austria per liberare Trento e Trieste e in °pari tempo vogliono licenziato ~'~se~- cito o ridotte almeno seriamente le spese m1l1tan ! Ritorniamo ora all'inchiesta del Prof. Fabiani. Egli per commuovere maggiormente - e non ce ne era davvero bisogno -- ci dà un' interessante tabella
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