Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 2 - 30 gennaio 1904

34 RIVISTA POPOLARE dannata a 5 anni di prigione per delitto di lesa maestà.· 10 marzo: Il cancelliere dell'Impero compie uno degli. attti più gloriosi che la storia universale abbia registrato. 12 marzo: Ii Reichstag è disciolto. lG marzo: Ad Heidelherg un soldato di fanteria calpesta involontariamente il piede del sno sergente: è condannato a dieci anni di galera. 18 marzo: In una delle Corti tedesche avviene nno scandalo coniugale. 20 marzo : Il Reichstag è riconvocato. 21 marzo: A Berlino , inaugurazione di un monumento. 23 marzo: In Sassonia introduzione della monarchia assoluta. 25 marzo : La Gazzetta della Ge1·1naniadel Nord pubblica nn articolo storico del professore Lorenz che prova che Bismark no~ è mai esistito e che egli non è in realtà che un prodotto dell'immaginazione popolare. 29 marzo: In Baviera un principe neonato è nominato generale. 31 marzo: I colori bianco e rosso sono soppressi nella bandiera deJl' Impero tedesco. ~ Semplicissirnus, come si vede, nelJe sue profezie prende di mira i costumi èlelle Corti e la giustizia militare. ~ dire che hanno gabellato questa parte dell' Em·opa giovane come un paese di libertà .... e di castità ! ♦ SilvestroPicardi. Dopo Zanardelli Silvestro Picardi ! Non è solamente la cronologia che mette accanto i due nomini politici, di inuguale valore efficiente e che sulla scena parlamentare rappresentarono parte disuguale, ma giammai divergente o antAgonistica. Silvestro Picardi nutriva per Giuseppe Zanardelli ùna grande devozione pari soltanto all'affetto; e n'era sinceramente, con effusione ricambiato. Noi, però, non troviamo la ragione del ricordo in qnesta unione di sentimenti gentili tra i due nomini da recente scomparsi, ma in qualche cosa che va additata come esempio raro da imitare. Infatti il Picardi amava sinceramente lo Zanardelli, ma l'affetto non serviva , come a molti altri, di scala per arrampicarsi sull' albero del potere. Oh ! no. Egli era coltissimo, di saldi princi pii liberali, mite, modesto oltre ogni dire. Anzi , troppo modesto ; chè, a nostro avviso, gli uomini che Bi danno alla vita pubblica e che posseggono tutte le condizioni per ese,:citare una . azione corretta e benefica , specialmente se dotati di )argo censo che ne assicuri l'indipendenza e li sottrae alle preoccupazioni della lotta per la esistenza , come era il Picardi, hanno più che il diritto, il dovere di essere ambiziosi ed attivi. Se maggiore ambizione ed energia fatti va avesse egli avuto, insieme a Giustino Fortunato - come scrissi molti anni or souo-nel mezzogiorno e in Sicilia avrebbe rappresentato ben altra parte a detrimento dei mestatori , degli inetti , dei disonesti che a forza di osare sono riusciti a mettersi innanzi, a capeggiare, a governare creando nna cattiva fama alle regioni, che rappresentavano. Ora egli non è più e chi sài ve prova l'amara soddisfazione nel rammentare un amico personale carissimo~. di non avergli altro da rimproverare che .... la modestia che lo tenne lontano sempre dalle piccole o basse st;hermaglie di ~Iontecitorio, gli fece respingere più volte quella che per tanti è la suprema aspirazione: il posto di ministro e glie lo fece rinunziare l'lppena, qnasi con violenza, gli fu dato. n. c. Nor lllll li li lllli llll 1111111111111111 1 Il I Il li lii llllllllll li lii HIIII I li I 1111111111 Ulll 11111 Dalla fabbrica· delle • coscienze alla fabbrica dei trattati ----:~---- Durante il periodo della maggiore ubbriacatura del socialismo italiano prodotta dalla generazione spontanea delle Leghe, rassomigliante come una goccia d'acqua ad un' altrn, a quella dei Fasci di Sicilia, noi informandoci sempre a positivisi110 sano perchè nutrito dai fatti levammo severa ed ingrata b voce contro le pericolose illusioni e le sincere ·autosuggestioni. Era il tempo in cui non solo si proclamava la conquista del Mezzogiorno lavoratore fatta dal socialismo, ma in cui anche a Bologna. si farneticava sulla conversione dei contadini setten.;. trionali al collettivisnio avvenut,1, nè più nè meno coi processi miracolosi che sulla via di Damasco trasformarono Saulo, il fanatico persecutore dei cristiani, nell'apostolo Paolo non meno fanatico propagatore della nuova fede. · A dir vero per la farsa collettivistica di Bologna non fommo soli·· a mostrarci increduli nell'inverosimile miracolo ; ma in seno dello stesso Congresso delle Leghe dei conta4ini ci fu il Turati che col suo scetticismo e colla sua fine ironia dovette gettare non poca acqua sui fuochi ... fatui degli altri. Ma fu un nostro articolo: La fabbrica delle coscienze, che mirava specialmente a mettere le cose a posto sulla propaganda socialista nel Mezzogiorno , che fece il giro della stampa italiana e suscitò ii malumore di coloro che erano colpiti dal ridicolo che versammo loro addosso. Vennero rettifiche, proteste e smentite ; ma tu l'affare, per cosi dire, di un momento. Poco dopo la verità s' impose ai più ~anatici socialisti e comincio un lavo!io critico onesto e che 'potd riuscire di giovamento e non di danno al lo stesso partito. Gli scritti di Romeo Soldi nella Neue Zeit, di Labriola e di altri nell'Avanguardia, di Turati, di Bonomi, di Reruni scriptor nella Critica sociale e tanti e tanti altri dimostrarono che noi eravamo stati ... piuttosto benevoli nell' apprezzare l' opera dei socialisti non nel solo Mezzogiorno , meno maturo per la loro propaganda, ma anche nel Settentrione assai più evoluto e più adatto a comprenderla e a darle efficienza. L' autocritica dei socialisti fu spesso spietata ; fu tale anche che ci disarmo e ci tolse la

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