Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 2 - 30 gennaio 1904

50 - RIVISTA POPOLARE e 4, deroga all'art. 1 qella legge, 1tnzi sembra abolirlo addirittura per la Sicilia solfifera, ed eleva a l 5 anni. quel minimo di età e per i lavori interni e per gli· esterni. ' I e avvenuta una grave e lunga ~risi solfifera, durante la quale quella media è aumen ttt.a · che dal 1900 al ' 1902, restando stazionario il mer,~ato solfifero , quella media è scesa da 0,82 a 0,72; e ihe mentre nel 1890 il prezzo di una tonn, di zolfo g zzo era L. 112, nel 1902 era solo L. 96,30. I ca1·usi minori di 15 anni oocupati nelle solfare nel 1902 ,erano circa 8000. Per la elevazione del limite di età e per l'obbligo d'istruzione imposto dalla legge agli aspiranti al èarusato , la industria zolfi.fora subirebbe la riduzione di un quarto della mano d'opera occupata e di un quarto della produzione attuale , il che vale a dire che- verrebbe a mancare la precipua fonte di mezzi di sussistenza p~r 45000 persone della zona solfifera. Il prof. Montemartini e il prof. Oolajanni presenta.no dei dati, che a prima giunta sembrano straordinariamente lontani fra essi e dai miei, ma che in ultima analisi collimano perfettamente coi miei, non ostante 1~ diversìtà di apprezzamento nei dettaglie , il diverso metodo di ricerca. Infatti: il Direttore dell'Ufficio del Lavoro si ferma a considerare che l' applicazione integrale della nuova legge sul lavoro dei fanciulli escluderebbe dal lavoro solfifero 6000 piccoli lavoratori. Il Oolajanni avverte che per valutare al vero la efficacia della legge sulla riduzione della forza di lavoro nelle solfare bisogna tener presente la circostanza che « la esclusione dal lavoro dei carusi sotto i 15 anni non si limiterebbe ai lavoratori in tale età, ma per lo meno - tra lavoratori in.terni ed esterni - porterebbe seeo la soppressione del lavoro per altre 9-10 mila persone, il cai lavoro è . strettamente connesso a quello dei primi. » Io aggiungo che per valutare appieno tutta la portata della legge, bisogna considerare che la mancanza di lavoro per 15000 persone impiegate da1la estirpazione del minerale all'imbarco dello zolfo, porta seco -- ammettendo che ogni lavoratore mantenga altri due abitanti della zona solfifera (e in questa la donna è quasi passi va nella economia domestica!!) - la diminuzione dei mezzi di snssistenza per ben 45000 abitanti, cioé per 1J4 della popolazione che oggi in Sicilia vive dei redditi della industria e del commercio degli zolfi con un reddito individuale lordo di circa 265 lire annue. Dove e come si impiegherà quella massa di lavoratori? come e donde trarrà da vivere, fino a che non sarà venuto l' adattamento al nuovo stato di cose, quella folla di uomini e di donne, di vecchi e di fanciulli? Il legislatore vuol curare la Sicilia dalla degenerazione fisica , e rischia invece di trascinarla in_ più cruda miseria, in più grave disordine sociale , rischia di acuire ancor di più quelle che sono le cause precipue della degenerazione fisica degli zolfatai, o che hanno sui fanciulli tali e tanti effetti nocivi, quanti ne ha il lavoro minerario. Meglio e più seriamente del legislatore provvede la popolazione zolfataia alla propria conservazione e a1la propria salu.te. Essa appena e in quanto può, non trascura di risparmiare ai suoi fanciulli i mali del lavoro precece. Infatti la media dei ca1·usi minori di 15 anni che era di 0,90 per piconiere nel 1890, è disoesa a 0,72 nel 1902. La discesa è lenta ; è vero; ma si noti che negli anni decorsi dal 1890 al 1902 Questo dato di fatto parla un .inguaggio chiaro e lucidissimo : per salvare la popol .zione solfataia dal deperimento fisico il rimedio di e ~acia sicura ed immediata è l'alleviainento della mis tia; ogni altro provvedimento pnò essere preso in inea subordinata e complementare; ma se è preso in inea principale, va incontro a sicuro fallimento, o riesc, dannoso nélla pratica attnazione. . ♦ E v' ha dell' altro. È opinione generalissima che la solfara. sia un mcaglio alJa diffusione della cultur~ ,lementare , e che la popolazione zolfataia abbia un. a .alfab~tismo i:_naggiore di quello della popolazione agr cola . . Un errore anche questo. Nei circondarii agricoli della Sicilia ~olfifera su. 1000 maschi di età superiore a 9 anni san LO leggere e scrivere 242,4, e su 1000 maschi da 10 a 15 anni sanno I leggere e scrivere 285,6, mentre e cqrrispondenti cifre 0r00 nei circonda rii zolfiferi so .o 261, 7 e 337,7. La superiorità della diffusione della ultura nei centri zolfi.ferì rispetto a quelli agricoli sa e al 10 010 nel confronto dei comuni. Dalle ricerche tatistiche e dalle osservazioni dirette mi risulta che la solfara facilita. e solJecita la diffusioue della cultura ,ementare. Non è la solfara che distoglie il fanciullo dal a scuola; ma è la miseria che lo sospinge ad essa dalla 3trad.a, dal tugurio frigido e buio per cercarvi un tozzo di pane. E la sol- . fara dopo averlo. sfamato, talvolta l, sospinge verso la scuola serale per fargli imparare /tanto quanto basti per firn;iare e per leggere gli st/tini di paga. Difatti fra gli operai maggiori di 12 ar.,ni inscritti alle scuole serali private e gratuite di l?..iesi nel 1902-03 , su 86 alunni della prima clas&;j 38 erano zolfatai , su. 122 ~ inscritti alla seconda 6 1i zolfatai erano 41 , ed erano 9 sui 36 alunni. ,:l,(li1aterza. Il nostro legislatore , accogliendo il coml!ne errore circa la efficienza limitatrice della solfara su1la diffusione della istruzione elementare·, premuroso di diradare la tenebra dell' ignoranza in quella zona che dà si alta quota di delitti barbari, intenzionato di trovare un qualche rimedio al completo insuccesso della legge sulla jstruzione obbligatoria, pensa e crede di completare il mezzo di rigenerazione fisica e morale della classe .zolfataia aggiungendo alla elevazione del minimo di età l'obbligo di presentare il certifi.cato di proscio • glimento per ottenere l'ammissione al lavoro minerario. Io qui sono tentato a fare una osservazione: l' obbligo della istruzione è imposto ai· can.isi minori di 15 anni compinti; l'art. 11 del regolamento per l' applicazione della nuova legge sul lavoro dei fanciulli esclude quasi in massa i fanciulli dalle miniere; dunq11e l'art. 2 della legge , in quanto riguarda l' obbligo di istruzione, non ha valore alcuno per i lavoratori delle solfare. E dire che si vorrebbe trarre questi della fitta

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