Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 2 - 30 gennaio 1904

RIVISTA POPOLARE 49 levazioni statistiche e quelli attendibili in seguito ad un esame più largo e comprensivo della questione è· evidente e grave. Donde ciò? Qualcuno sbaglia nella ricerca e nella interpretazione dei fatti e dei dati statistici. L'errore uon è mio. È lo specchietto sovra riportato ch'è assai insufficiente per la formnlazione di un giudizio attendibile su questione così determinata, delicata e interes1iante. Esso ha parecchi elementi erronei o inesatti: 1.0 Gli zolfatari che hanno beni rustici, e attendono a coltivarli in economia, amano meglio dichiararsi possidenti, e vanno quindi compresi- nei fogli di levanella classe degli agricoltori e simili. 2.0 La classe degli agricoltori e simili - uso le intestazioni del prospetto dei conti di leva - comprende tanto i contadini che lavorano contro re·tribuzione giornaliera quanto coloro che colti vano terreni proprii, o che li conducono semplicemente; essa non comprenda la classe dogl'individui non addetti a lavori fissi, non comprende cioè i braccianti. 3.0 La classe degli zolfatari ventenni, fatte poche eccezioni, è costituita dai ca1·usi. 4.0 Mettendo in confronto agricoltori, senz'altra spe• cificazione e limitazione, e zolfatai , cioè ca1·usi. si fa una comparazione di termini statisticamente poco comparabili. Mi spiego. Dire che la gran massa degli zolfatai ventenni è costituita dai carusi , significa eh' essa risulta composta da giovani poveri e miseri, dai figli dei vecchi invalidi , delle vetlove , delle mogli di car cerati.; dai fanciulli orfani e derelitti, che ll.ccattarono il gramo pane fino all'età di 10-11 anni, che soffer~ero lungamente il freddo e la fame, e vissero trascurati e sudici nella infanzia e nella puerizia, proprio quando· il movimento iperplastico è più attivo, l'organismo più soggetto a tutti gli elementi nocivi , e più f~cile ad elaborare tutto ciò che prepara le discrasie costituzionali; significa anche ch'essa è costituita in proporzioni notevoli dai cosidetti figli della colpa , i qnali oltre i segni e i germi della degenerazione e della debolezza fisica originaria o acquisita per miserie e sofferenze, portano seco anche il retaggio della sifilide e della scrofola. Essendo stato dimostrato che le sofferenze fisiche e morali, le privazioni e la denutrizione hanno effetti perniciosi sullo sviluppo organico, sapendosi che i germi patogeni ereditarii attecchiscono e prosperano facilmente in terreno così poco resistente qual' è l'organismo del fanciullo denutrito e privo di cure , e sapendosi d' altra parte che nella classe degli agrjcoltori si comprendono giovani che meglio si ascriverebbero ad altra professione, giovani che godono di un benessere materiale e morale a:ffatto ignoto alla gran parte dei carusi, giovani che genocalmente, sono immuni da malattie ereditarie, giovani cresciuti, infine, in un terreno adatto e favorevole allo sviluppo costituzionale, non si possono, non si devono comparare i risultati della leva ,dei ca1·usi a quella degli agricoltori in genere , a pena di cadere in deplorevoli errori di apprezzamento. I termini comparabili nél caso nostro, a creder rruo, sono: carusi da una parte, braccianti e contadini giornalie1·i dall' altra. Il materiale da me raccolto ed elaborato secondo questi criterii per la leva dei giovani di Riesi è coaì scarso, che non mi autorizza a formulare giudizio alcuno. Credo però che facendo una larga e accurata ricerca su quelle voci di lavoratori, la differenza della percentuale di riformati, che oggi è creduta · più del 40 °[0 , si troverebbe forse inferiore a 20 °[0 E ritengo per giunta che dell'eccesso del 20 °1o delle riforme fra solfatai una buona parte si deve o a cause preesistenti al lavoro minerario, o a cause che coll'ausilio di questo possono esplicare tutta la loro potenzialità degenera ti va. A scanso di equivoci avverto eh' io non intendo negare che il lavoro minerario sia nocivo alla salute, e che il carico, donde quel nocumento ha origine , non sia grave. Tutt'altro! Ma non credo che quel nocumento assuma le proporzioni spaventose denunziate .dal prospetto dei risultati di leva; e,.,,nego che d'ordinmio il carico del fanciullo sia spinto sino all'estremo limite tollerabile. Ad ulteriore conferma della, mia opinione riporto alcuni esperimenti sul lavoro dei cm·usi. Secondo varie ricerche di un mio amico , direttore di solfare , lungo una discenderia inclinata à 30°: Un caruso di anni 12 normalmente trasporta Kg. 25 di minerale ,, . » 13 » )) » 28-30 )) >> )) 14 » )) » 32-35 ,, >> )) 15 » )) )' 38-40 ,, )) » 17 )) )) ,, 42-45 » » » 20 In su )) » 45-55 )) Un giovane medico, che lra studiato sul posto l'igiene delle solfare , riassumendo i risultati dei suoi esperimenti , così si esprime: « il peso medio che può trasportare un caruso dì 15 anni circa s_enza affaticarsi 1 troppo, percorrendo, senza fretta , una scala inclinata circa 45 gradi e lunga circa 300 metri, è di kg. 45. Il peso si può aumentare di qualche altro kg. se il giovane è robusto o l'inclinazione della scala è minore.> Da queste constatazioni di fatto non si può certo ccncludere che il peso medio di kg. 38-40 per un inclinato 30° sia il carico estremo tollerabile o costituisca un martirio pel caruso di 15 anni. È certo però che se a quel carico, che non è lieve, si accoppiano abbondante sudore e nutrizione insnfficiente, rapidi dislivelli di temperatura nel passaggio dall' interno all' esterno della solfara, mancanza di aria e di giaciglio durante il riposo, qualche infortunio grave , qualche affezione di malaria di anchilostoma e simili, la salute del giovine resta fortemente scossa, si deformano gli organi, si arresta lo sviluppo del corpo. E ne segue quindi la inabilità al servizio militare. Il legislatore accogliendo la comune opinione circa l' alta efficienza degenerativa del lavoro minerario sui fanciulli, per ovviare al gran male ·segnalato da risultanze statistiche, che a me sembrano inesatte, colla legge 19 giugno 1902 ha elevato a 12 anni il minimo d'età per l'ammissione ai lavori minerad esterni, e poi via via a 13, 14, 15 anni il minimo di età per l'ammisione ai lavori interni; ma poi col Regolamento per l'applicazione di detta ]egge art. l 1 Tabella B. num. 1

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