RIVISTA POPOLARE 9 ciò eh' è bene di tutti e che da pochi è ingiustamente posseduto. Questa ipotesi potrebbe trovare un qualche fondamento nella serie di reati di alcuni anarchici francesi e in qualche scritt_o di uno dei più eminenti teorici dell' anarchismo: J ean Grave. Ma l' analisi psicologica accurata., la conoscenza delle circostanze tutte che accompagnarono i reati di taluni che si posero sotto l' egida dell'anarchica propaganda del fatto, e i loro precedenti dimostrarono che in tali casi si trattò più di delinquenti comuni che di delinquenti politici. L'anarchia servì di maschera. La compiacenza colla quale alcuni socialisti guardarono al dilagare della delinquenza potè servire anche ad accreditare che i socialisti vedessero bene il fenomeno. É bene, perciò, spiegare da quali criteri moveva quella compiacenza. Essa era una forma della credenza nella primitiva ipotesi catastrofica di Marx e di Engels. Nel dilagare della delinquenza si scorgeva un segno della cancrena sociale, che doveva preludere alla catastrofe ed alla _rigenerazione; perciò se ne rallegravano nello stesso modo in cui desideravano e vedevano l'immiserimento progressivo e sempre più esteso delle classi lavoratrici ad un polo, mentre all' altro polo vedevano la concentrazione della ricchezza. Oggi alla catastrofe determinata dal movimento inverso nella distribuzione della ricchezza pochi ancora prestano fede ; cosi del pari nello incremento della deHnquenza non sj scorge più un mezzo acceleratore della rigenerazione morale. Alla efficacia della miseria come spiota· alla ribellione e alle trasformazioni economiche informate a giustizia non credetti mai ; vidi anzi nella massima miseria un fattore poderoso di adattamento completo a eondizioni inferiori di esistenza che escludeva ooni impulso al miglioramento e alla catastrofe. I rapptrti tra i fenomeni criminosi e il movimento politico sociale odierno, perciò, alcuni anni or sono delineai in termini tali che credo opportuno riprodurre e che servono quasi di anticipata conclusione alla ricerca presente. « Il socialismo odierno, scrissi ne.I 1889, rappresenta la protesta coscientee collettiva contro l'attuale ordine di cose, cui se ne vuole sostituire uno più utile a tutti e conforme a giustizia; mentre il delitto non è che il prodotto della cattiva organizzazione socfale: la ribellione incoscientee individuale. L'uno e l'altro possono rrogredire sinceramente sotto l'influenza della miseria; ma la cosa non è desiderabile e fortunatamente la statistica e la storia mostrano che tra i due movimenti c'è una inversione, almeno parziale. L' incremento dell'uno, sotto l' in1pulso del fattore economico , può essere equivalente a quello dell' altro ; ma tra i due fenomeni non c' è rapporto di causalità. » «_ Dove e quando la forte delinquenza si accoppia a vigorosa e fortunata propaganda socialista, se ne deve argomentare: non che questo genera la prima, ma che entrambi hanno una causa comune, che ne accelera il cammino: la miseria. E questa sola non basta a determinare i progressi del socialismo quale manifestazione cosciente: occorre il valido coefficiente dell' istruzione. « Il socialismo non è generatore di delitti, ma è il più grande reato politico dell' epoca moderna. L' avvenire ci dirà se alle condanne seguirà l' apoteosi. » (1) II. Alle indagini sulla_ influenza che la _propaganda sociali:;ta può esercitare sullo sviluppo della delinquenza si può premettere una pregiudiziale; ed è questa: l' uomo agisce sotto l' influenza delle idee o dei . sentimenti? La discussione non è nuova ei è stata vivace. Ai sentimenti, però, sotto l' influenza poderosa esercitata da Spcncer si fini coll' accordare la massima efficienza. Questa soluzione potrebbe a priori esse.re invocata per liberare da qualunque responsabilità criminogena la propaganda socialista. A me sembra, invece, che si corra troppo nell' escludere che le idee possano generare i fatti. Bisogna fare, in ogni modo, delle distinzioni. Le idee, se sinceramente· accettate e credute; se ascoltate e predicate con in5istenza e specialmente nelle particolari condizioni di ambiente sociale, che generano l' entusiasmo e il fanatismo, agiscono efficacemen te come j sentimenti più radicati colla trasmissione ereditaria e si trasformano in date occasioni in veri e propri agenti criminogeni. Da Giuditta ad Armodio ed Aristogitone, a Bruto, a Clement, a Ra vaillac, a Carlotta Corday, ad A.gesil ao Milano ecc. , e dagli individui risalendo alle folle, alle masse, gli esempi, che comprovano l'esattezza della mia credenza sono evidenti e numerosi. La serie dei delitti anarchici , contro individui e contro collettività , è troppo recente e tristamente celebre perchè ci sia oggi bisogno di rievocarla. La propaganda socialista, benchè per essa si possa dire che il contenuto 'ideale debba essere efficacissimo perchè innestato sui sentimenti che si connettono ai bisogni ed ai desideri da soddisfare, invece, astraendo da parziali e singoli casi, da quanto sinora si sa rimane assolutamente immune da ogni accusa di essere causa di maggiore delinquenza. Qui parlo per ora di propagandasocialista nei suoi rapporti colla criminalità. Quali trasformazioni morali potrebbe produrre il socialismo realizzato non può aflermarsi perche in verun punto vige ed agisce un regime socialista, quale nelle sue grandi e indeterminate linee hanno preconizzatq i gran~i teorici ed espositori del socialismo. Non può aflermarsi del resto quali debbono essere gli ordinamenti socialisti futuri poichè i più avveduti teorici si rifiutano di formularli per non cadere nell'utopia, come i loro predecessori; essi hanno rinunziato alle costruzioni aprioristiche e la più popolare di esse - La quintessenza del socialismo dello Schaffie - è dovuta ad un avversario del socialismo (2). N è si possono prendere come saggi di ciò che sarebbe una società socialista le varie organizzazioni artifiziose comuniste o collettiviste che sono state tentate in America e altrove. Dagli avversari del socialismo si avverte in- (1) La Svciolog 1ia Criwinale. Catania 1889, Vol. 2° p. 477 e 478. • (2) Da récente sono stati pubblicati alcuni libri, che somministrano un'idea di ciò che potrà essere l'organizzazione socialista; ma non danno che cautamente le lin_eegenerali. Tra le pubblicazi<;>nidel genere ricorderò tra le migliori quelle di Georges Renard: Le regime socialiste (Paris. Alcan. 3a ed. 1903) e di A·. Menger ~ L' Etat socialiste (Paris. Nouvelle societè d'Editions. 1903). ....
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