Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 1 - 15 gennaio 1904

6 R I.V I $ T A p op o L ARE · ·UeasoMillettaend il pa~titsooe!alista ----~~--- Ebbi occasione altra volla (1) e su le colonne di questa stessa rivista di occuparmi di un (< Caso Mill_erand ». Allora era l'assoluzione dell'ex-ministro soc.iaUsta eh~ mi. dettava alcune considerazioni; oggi è la sua espulsione dal partito socialista che mi consiglia una breve estensione - io mi sento tentato di chiamarla applicazione pratica - di quelle mie considerazioni. - Dissi allora che « Il partito socialista divent:-1to pratico, diventato opportunista, si perde nel mare magno dei partiti radicali, più o meno avanzati svisa il. proprio carattere e finisce per dimenticar; ~issolutamente queHo scopo ultimo per il quale indefessamente, le sue 'grandi masse combattono )). ' L'~zione. del Millerand e dei suoi seguaci è st;{ta appunto quella di allontana~e il socialismo dalla visione del suo unico scopo, e naturalmente, p~rd1:1tadi vista ·la iùeta , anche i mezzi per arrivarvi sono diventati diversi. Natùralmerite io non dubito della sincerità di Millerand; quantunque sia c~nv.into che egli non è più e da lungo tempo un socialista. Mi soccorre opportuno un esempio. Un vtaggiatore percorre di n9tte una strada di campagna. Egli ha per meta un villaggio nella valle, ed è sua guida un lume lontano che brilla all'entrata del ·villaggio. Ad un certo punto, dopo una svolta della via il lume del villaggio gli rimane nascosto da un folto d'alberi,_ quando egli· scorge di nuovo quellà luce non è più dinanzi a lui ma sulla destra. Egli continua ·a guidarsi su quel lume : soltanto quando _arriva nella valle si accorge che s!Jaglio strada : 11 secondo lume segnava una meta diversa che egli credette la prima. Cosi accade ai socialisti riformisti. Essi hanno preso il governo radicale e le riforme radicali, per fasi, forme, primi passi d'una trasformazione socialista·; hanno cambiato strada perchè la meta cui essi vogliono arrivare è diversa. Essi pensano che bisogna fare qualche cosa, subito; e a' questo immediato qualche-cosa sacrificano l'ideale più lontano. Il loro intento è lodevole , nia si ha diritto di dire che essi nor:i son piir socialisti. Anzi sarebbe logico domandarsi se veramente socialisti essi furono mai. Naturalmente io.non intendo che Millerand salisse àl ··potere o entrasse nel partito socialista con l'idea preconcetta di fare gli interessi delbi classe borghese o di tradire i proprii co_mp~gni di fede. Millerand non é punto nn Rabagas come non lo sono Bernstein e Turati. Egli, soltanto, come loro, è stato · afferrato nell'ingranaggio della Jogica riformista, delb logica che suppone la possibilità --in un tempo più o meno lontano o vicino -della partecipazione dei socialisti al potere costituito daUa e per la classe borghese ed era fatale che egli -_ed a suo tempo loro - andasse fino in fondo. Il potere è di per sè stesso, per natura sua, corruttore, ed anche un corruttore singolarmente forte, innocente e logico. Mi spiego. L'uomo che sale al potere si trova di fronte alla necessità dell'azione immediata; q·uesta aziorie noi:1 può essere. tale da permettere -all'uomo, al conibattente diventato ministro, l'attuazione di tutti i suoi desiderata politici. Gli permette però, qualche (1) Anne IX n. 8, 30 aprile 1903: L'assolltz.ione di Millerand. ~iform~ in senso. dì quèì des.iderata. Egli diveh ta 1mmed1a_t~unente rntere~sato alla stabilità di 'q1.rella forma d1 potere che gli permette codesta o codeste riforme. Fatto il passo, varcata la soolia fatale• 'cioè accettato il p~incipio che perchè la borghesia faccia qt~alche ~o.sa ~n. favore del popolo è necessario che ~h. uonum d1 1deè :ivanzate partecipino al potere, 1~s1eme ~lla borg~e~1a, egli andrà _dipassò in· passò, d1 voto !n voto_ c:oe, allontanandosi dal prograi:nma del partito socialista. Vedrà che l' abolizione della· proprietà individuale non è cosa che si può subito ottenere, e quindi considererà •che è il· cas◊' di'.non p~nsarci p_iù; vedrà che la disciplina clf pirtito" è ~:·utt?sto mcomo?a. ~erchè non permette là partec1paz10ne alla leg1slaz10ne tanto quanto il riforinista d~~idera e di~hia_re~àche i limiti del_partito' s'on f~a. g1li .e che q_u:nd1:possono essere ol~repas~·ati, o· spostati, o posti rn uon· ca-le·.Tutto questo·onestà'menté perchè incoscientemente , ma ·egli non 'sira :più. tth socialista. Intorho a lui ··si strinb-eranrio 'qùei·-'·hor:.. 1b , ghesi che senzà volere coop'erare al-la tra:sfor1ì1az10t1e completa della società attùà-le sentono ·clie qìlaléhe co~a, anzi mollo,· con· l' intento preciso di rendere impossibile i desiderata del socialismo, può·- e· dev·è essere fatto in favore della classe lavoratrice. Quest' uomo sarà~ magari; utile allo sviluppo dell'attuale movimento sociale· ma i socialisti dovranno staccarsi da lui, e ·lui, se è onesto, dovrà· separarsi da loro. E questo, caso è appunto il caso Millerarid. Bisogna notare ·che la esclusione di Mille~ancf dal partito socialist<t 'è stato votato dai ;suòi stessi a.miei, socialisti rifoonisti con1'e lui. · Illogici essi : poichè se si accetta di cooperare al governo b.isogna accettarne anche le limitazioni al1' azione purari1ente trasformatrice che quella cooperazione comporta ; illògici perchè Millerand. non votando la mozione· Hubbard, favorevole al disarn10 simultaneo, non fece :altro che essere coerente al suo precedente voto co'ntr,o la mozione Delary, invitante il governo a non mandare soldati sul luogo degli scioperi, e contro 'il quale nessuno di essi protestò; illogici perchè tutta l'azione di Millerand, dal giorno che Waldeck Rousseau lo assunse al potere, alla sera del 4 gennaio p. p. in cui i socialisti lo espulsero,. Millerand non aveva fatto altro che adattarsi e cercare di adattare l' azione· generale del partito ·socialista alle necessità del n1omento, negatrici e nemiche della azione finale, ed,essi se-ne :erano mbstrati ··sod: disfattj e. contenti. Io. non voglio sta.re a far qui la, questione .filosofica che, secondo me, ogni· forma di governo ed ogni legislazione deve diventare superflua , inti;tile purchè i popoli godano d'un vero benessere, e· della libertà. D'altronde mi si ·potrebbe dire,-· e ricdnòs'co, con giustizia,-che la evoluzione· morale nelle· masse umane, che consenta l'auto-legislazione non. è ancora tutta compiu_ta, ed è lontao_a dall' esserlo, ma però. mi sembra logico psservare eh~ qal momento che il partito socialista vuole·l'aboliziorte delle-ùsse, principali forme econoi11iche e politiche su le quali s' incardina la società attuale, non è rafforzando con membri usciti dal suo seno, e. con . leggi esqJgita~~ da loro - che applicate dalla società borgh~se di-: ventano sostegni e puntelli della medesima società-· che il socialismo arriverà ai suoi fini. Io e.redo che bisogna insegnare al popolo. a, fare a i11en-0'del' potere; i socialisti invece pensafl\o che bisogna impa-

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