Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 1 - 15 gennaio 1904

'RIVISTA POPOLARE 21 t'ra i lavoratori delle ·solfare, pensa di ricorrere ad un rimedio radicale: alla sottrazione di una gran parte dei carusi al lavoro minerario· Il l~ttore che mi ha seguito nella espos1z1one delle cause dell'anticipo morto, scorge di leggieri come tale rimedio non sia che un mostruoso parto della ignoranza della materia su cui si è legiferato ultimamente, e comprende com'esso dt bba dare risultati dannosi. Innanzi t~tto: quando dalla solfara si sarà tolto il caruso minore di 15 anni, con che se ne rimpiazzerà la energia di lavoro in quelle miniere in cui non è conveniente non solo fare un impianto di estrazione con motore meccanico, ma neanche un iinpianto con motore . ' animale? - Chi può stare fino al 15° anno di ·sua età . senza avere appreso e senza e::isersi · avviato ad un · 1nestiere non digrada sè s-tesso e la sua famiglia fino a farsi ca1-u.so all'età di 15 anni. E poi: quando dal lavoro minerario si sarà esclusa. una categoria di' lavoratori, non verrà meno per que- - sto il bisogno della forza di lavoro; sarà più attiva perciò la ricerca dei trasportatori, ai quali la legge non vieta il lavoro minerario,· più forte la concorrenza dei piconieri nella richiesta di trasportatori; e per conseguenza si eleverà il tasso medio dell' anticipo morto. Così il canis'ato in vece di spogliarsi di ciò che ha di deplorevole e di dannoso, ne sarà maggiormente gravato. (c(!ntinua) GAETANO BAGLIO (1) Il Primo Saggio , presentato come dissertazione di laurea alla Commissione di Laurea della R. Università di Napoli nella seduta del 7 decembre 1903, sarà pubblicato prossimamente per cura di quella Università. 1111 1111111111 Il I II I li 111111111111 Il I Il li li I li I li lii li li 111111111111111111 lllll li lii lii li iassegna1-tgricola-Economica- ----~---- La produzione -ed il comme--rclo degli ortaggi e delle frutta fresche nell'ordinamento delle tarifft, fet·rovlarie. Alla vigilia· della grando battaglia , come la chiama avere in queste regioni le colture ortensi , che dànno prodotti in periodi in cui se n'è privi nelle altre regioni d'Italia, e ,nei paesi nordici dell'Europa. Il pomodoro poi, su cui primeggia quello asciutto, maggiormente ricercato per la fabbricazione delle conserve, è così pÌ·imaticcio in Sicilia che si raccoglie nell' aprile, a Scioli ed in altre parti, e che va nei mercati del Continente sotto forma di prodotto fresco, sebbene in piccola quantiià. Nel resto d'Italia, la coltura del P?modoro è estesissima a Napoli, a Salerno nel pian di Pisa e di Lucca, nella Val d'Arno e nelJa Terra di Lavoro. La produzionefruttifera.- In un paese come l'Italia, che offre condizioni così favorevoli per le colture arboree, la coltìvazione delle piante fruttifero assume una importanza assai ..grande; esse, dal ciliegio al banano, dal melo al dattero, vi trovano posto, insieme alle più variate essenze. E in tutta la penisola l'estensione di questa coltura è in continuo aumento; nella Valle del Po, nella Toscana, nelJe Puglie, nell'Umbria, nelle Marche, nel Lazio, nelle Calabriti per finire nella Sicilia, che si può definire un grande frutteto, si riscontra una ricca produzione di essenze fruttifere. Una importanza e.Jcezionale ha assunto in questi ultimi anni la coltivazione delle frutta fresche, pere, mele, ciliege,. pesche e maggiormente l'uva da tavola. La Liguria e la Toscana sono le regioni dell' Italia ·settentrionale e centrale che ne producono in abbondanza, specialmente in ciliege , mele e pere. Mentre nella parte meridionale abbiamo la Valle del Pescara, le provincie di Bari e di Lecce , quelle di Caserta, Napoli e Salerno, che dànno produzione di uva da tavola ; la provincia di Avellino che si specializza in pesche) ciliege od albicocche; la provincia di Reggio Calabria che dà arancio e limoni, . e la Sicilia che abbonda in pesche, pere, mele, albicocche, µve _da tavola ed arancie e limoni ed ora anche banani coltivate a Scicli, a Mazzara e a Marsala. In complesso la produzione delle sole frutta fresche, uve da tavola ed arancie e limoni si fa ascendere approssimativamente a più di 7 milioni di quintali all' anno, di cui sei milioni di quintali sono rappresentati dagli agrumi. Edoardo. Pantano, non è su perfino far conoscere quanta • parte importante abbia l'agricoltura italiana, - ed in ispeIl commercionegli ortaggie dellefrutta fresche.- Il commerci o degli ortaggi dai centri di produzione vien cial modo i prodotti di questa che sono ricercatissimi nei mercati esteri o nelle grandi città italiane,- o che non possono subire lunghi viaggi - nel movimento e nell'ordinamonto ferroviario. La produzion~ortalizia.- La produ~io~e. del_le piante ortensi assume in Italia una importanza grandissima non solo. p.or la varjetà o numero delle piante che si coltivano riuanto por le varietà primaticcie favorite e \"Olute dal clima · La provincia di Milano, fa Valle del Po, 'l' estuario della laguna Veneta, e la Toscana, han no· migliaia di ettari di teneno addetti alla coltura degli ortaggi, 0be però dato il clima dànno nna produzione quasi sempre estiva, tranne la Tm:;cana ove si ha una abbondante produzione primaverile. Al contrario 1.1 Liguria, Napoli, le· provincie di Salerno, <li Reggio e di Lecco) ed in ispecial modo la Sicilia, producono lo primizie e gli ortaggi invernini. Quivi nel dicembre si banno già i cavol fiori, i carciofi, i piselli, che altrove non si t.rovano in produzione prima del marzo e dell'aprilo.L Si comprende quindi quanta importanza devono · fatto con le città italiane e con l' estero, specie con la Germania. Verso le città però non vanno che i prodotti dei dintorni; così le verdure dei dintorni d1 Milano, di Venezia, di Genc.,va, Pisa, Lucca, Firenze, Napoli, Salerno, Palermo, Catania, ecc. vanno verso queste città. Non si dà il caso, se ben rammento, che i cavoli fiori, i carciofi, i piselli della Sicilia , la cui produzione incomincia nel dicembre, vadano a Roma, a Milano, a Genova ecc., ove sarebbero ricercati e pagati profumatamente; solarner,te Napoli e Salerno mandano molta verdura di primavera a Roma. Con la Germania commerciano la Liguria, le Puglie e la Campania, ma in modo limitato, atteso il grande traffico che quel paese esercita in questi prodotti con gli altri paesi , principiando con l' Olanda ove la coltura ortense , vien fatta nelle serre, a finir con la Serbia. I centri principali del commercio in Germania per l'approvvigionamento delle primizie sono Amburgo , Brema , Breslavia , Franco- ·rorte, Dusseldorf e Lipsia. Ma disgraziatamente i prodotti iialiani non vi concorrono in quella grando parte che do-

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