Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 24 - 30 dicembre 1903

- liIVìSTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOClitl 647 ampiamente sotto il controllo sempre salutare dell'o- , . pinione pubblica, la quale è tempo che anch~ da noi peRi con coscienti manifestazioni sulla soluz10ne d~ darsi ai più grandi interessi della vita pubblica. E noi non mancheremo· di portarvi; come sempre, il concorso della nostra parola e del nostro pensiero, senza reticenze, in argomenti così gravi, lieti se, da questa sosta forzata, nelle pattuizioni col vicino Impero potrà sor-' gere l'occasione di un nuovo e più fecondo impulso alle esplicazioni dell'attività economica del paese. . ---- Per la dignità e pe1• la indipendenza del corpo elettorale nel Mezzogiorno. - Quando fu discussa nella CamP-ra dei Deputati l' elezione a deputato dei Comm. Schanzer nel collegio dt Aversa, l' on. Colajannl ebbe parole assai severe. verso il corpo elett?rale del collegio, eh' er3: andato a domandare un. candidato ... al Ministero dell' Internò ! Certe cose non hanno bisogno che di essere enunciate per suscitare un sens-o di ripulsione, im11:1ed~a~oe insuperabile in quanti tengono a cuore la d1gmta umana e il retto funzionamento delle istituzioni rappresentative. E l'atto del corpo elettorale di Aversa· era tanto più indegno e biasimevole in quanto che veniva compiuto nel momento, in cui da tutte le parti si riconosce, e con entusiasmo, il bisogno di rilevare non solo economicamente, ma anche moralmente e politicamente, il Mezzogiorno. Non si educa un popolo ccl servilismo più abbietto verso il potere esecutivo, che dev' essere controllato dagli eletti ! Con ciò si spiega come il biasimo espresso vibrata-. mente dall' on. Colajanni sia stato accolto dal plauso in tutti i settori della Camera ed anche dalle tribune, senza che alcuna voce di protesta contro di lni ed a difesa del corpo elettorale si levasse. Ma nel collegio di Aversa la stigmata di servilismo inflittagli dal Deputato per. Castrogiovanni ha susc_itato un certo malumore. Era naturale. Un giornale locale convenne col Colajanni che l'atto · era stato riprovevolissimo; ma ne scagionò la massa elettorale e ne attribuì la responsabilità da un lato ai• .caporioni e dall'altro a quarant'anni di azione perver• titrice e degradante, esercitata dal governo italiano. Tale giornale non ha torto in tutto; ma dimentica che nei fenomeni sociali c'è continua azione e reazione reciproca tra i singoli fattori ; e che la responsabilità dei caporioni, del governo e delle masse elettorali non si possono scindere e separare. Riversare tutte le respom,abÙità sul governo e su pochi indivi~ui è còmpito facile da gran tempo accolto dai molti che non penetrano a fondo le quistioni ; ed è tanto facile ed anche universale che ne è nato il motto caratteristico : Piove goi,ern~ ladro!_ Nutrire· le masse col pane sostanzioso, ma poco gradito, della verità è còmpito assai più arduo, ma utile ed elevato! Perciò alle masse elettorali del collegio di Aversa noi diciamo, che hanno mancato di.dignità, che sono venute meno ai loro doveri e .. che non banno saputo esercitare i loro. diritti. Con ciò non intendiamo affatto· assolvere nè i mestatori che guidano il corpo elettorale, nè l'on. Giolitti che accettò di fare la designazione del candidato, nè il governo italiano che non ha pensato mai di fare opera educatrice nel Mèzzogiorno. Tutt'altro. Non può lontanamente sospettarlo chi conosce le campagne combattute per tanti. anni e dalla Rivista che vive e dal suo Direttore prima che la Rivista sorgesse. L'episodio elettorale e parlamentare ha avuto un epi~ logo in Aversa con uo. manifesto allegrissimo del suo ff. di Sindaco Ruffo. In detto manifesto si annunzia l'arrivo dell'eletto comm. Schanzer e ~i vi contengono delle frasi che non devono passare inosservate. C'è uno sproposito che mostra 'la vasta ignoranza di chi redasse il manifesto quando si chiama il neo deputato figlio del lcitin sangue gentile ... Si sa che nelle-vene dello Schanzer scorre sangue polacco della Gallizia ... Lo ricordiamo, senza intendere di offenderlo; sappiamo· anzi che lo Scbanzer è persona egregia per davvero conquistata dalla civiltà latina. . La chiusa vale un Perù per la rettorica grottesca e per la intenzione di offendere l'on. Colajanni, che aveva compiuto il proprio dovere nella Camera bollando il collegio di Aversa. La diamo senza una parola- di commento, che offenderebbe l'iritellig~nza degli amici della Rivista. Il fiero postulanté 'di candidati nelle aule del Ministero dell'Interno volto ai concittadini, adunque, dice: « Circondiamo lo Schanzer di quella fede che scaldò « sempre le anime nostre ed è il vanto più fulgido· « delle nostre tradizioni; accogliamolo coll'ardore e « collo slancio vibrante di affetto e di speranze, che « valgano ·a ringagliardire la lena del suo spirito e « suonino sprezza,ite p1·otesta, · verso chi, · dimentico del ~< nostro glorioso passato, osava, 1ion a guari, nell'alto « co?'lisessoparlamentare, ferirci nel più geloso dei nost1·i · « sentimenti con o.ffesa inconsulta >). Non avremmo· fatta la rèclame a questa scioccà prosa del sindaco di Aversa, - che ci rattrista perchè ci fa intravvedere la ostinata perseveranza nel male '°' se si trattasse di un episodio isolato. Ma pur troppo il caso di Aversa, tipicamente e brutalmente, dà l'immagine dello stato di animo di molti collegi d~l Mezzogiorno. . .L'on. Colajanni più volte lo ba detto nella Camera e più esplicitamente nell'opuscolo : Settentrionali e Me1·idionali; e, noi oggi sentiamo il dovere di ripeterlo per mettere alla gogna i propugnatori della degenerazione politica e morale del Mezzogiorno, che hanno la sfacciataggine di gloriarsi della loro opera nefasta. ~i,- L' arbitTato FTanco-Inglese. Noi avemmo già occasione di pa;larne quando incominciarono le trattative fra la Francia e l'Inghilterra (1) e non abbiamo niente da aggiungere alle considerazioni che facemmo allora, nò la lettura <!el testo del trattato ci ~à ragione di modificare le nostre opinioni. Certo è questo un passo .avanti fatto v~rso la pace Europea, e quantunque il tr~ttato non preveda - nè lo può - tutti i casi, e non tolga di m·ezzo tutte le. ragi9ni di possibili conflitti, tuttavia dobbiamo rallegrarci di ciò che si è, fin' ora, ottenùto. È qualche cosa e questo qualche cosa è meglio che nulla. Bisogna considerare che una conquista tanto grande su la brutalità umana, che un _passo tanto risoluto verso una più alta _morale quanto quella della abolizione delle guerre, non può essere fatto in breve tempo nè tutto d' un colpo. Il regno della violenza, che fin dalle origini della umanità, ba regolato e comandato le azioni degli uomini e la vita d&i popoli n~n può essere abolito per il solo desiderio di abolirlo. E perchè questa aboliziop.e sia un fatto. compiuto è n'.é-· '(1) Vedi RIVISTA POPOLARE. Anno IX, N. 15 - 15 no.. vem~re) u OMINI E A VVENIMENTJ.

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