Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 24 - 30 dicembre 1903

... 654 .RIVISTA POPOLARE DI POLITICA , LETTERE E SCIENZE SOCIALI , M 1 erci (000,000 omessi) Mtitalli preziosi Quinquenni Ecce- - ieecdcnza + lmpor- Espor- denza Impor- Espor- o dtfieit - tazione tazione impor. tazione tazione importai. 1871-75 5,907 _5,368- 539 49 36 + 13 1876-80 5,~49 5,339, 610 • 91 114 - 23 1881-85 6,534 5,324 1,010 443 253 + 190 1886-90 6,949 4,776 2,173 311- 352 - 41 1891-95' 5,773 4,863 710 256 263 - . 7 1896-900 6,991 6,117 874 35 85 - 60 ' « Dalle colonne delle eccedenze, 0ssia delle diffe- « renze tra•importazione cd esportazi~ne, si vede-·chc « in nessun anno o periodo di anni sono entrati in « Italia 644 milioni in oro ». · « Si vede, bensì, che in tutto U quinquennio 1881-85 « si sono importati 443 milioni ed esportati ~53, con_ « un' entrata netta di 190 milioni, che vengono an- <<. cora ridotti dalle maggiori esportazioni di metalli « pr 0 ziosi, che seguono ~o1: interrotte negli a.1;-nise- « guenti. » , « Dall' altra parte il movimento delle -merci ci dà « una curva caraiteristica: l'eccedenza delle importa- « zioni sulle esportazioni, che ha un andamento nor- << male, fa un primo salto riotevole giust' appunto nel « quinquènnio 1881-85, e poi_ne fa ùn secondo ancora << magpiore nel quinquennio 1886-90, per ricùdere alla , << sua antica andatura normale nei due · quinquenni « successwi . .)) Le tabelle e le dimostrazioni dell' on. De Viti ser- • vono meravigliosamente ad illustrare i suoi assiomi. Anzitutto dimostrano ciò che avevo osservato contro la sua comparazione nella importazione ed esportazione dei metalli preziosi tra il periodo librrista col periodo prÒtezionista. Esse ci" apprendono infatti che dal 1876-85 al 1900, il - solo quinquennio in cui ci fu eccedenza notevole· d'importazione in me talli preziosi per lo appunto fu quella del prestito del 1881. Non ci sono sofismi che valgano ad alterare il dato di fatto che lo inchioda al muro. Ma il prestito Magliani venne meno allo scopo - ·né il De Viti col suo noto coraggio osa ~ttribuirmi la negazione del fatto - perchè l'oro appena entrato in Italia scappò di nuovo. Ed il fatto era stato previsto. Ma per quale motivo avvenne di nuovo l'esodo dell'oro? Qualunque buon minchione pcnsere bbe che in Italia, mancando quelle condizioni che".vigono in Inghilterra e che serv0no a fare l' equazione dei debiti, l'oro scappò via per pagare appunto l'eccedenza delle importazioni sulle esportazioni e gl'interessi dei vari debiti che il nostro paese ha coll'estero; e che questa dovrebbe ess-ere la spiegazione giusta si argomenterebbe anche dal fatto che tale eccedenza che era stata. di 610 milioni nel quinquennio 1876-80, sali a 1,010 milioni in quello 1881-85, a 2173 milioni nel su·ccessivo quinquennio 1886-90. L' aumentata eccedcnza nelle importazioni spiegherebbe 18'rapidità dell'esodo dell'oro e il ritorno altrettanto rapido -dell'Rggio sull'oro ~ e quindi il fallimento del pr0vvedimento esc0gitato dal Magliani per abolire il corso forzoso. Il De Viti non si dà la pena di pre~;entare la spiegazione; e non può darsela perchè non può dare addosso alle sue predilette teorie. Intanto dalle cifre che egli stesso riporta rimane dimostrata la piramidale goffaggine del suo assioma: l'aumento delle importazioni fa automaticamente au - menta-re l'esportàzione delle merci e rialzare il prezzo dei prodotti. Infatti tra il quinquennio 1871-75 · e il successivo crescono le importazioni in Italia di 42 milioni e.:.. diminuiscono le esportazioni di 29 milioni; tra il 1876-80 e il 1881-85 crescono le importazioni di 585 milioni e.... diminuiscono le esportazioni di 15 milioni, tanto che la differenza tra le prime e le seconde sale da 610 a 1010 milioni ; tra H 1881-85, e il 1886-90 crescono ancora le importazioni di 415 milioni e.... diminuiscono le esportazioni di 748 e l'eccedenza sale a 2173 milioni!. ... Questa constatàzione mi farà scaraventare ·addosso parecchie pagine del Giffen, del Bodio e dello Stringher e forse anche del C0lefti sulla compara- ... zione delle statistiche commerciali, di cui - ~enza chiederne il permesso al De Viti De Marco - ho rilevato altrove la grande importanza .. Ma rimane incontestabile e innegabile il fatto che il suo assioma rimane per l'Italia indimostrabile. In quanto alla elevazione dei prezzi éhe avrebbe dovuto verificarsi collo aumento delle importazioni me ne rimetto all'esperienza dei nostri esportatori.· Alla dolorosa esperienza di tutti gl' Italiani mi rimetto pure in quanto alle conseguenze della crescente importazione : essa ha insegnato a tutti che il periodo della massima eccedenza delle importazioni sulle esportazioni -. di 2173 milioni nel 1886-90 - fu per lo appunto quello della massima sofferenza per tutta Italia. Questo dato sperimentale, che può essere negato dalla sfacciataggine soltanto di parecchi De Viti e -de Marco, vale molto, infinitamente di più, di tutte le loro ciarle metafisiche, di tutti i loro sofismi, di tutte le loro virtuosità dialettiche. · Il Prof. De Viti promette di continuare la discussione obbiettiva (? !) delle varie quistioni che si riferiscono al problema doganale, ed aspetta anche che io gli dia chiarimenti su molte cose ~ ad esempio su quello che egli chiama episodio della protezione chiesta per l'olio e pel vino pugliese ... ecc., ed io forse continuerò a rispondergli superando la nausea che mi provocano la sua slealtà, la sua prosopopea e la gesuiteria dei suoi metodi polemici. Intanto a lui voglio dare uri saggio della differenza t;he c0rre tra polemica tranquilla. e polemica sincera. confessandogli - se:1za invocare alcuna attenuante in mio favore - che ho sbagliato traducendo l'inglese Committee per commissione, anziché per comitato e nel valutare le qualificazioni del Vince. Lo ....

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