Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 23 - 15 dicembre 1903

RIVISTA POPOLARE DI POLITiOA, tETTERE È SCIENZE SOCIA.ti conomia politica nell'insegnamento superiore femminile - ci scrive con squisita cortesia l'illustre Profes- · sore - posso anzitutto dirle che trovo l' introduzione i:li questo studio opportunissima. La difficoltà sta nel formulare i programmi, perchè tTattati di economia politica elementari ce ne sono molti, ma che siano \leramente pratici, quasi nessuno. >> Il professor -Renzo Furlani, autore dell'ottimo e recentissimo lavrJro: L'educazione della donna presso i popoli più civili, ci comunica la sua incondizionata approvazione alla nostra idea. « Riguardo alla convenienza - cosi ci scrive il Furlani - di. insegnare negli istituti femminili le scienze sociali e giuridiche mi pare che ella possa riguardare come fa vorevnli alla sua tesi tutti gli scrittori che hanno mostrato la necessità di equiparare la donna all'uomo nell'educazione e nei diritti. Poichè è dimostrato quanto giovino gli studi cui ella accenna per il sesso maschile, parmi se ne possa riconoscere la necessità anche per il sesso gentile. » Attendo le risposte di Paolo Lombroso, dell'eminente pedagogista prof. Zaglia, del chiaro fisiologo Aogelo Mosso e d'altri ancora. Ma quanto a quest'ultimo, la risposta favorevole è già implicita in tutte le sue pubblicazioni della nuova educazione e sullo slaneio della coltura femminile negli Stati U- . niti, il paradiso del rinnovamento della donna. E ancora ci conforta validamente nella nostra fisima una letterina gentile e un opuscolo, denso di pensiero. della signorina professoressa Clelia Fano di Reggio-Emilia, la· quale convjene con noi che « l'idea di rimodernare la scuola femminile è ottima e intorno a questa idea· bisognà lavorare assiduamente e tenacemente. Molti nemici dobbiamo vincere ; mille pregiudizi in alto e in basso': la paura, la fiacchezza delle nostre donne in gran parte ancora senza fede, senza idee ben chiare, senz~ volontà ben determinata, senza inizio di preparazione. Bisogna armarsi di coraggio e di pazienza. -- Tutta 1a col tura bisogna ringiovanire, anche la elementare, anche. la media. La coltura letteraria nelle nostre Scuole Normali (par'o di questa perchè direttamente mi tocca) va riformata da cima a fondo. )) - Ho letto anche con profitto e con piacere una confcr,enza della stessa signorina, dal titolo « La nostra donna )) e sono lieto di avervi trovati dei pensieri che mi confermano nella mia opinione espressa più sopra, che a beneficio delle donne si faccia troppa letteratura ornamentale o da società a scapito di un'istruzione più seria e piu pratica che serva a comprendere il mondo che ci gira attorno e che col semplice sussidio delle futilità estetiche e delle minutaglie erudite rimarra sempre un geroglifico indecifrabile. E domandiamo venia all'egregia autrice se ci permettiamo di spigolare e saccheggiare qua e là nel suo opuscolo ]e belle ed acute considerazioni che vi si leggono. - « Nell'istruzione della donna - dice la signorina Fano - si è fatto, senza dubbio, un grandissimo passo in pochi anni: ma questa istruzione data senza metodi veramente razionali e pratici, corrispondente a un fine chiaro, preciso, ispirato da coscienza di necessaria, inesorabile •rinnovazione sociale, non produsse nè produce < 1 la donna ))' la donna che dovrebbe essere uno dei principali fattori di forza· alla civiltà moderna per progredire sicura. Diciamo francamente: da questa abbondanza d'istruzione, la nostra donna generalmente, non ha ricavato nè vera educàzione d'intelletto nè di carattere ... Ora bisogna considerare, in tesi generale, se allo immediato esercizio della vita pratica della donna, se a correggere in essa la profonda impronta segnata dalla consuetudine di u·na monca educazione delle sua facoltà intellettuali, se al suo carattere - quale vuole essere appunto educato in vantaggio dell' imminente importantissimo avvenire ch,:lad essa spetta nel nuovo campo sociale che va costituendosi, possa tornare essenzialmente utile la prevalenza délla coltura letteraria sulla scientifica ... Basta scorrere i programmi delle Scu0le normali per vedere... quanto tempo prezioso si faccia perdere alle alunne in cose di cui nell'esercizio della loro vita probabilmente non avranno mai più bisogno ... Ripetere, p. es., le tante qui- ·stioni minute di commenti su Dante, i quali hanno occupata la vita di chi aveva a ciò attitudine e ne faceva scopo di· particolari studi ; correre sulla fantasia di Ariosto nei regni dell'inverosimile, sia .pure un inverosimile in cui si possono vedere rispecchiati i tra viamenti di que' tempi, non so se voglia dire preparare sollecitamente e bene la donna che si dedica alla professione di maestra... Rammentiamolo bene: le nostre scuole Normali non hanno scopo letterario; sono scuole del popolo, fatte pel popolo, per preparargli i suoi educatori; i quali non possono nè debbono essere preparati che in maniera conforme alla na- . tura del pop.olo stesso e alle sue funzioni nella nuova società che va costituendosi... Credete voi che a quella gente (delJa campagna) importi molto che la maestra sappia la successione dei Faraoni e le vicende del vero e falso Smerdi? - Ma a quella gentere Ila è sufficiente che la maestra insegni quanto basta per decifrare il conto corrente che ha col padrone e per seri vere una letterina al figlio o fratello militare o emigrato ... Vorrà dalla maestra luce sulle modeste semplici applicazioni dei principi della scienza moderna... vorrà da lei schiarimenti sulle minute quistioni GIURIDICHE insorte tra essi e i padroni...; la vorrà ECONOMISTA, fisico, medico, veterinario. - Nel paesello spesso la maestra è ]a sola persona che rechi l'eco lontana del mondo ·che vive e progredisce; e a lei spetta di rinforzare· questa voce e di diffonderla nelle plebi incolte e abbrutite. - Via tutto quello che è accademico fuori dei rapporti còn la vita e perciò tutto quello che non è fondamentale, che non può essere assimilato per modo da diventare sangue e coscienza. Il tempo prezioso e le forze che si perdono a imparare cose che dopo qualche anno si dimenticano, s'impieghino piuttosto a conoscere i ris11Itati della scienza, Ja quale è la piu graride creazione dell'età nostra, il più nobile prodotto dell'intelletto umano, il motore di tutta quanta la civiltà moderna. La scuola degli educatori del popolo ha tutto da guadagnare da un indirizzo seriamente scientifico de' suoi studi, perchè la gioventù si abitua con la scienza alle osservazioni dirette, perciò ·appunto aJla serieta, e si libera da una educazione a parole soltanto, gonfia, vana, falsa ... Le giovani le quali si dedicano alla professione di maestra, imparino· a conost~ere e ad amare le cose in mezzo alle quali dovranno utilmente vivere. » · Queste ed altre giustissime osservazioni della signorina Fano, sebbene riferentisi direttamente alle scuole normali, ci sembrano per identiche e forse piu forti ragioni applicabili agl' Istituti superiori di magistero che alle dette normali devono fornire le insegnanti. Come si potrà ottenere in queste· scuole tutto questo bel rinnovamento vagheggiato dalla egregia conferenziera se su in alto, al sancta sanctorum dell'istruzione superiore, si dorme ancora pacificamente il sonno dello statu quo ? · Prof. ARMANDOTARTARINI. !

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