6?.G RIVISTA POPOLARE DÌ POLITiCA, LÈTTÈRE È SCIENZE SOC!AL1 ta,nto per uha ieggìera saccen terià. Ed è, ihfine, sù~ per.flua qualunque parola per insistere sulla troppo evidente connessione tra la scienza dcli' educazione e queJJa sociale in genere. . · Lo stesso docente per questo msegnamcnto potrebbe anche essere incaricato d' impartire nozioni sommarie di diritto, necessarie per ragioni pratiche della vita civile. Siccome lo scopo ultimo di tutta la istruzione femminile nei suoi vari gradi, almeno come è ora organizzata, è la scuola primaria per tutto il popolo, - perchè l'Istituto superiore esiste appunto per fornire quelle insegnanti che dovranno fo}'.marc le maestre elementari, le quali anno la missione di dare il primo abbozzo alle coscienze e di deporvi i primi rudimenti del vivere e dei rapporti civili, - cosi si discende pianamente alla natural conseguenza che aJJe supreme fonti della coltura femminile non debba mancare una vena, sia pur modesta, che appresti quGste nozioni educative quanto pratiche del diritto. E, quanto all'economia sociale, al punto verso cui oggi va visibilmente volgendo l'evoluzione umana, spunta l'opportunità di dare un qualche. svolgimento speciale al capitolo donna come forza e fattore economico che va assumendo nuovi e inattesi atteggiamenti, e di delineare per sommi capi la traiettoria seguita dall'elemento femminile nelle varie fas.i àel lungo divenire storico sino alla presente, e quella per cui p1·esumibilmente si andrà dirigendo nell' avvenire. L'attività crescente della donna come fattore industriale, commerciale, intellettuale, pedagogico e anche politico non è più u:ia teoria d'idealisti sognatori, ma è un fatto visibile per tutte le pupille-le più miopi e che, quindi come fatto, esce definitivamente dalle nebbie evanescenti dell'utopia per entrare con sicuro passo nella competenza dell'esame,.scientifico. Far intravvedere, sia pure per rapidi tocchi, il procedimento e le variazioni parallele nell'evoluzione economica e in quella mentale, morale e giuridica della donna, non sembra si possa dire argomento al tutto fuori di ·posto in una Università femminile del seçol0 XX. Nè mancano ese·mpi di fatto presso i paesi più c,vili che posseggono Jstituti femminili secondari e superiori con insegnamento autonomo di qualche disciplina sociale e, segnatamente, dell'economia, senza che sia assorbito, come nelle nostre scuole n~rmali. nella morale e pedagogia. · Difatti, in Francia, tra le materie della cosiddetta scuola primaria superiore figurano il diritto civile e l'economia politica, e tra quelle dei Lycees de jeunes filles le nozioni di diritto costituzionale, di diritto civile, specialmente familiare, contrattuale e successorio. E nelle scu·ole secondarie americane (high s·chools) che sono ne11a massima parte miste, s'insegna pure l'economia politica, la quale occupa Farimenti un posto importante tra gl' insegnamenti . impartiti nei cosiddetti Coller1i universitari femminili, come, ad esempio, nel Vassar College e in altri ancora. Così nel corso filosofico del Wellesley College vi è tutto un gruppo di discipline sociali teoriche e pratiche, con una. specializzazione tale da yoter esserè invidiata dalle nostre facolta.giuridiche. Inf~tti in questa esemplare universita femminile vi si insegna, da cattedre separate, scienza politica, elementi di economia, storia dell'industria negli Stati Uniti, st0ria dell'industria nell'Inghilterra, socialismo, / statistica, economia sociale e, influe, i problemi contemporanei del lavoro ~ del capitale. E si potrebbero moltiplicare per un bel tratto gli esempi in appoggio del nostro assunto, se quel poco che fin qui si è detto in proposito, non ci sembri già sufficiente a giustificare l'introduzione, sia pure in limiti ristretti e in via d'esperimento, di tali istituzioni economiche e giuridiche nelle nostre scuole superiori femminili. Ci si permetta ora, prima di chiudere questo breve discorso, aggiungere qualche· altro schiarimènto e ribattere con più vigore su gli argomenti accennati. Non è più lecito, oggi giorno, credere di aver provveduto in sufficiente misura al nutrimento vitale di una mente moderna, di una donna che deve pur salire la cattedra, col solo e vecchio repertorio letterario e storico. Anche a volerci tener lontani da qualsiasi esagerata infatuazione per un modernismo ad oltranza, non possiamo negare che i tempi sono cambiati e che quel. modesto viatico di erudizione letteraria e storica, piuttosto frammentaria e a base soprattutto_ mnemonica che pot~va bastare un quaranta o cinqqant'anni addietro, oggi si va rivelando un alimento sempre più insufficiente, troppo poca cosa di fronte alle minime esigenze de]la vita moderna e delle sue vive preoccupazioni ; e il tener Ja scuola, specie 1a scuola superiore, del tutto appartata dalle calde correnti della crescente elabora- . zione di questa vita sociale, non ci pare degno di uno Stato libero e illuminato che aspira a figurare in prima fila tra le nazioni civili. Il professore secondario, uomo o donna che sia, non s'illuda d' essere decentemente preparato al suo alto e delicato còmpito quando conosca a menadito la geografia dell'Inferno e del ·Paradiso dantesco e una buona serqua di aneddoti, motti e leggende, per esempio, sugli uomini e le d0nne e relative toilettes dell' entourage cortigiano di Luigi XIV o della rivoluzione -francese. Storia e letteratura - siam d'accordo sono e saranno sempre elementi indispensabili di ,, ogni coltura generale, ma questo non basta. Oggi ci vuole qualche cosa di più, di più sostanziale ed organico che non sia quel sapere a base di memo- - ria e di curiosita, più adatto a soddisfare un facile sfoggio di dottrina che a favorire un abito di seria riflessione sulle cose del mondo umano e vcyente, a render le menti giovinette pensose di quanto oggi affatica, interessa e commuove l'umanità nuova. Si va ora svolgendo una magnifica e rigogliosa letto~ ratura di scienza sociale ( apprezzabile bene spesso anche dal lato della forma, come nelle opere del Loria), che per il S'.lO interess_e altamente umano e anche per l'importanza educativa che in sè contiene, . va pigliando il sopravvento sulla letteratura vecchio tipo a base fraseologica ed erudita. Oggi il rimpinzarsi di peregrinità minute. su opere, uomini e guerre illustri importa assai meno che l'esser posti, a sufficienza, in grado di orientarsi su tante vitali questionì che agitano e appassionano tutta la gran parte non addormentata della nostra società. Gli alunni e le alunne delle nostre scuole viv8no naturalmente e moralmente respirano nellq ambiente moderno dove sentono parlare di continuo, a dritto .o a rovescio, di problemi del lavoro, di macchine, di sviluppo industriale del paese, di concorrenza commerciale, di capitalf. e di capitali, dei benefici o dèlla. tirannia dei medesimi, di crisi di svariata natura, di dazi protettori di tante specie, del bisogno di credito per questa o quella classe sociale, di credito rurale, di risorgimento agricolo., di discussioni contraddittorie sulla proprietà privata, di diritto al lavoro o al riposo, di salari, di leghe e di scioperi, di protezione dei lavoratori e delJe lavoratrici e di mille altre veramente palpitanti quistioni del giorno e dell'epoca. Ora, è bene che a questo palpito rimanga del tutto estraneo il cuore della scuola e specie di quel1a scuola che in Italia ha per finale obiettivo di provvedere il popolo di maestre e che questa scuola, destinata a servire soprattutto alla vita, deva circoscrivere rigorosamente la sua attività a tepide accademie di estetica e di dotta poloe? Per quanto la si voglia tenere isolata, quasi ur. frigidario spirituale in mezzo alla vita, è impossibile impedire che
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