618 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI comm1ss1one parlamentare non si può parlare; sciogliere la sessione . per questo solo fatto, con tutto il laToro che il Parlamento ha da fare sarebbe ~osa assurda. Il progetto di legge dell'.on. Franchetti è venuto a. buon punto per risolvere il caso e permettere che nell'amministrazione della Marina si possa rimettere un po' d'ordine. ·Gli otto membri aggiunti ai dimissionari della Commissione Reale, le dimissioni dei quali do-· vranno essere respinte - salvo a nominarne dei nuovi se essi persistono nella decisione presa -, allargano il campo d' indagini della Commissione e le permetteranno di fare opera di vera e propria utilità NazionaleQuattro deputati é quattro senatori aggiunti per voto del Parlamento alla Commi&sione costituiscono quella Commissione parlamentare che il Ministero - e più che il Ministero, gli a1!.l,risti - della Marina non volevano, nè vorrebbero. · E bisognerà andare in fondo: in fondo a tutte le accuse; in fondo a tutti gli affari ; senza riguardi e senza rispetti a nomini e cose. È CO"-Ì, e soltanto cosl, che si ·riuscirà a ve.der chiaro in quel dedalo di pasticci, di mangerie, di interessi che inquinano l'amministrazione della Marina, e dei quali il processo Bettolo dà soltanto, a brevi intervalli, dei chiari riflessi. Non è un lavoro di demolizione, non è un'opera contro la patria; ·questo volere che il denaro dei contribuenti sia speso bene e amministrato scrupolosa· mente ed onestamente. Si è fatto uno spreco pazzo dell'ormai tr'oppo famoso e si vis pacem para bellum » ma in fatto di esser pronti per la guerra si dice che parecchie delle nostre navi non sono al caso di tenere il mare ; la verità su la resist-en.za delle nos.tre corazze non è detta intieramente dai nostri ministri; pare che l'artiglieria delle nostre navi, non sia proprio la migliore; insomma c'è contro la nostra flotta una prevenzione terribile d' inferiorità di fronte alle flotte di altre nazioni. Bisogna sapere la verità, tutta la verità, a questo proposito, e il solo mei:zo per saperla, per sapere se la nostra marina vale o no qualchecosa e se i denari deL contribuenti son bene o male spesi, uon è che una commissione la quale abbia il diritto di tutto sapere, di tutto aindacare,di tutto vedere.Or, non è molto, una grande nazione, l'Inghilterra, ci offri l'esempio del come si debba, senza riguardi a persone, ricercare la verità dei fatti, stabilirne le responsabilità, e mettere riparo al male: forse la nostra marina diventerà migliore dopo che esaminate bt,ne e severamente le cose potremo dire ladri ai ladri e sapere di chi dobbiamo fidarci e di chi no. Ben venga dunque e presto l'inchiesta sulla Marina. ll ca•o di Durbo. - Che l'Africa ci serbi ancora qualche grattacapo per l'avvenire è cosa della quale, in verità, nessuno che abbia un fil di cervello dubita; e che i nostri soldati si debbano trovare assai frequentemente alle prese con i nostri non troppo fedeli protetti è, anche questa, cosa che tutti sanno. Il doloroso è che ci debbano rimettere la pelle per il maggiore onore e la gloria. dell'Inghilterra. Sta in fatto che data la nostra occupazione di alcuni punti della costa Somala e il nostro prot.ettorato sn la tribù della Somalia, noi siamo o,bbligati a fare qualche cosa perchè, attraverso i territori soggetti all'Italia, non passino armi ed armati in aiuto al Mad-Mµllah e contro l'Inghilterra. È un fatto però che questa nòstra funzione di gendar:rp.i ci scredita di fronte ai barb~ri Africani, che col 1,emplice e diritto buon senso dei primitivi fanno questo ragionamento : « Gli Italiani fanno la polizia della costa per conto dell' Inghilterra, òunque 1ono vassalli degli Inglesi. > Ad essi le finezze diplomatiche <lei nostri statisti sono sconoséiute; sono furbi, furbissimi, ma a modo loro; ragionano semplicemente - questa è anche una delle loro forze - e in forza del loro ragionamento l'uomo e il popolo che fa il comodo d'un'altro gli è soggetto. Essi, i Migiurtini, i Somali e in generale tutti i popoli Africani - come del resto la grande maggioranza dei popoli che il benefico sole ha il torto di riscaldare e illuminare - non hanno altro rispetto cl.te della forza brutale assoluta e della padronanza e quando queste vengono, in un modo o in un altro, per l'una o l'altra ragione, diminuite, essi pensano subito ad affrancarsi dal padrone o dal protettore bianco. Nel caso speciale che ci occ-upa c' è poi, di pii1, che la loro fedeltà agli Italiani costa loro le razzie rapide, feroci e frequenti del Mad-Mullah e dei suoi. Essi hanno quindi tutto l'interesse a liberarsi dalla soggezione del bianco, quando cominciano a credere che la forza del bianco non è più sufficiente a garantir loro la. proprietà del bestiame e· la incolumità della vita. Ora la nostra condotta verso gli Inglesi, il nostro cooperare, senza volerlo parere, alla loro campagna contro il Mad-Mnllah ha scosso la fiducia che quelle popolazioni avevano jn noi; ha fatto loro credere che noi possiamo essere un protetto,re da non desiderare e un nemico da spregiare, e abbiamo avuto, manifestazione dolorosa di tutto uno stato di cose, il caso di Durbo. I Migiurtini non sono la più pacifica delle popolazioni Africane, sotto il notro protettorato essi, come il Sultano d'Obbia, come tutte le tribù Africane soggette agli Europei, ci stanno soggette perchè ~i hanno interesse e credono di non poterne fare a meno , ci subiscono non ci amano ; ed il fatto è naturale. Ora noi cooperando con l'Inghilterra alla distruzione delle orde del Mad-Mullah, ci mettiamo, di fronte a loro in una posizione molto falsa, tanto più che l'Inghilterra non è, nè - a detta dei competenti - lo sarà ancora per lungo tempo, al caso_di vincere il suo astuto e rapido nemico. Il generale Egerton spera di poter chiudere il Mad Mullah in una specie di triangolo isoscele, aperto però sul suo lato più breve. Può darsi che il Mad-Mullah - derogando dal sistema che fin' ora gli ha servito tanto bene - non si ritiri ed accetti battaglia; ma se considererà prudente di ritirarsi egli potrà farlo comodissimamente, e le tribù che ci sono state, fin'ora, fedeli o quasi si troveranno esposte a seri guai. Perchè se l'intento del generale Egerton fallisce, sia perchè gli Abissini arrivino troppo tardi sul terreno delle operazioni, sia che il Mad-Mullab, accettando battaglia, non sia sconfitto - cosa po8sibile dato il num~ro grandissimo di uomini bene armati ai quali comandn. - sia che si ritiri nell'hinterland, rimettendo la sorte delle armi ad un'altra volta, la campagna dovrà essere rimessa a più tardi; il terreno arido, sterile non permettendo la. permanenza delle truppe in quei luoghi, e i nostri protetti dovranno provare il peso dell'odio e le vendette del Mad-Mullah. Essi lo sanno, e questa prospettiva non è fatta proprio apposta per tenerceli fedeli. Il ca8o di Durbo è un'incidentè di per sè stesso aasai lieve; noi abbiamo perduto uno ·dei nostri buoni ufficiali di marina, gli Inglesi hanno perduto un marinaio, ed un capitano di vascello è stato ferito grave- •
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