632 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETT~RE E SCIENZE SOCIALI miche, si può prevedere che l'idea guadagnerà terreno e che, sotto una forma o sotto un'altra, la città campestre passerà da.I dominio doi sogni nel campo delle realtà. (Continua) ' E. VANDERWELDE. Giovannad'Arco «Ho la, gioia cli comunicare a V. Grandezza la forl,nnata, notizia. Questa mattina il antissimo Padre ha riconosciuto l'eroicità c.lelle virtù di Giovanna d'Arco. La lettura del decreto è fissata ecc. ccc.» Il dis1 accio dell'avv. Achille l\'.Iartini alrarcivescovo d'Orléans, ìn data del 28 novembre u. s., dice proprio così. E noi ravvisiamo un segno della Grazia clivina nell'aver, quella mattina precisamente, stenebrata la mente dc l conterraneo, di Pietro Pagello- mente arguta più che robusta - sì da condurla, di hotto, al. bencaugurato riconoscimcuto. Segniranno, per lo spazio forse d'alcuni anni, le pra,tiche processuali per la beatificazione (fin dal 27 gennaio 189,.f:Lèonc X1II avea dicLiarata «venerabile» l'eroina di Domrémy): e così la famosa, riabilitaztone della· Pulcella, già iniziata dopo il suo supplizio, da. quando papa, Callisto III commise la revisione del processo all'arcivescovo di Reims, Jcan II Juvénal des Ursins, diverrà, in seno alla Chiesa, apoteosi. In seno alla Chiesa ed a passi di formica, si sa: ché la santificazione di Giovanna è da un pezzo avvenuta nella coscienza dei contemporanei e in quella della storia: di quella dell'arte non si parla né pure. Una pittura al bianco d'u,.1·10, del tempo' dell'eroina, riprodotta dal "\Vallon nel suo sontuoso libro su Giovanna d'ATCo, rappr,esenta la Vergine col bambino, alla cui destra San Miclicle pesa nelle due coppe d'una sua bilancia due rosse anime, mentre alla sinistra la Pulcella, in un giustacuore rosso e stringato, regge lo stendardo e lo scudo, con sopravi l'armi. Ed ella, è già, in quella pittura,, aureolata. come santa. Aureolata restò. Shakespeare, il poeta titanico della guerra dei cent'anni, precursore anche lui di quell'imperialismo ch'è sempre stato nello spirito britannico (e toccò l'acme nei sanguinosi cinque atti dell'« Enxico V»), Shakespeare, nella prima parte dell'« Enrico V1 », la denigra in nome dell'Inghilterra, la dipinge maliaTda o assistita da demoni: il signore di Ferncy, dal fondo del secolo XVIII, la, oltraggia nel cinismo del poema ove il Condorcet vede la verità, « prendere la ma,schera d'una gai,ezza satirica e voluttuosa»; ma non riesce a scagionarlo. Che importa 7 La figlia d'Isabella Romméc è consacrata, deizzata, idolcggia.ta da troppo entusiasmo latino. Al quale dà cominciamento Pio II, un papa non latino. Ella è della categoria elci 'uggestivi; di quelle Creat~re-1 imboli che impersonann un'idea, un voLrc, un grido, ai quali è maturata irresistibilmente una collettività. Il suo distintivo è muliebrità passionata . e ingenua: arme invitta di seduzione. Il vecchio cronista, (Cousinot dc Montreuil, chap. 44) ci ricmda. «qu' elle,. estoit aagée environ de: ét.ix-huicts à di:s:-nouf ans, et avoit cstée pastoure ,1u temps dc son enfance; qu' elle sçavoit peu de choscs mondaines, parloit pcu, et le plus de son parler estoit sculcment dc Dieu, de sa benoiste mère, cles angc.s, des saincts et sainctes ' du pa.radis ...» Elrè capitana di plebe sbocciata da pianta cattolica, come gli eroi popolani e guelfi dei Comuni italici medievali. E tende l'orecchio alle «sue voci»: e santa Margherita e sc1,nta Caterina convengono a . mistico discorso .con lei, sotto il faggio delle Fate nella sua vallata della Mo.sa, e san Luigi con Carld-, ma_gno la mena.no a Chinon, dal Delfino imbecille e relativa corte ozieggiante, temporeggiante, vigliacca. Dio l'ha in sua salvaguardia. Semplice e imperativa la sua intimazione al re d'Inghilterra, che renda «les clefz à la rucelle dc toutes les bonnes villes quc vous avez enforcées ». Securo l'atto· con che, in virili abiti corazzata di ferro, mouta a cavallo,. Merlino non avea, forse detto nella sua profozia: - Uua vergine verrà, il cui cavallo calpesterà il dorso degli arcieri - ? L'nomo è perpetua bestia personificatrice, che ha bisogno sempre di accagionare una creatura sua simile del :fato prop~zio o avverso, per esagerarle il merito o vendicarsi ingiustamente su lei. Giovanna d'Arco, questo anelito d'un popolo oppresso fatto · creatura. tra due inimici, fu la favonta, prima, poì la vittima ~i tal bestialità, idolatra. e fana,tica. Espugna Oriéans 7 rincuora i borghesi'? moralizza gl'indisciplinati avventurieri di La Hire 7 vince a, Patay 7 promuove la, sagra cli Carlo v;u a Refow.;· ! È l'idolo c1dla canaglia belligerante. Ancora, sotto le mura di Parigi, quando nn dardo le trapassa la coscia, quell,1 moltitudine freme come un sol uomo e moltiplica Ja ferocia dell'assedio. Ma, arrestata dai nemici della patria, ceduta all'Inghilterra dal duca borgognone, non parve vero agl'Inglcsi di comperarla per diecimila franei1i. E, imperversando i rovesci britamiici, dalla prigione è trasferita al rogo,. Ilclero a' servi cri di Enrico V1 si incarica dcll'ese- , o cuzione. Il clero? ·'i.· :f: ·X Per l'appunto. E qui sta h si11golarità, unica forse nel martirologio cattolico, della odierna beatificazione. Porch?: colei ch'è dcstina.ta a essere la nuova santa non lucrò la palma del martirio essendo esposta alle belve .i11 un a,nfiteatro pagano e impenale, nè essendo massacrata in unai landa di antropofagi fetici: sti: la sua carnefice fu la Chiesa stessa; e precisamente la Cbiesa cattolica, _già che lo scisma religioso cli Enrico VIII non è se non del secolo posteriore .. Gli autori della infame tragedia cli Ronen, coloro che pretesero YCndicarc su la povera giovinctta,,vindicc d'una nazione clie moriva di fame, la morte del valoroso 'ralbot che ha il suo Omero nel divino Guglielmo, si chiamarono Bedford, vVarwich, ·winchester; cousistcrono nell'Inghilterra del secolo XV dilaniata per decennii dalla fazione della Rosa bianca e della Rosa rossa. Ma gli esecutori, ma. -i complici, ma i sofistici assassini furono gli ecclesiastici asserviti dalla lor cupidità allo incsorate brutalità politiche. A capo e.l'essi è r·ierro Ca Ltc~1on (s.ignificante 1:,imìgliaaz;a di suono con « cochon » !), vescovo di }3ca.nvais, che le SLlemire all'arcivescovado di Rouen persuasero all' obbrobrioso còmpito di supremo giudice nel processo cli stregoneria. 'oguono gli univcrsita,rii c.lcl tempo (oh perversa genìa, della scienza officia.le!): i due fratelli dc Couruelles, teologi ma,ssimi della Sorbona; Denis Gn,stine], sottilizzante lupo che avYisò doversi «abbandonare Giovanna n,lla mercè del braccio secolare», quello del boia!; e il ldegno dottore Xicola Midy, chiercuto luminare, che ~durante l'ina!zamcnto clel• rngo intrattenn ]'uditorio con la sua dotta tesi: « Quando un membro della CL.iosa è infermo, tutta la, Chiesa è informa.»
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