Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 23 - 15 dicembre 1903

628 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI Mi si permetterà di citare me stesso per precisare la mia ·critica? Io scrivevo nel 1896 (1) : << L'idealismo sociale at- « tuale non intern:le punto volare negli spazi imma- << ginari, nel paese dei sogni azzurri e rosei ; esso «. vuol camminare con la testa volta verso il cielo « ove sorge l' aurora, ma coi piedi solidamente ap- « poggiati sul suolo su cui l'umanità è condannata « a éamminare. Esso vuole illuminare con tutte le « luci della scienza la via che deve menarlo al fine « concepito dall' intelligenza. Esso vuole, in una pa- « rola, prendere per punto di partenza e per guida, « i dati che gli ha forniti la realta, dopo averli pro- << fondamente studiati, ma creando .alla sua volta << una realta nuova a furia di volerla. » Io diceva pure : « Il socialismo idealista primitivo « ha posto la TESI; il socialismo realistico o marxi- « sta ne é stato i'ANTITESI; il socialismo nuovo ..... << vuole e deve fare la SINTESI dell'uno e dell'altro. >>. Non è il momento di discutere qui se è a torto o a ragione che s' è prodotto questo sforzo per conciliare ciò che vi ha di giusto in queste due concezioni più complementari che opposte. Ma la crisi, per cui è passato oggi in ogni paese il pensiero socialista, mostra che vi é un movimento di spirito che non si può considerare come una quantita trascurabile. Marx, del resto, sotto la sua appàrenza d' obiettivita scientifica, era dominato dal sentimento vivissimo della miseria operaia, e, idealista senza volerlo, profetava, credeva prossima, affrettava con tutti i suoi voti una rivoluzione eh' egli non si limita va ad attendere dall'andamento naturale delle cose• Egli aveva, sotto questo punto, il suo cantuccio d'ideale e· d' utopia. Avendo tratt.ato questa recente evoluzione del socialismo da uomo di, partito più che da storico, Paul Louis, trae un po' dalla parte sua le conclusioni provisorie alle quali il socialismo attuale è giunto. Il nostro amico comune Vaillant diceva altre volte : « Non ci _sono che delle sfumature, le quali, teorica- « mente, sepa:rano i socialisti ; il socialismo é quanto « alle idee lo stesso in tutti i paesi e per tutti i par- « titi. » Io credo che sia appunto cosi, malgrado le divergenze di metodo e le questioni pers'onali. Io vorrei· da parte mia che si lavorasse per attenuare queste discordie che sono talora dei malintesi. Mi sembra invece che Paul Louis, con certe formule pe-rentorie, cerchi ciò che divide e non ciò che avvicina. Egli· scrive, per esempio (pag. 349) : « Non vi é socialismo riformista ». Ciò che è vero se si pensa al fine, ciò che è falso se si pensa ai mezzi. Distinzione elementare e indispensabile che si dovrebbe fare, soprattutto quando si scrive alla pagina seguente: << Il partito socialista accetta tutte le rifor- << me, vi aderisce, le provoca »; quando, con molt'a ragione, ci si pronunzia contro l'insurrezione armata; quando si protesta contro la politièa dei colpi di mano alla Blanqui; quando si annunzia che il proletariato vittorioso stupirà il mondo per la sua umanità. (l) Socialisme intégral et marxisme, pag. 16. Dirò altrettanto d'un'altra formula altrettando rigida (pag. 346) : « Il proletariato s' interdira ogni contatto con gli elementi borghesi ». Vale la p~na di esser così intransig.enti in blocco, quando si accorda in dettaglio (pag. 347) che il proletariato raccogliera, non soltanto gl' individui, ma le frazioni della- borghesia che vorranno venire ad esso per sostenerne la causa; quando si dichiara che la rivoluzione non può farsi senza questo appoggio, senza la complicita d' una parte della classe dirigente ? Io. temo che delle formule, che paiono smentite da ciò che le segue, lascino una fosca impressione e che risentano troppo delle discordie passeggere; ma · io m'affretto di rendere omaggio alla perfetta correttezza con la quale Paul Louis tratta coloro che non dividono il suo modo di vedere, all'ardore delle sue convinzioni sociali , a.11a' bbondanza della sua cultura, alla chiarezza delle sue analisi, all'interesse che presenta il quadro d'insieme che ci m<?stra. È appunto per questo che, in luogo di lasciar cadere dalla mia penna quelle lodi banali che sono troppo spesso per la critica una maniera amabile per sotterrare un libro sotto dei fiori funebri, ho fatto a un' opera seria l' onore di discuterla seriamente. GEORGES RENARD. IL RITORNO AI CAMPI \ Continuazione, vedi n. 19) Ma, qualunque sia l'interesse di questi esperimenti, per quanto fecondi possano essere i germi d'avvenire che vi si contengono, essi sono- troppo radi e si veri- . ficano su di un troppo piccolo numero d'industrie, per esercitare, attualmente, un'influenza apprezzabile sul movimento delle città verso le campagne. · E, fino ad ora, bisogna dire le stes.se cose dei tenta. tivi che sono stati fatti, su di una scala più vasta, dalle amministrazioni pubbliche, come i governi delle colonie inglesi d'Australia, per fornire del lavoro agli operai disoccupati. e mettere un argine alla pr0porzione anormale dell'elemento urbano. Si sa, pe:::-esempio, che nell'_Australia meridionale, dal 1893, si sono fatte delle anticipazioni di danaro e me8se delle terre a disposizione· di gruppi di disoccupati, o d' altre persone, che in non merro di 20 al di sopra di 18 anni volessero · formare un villaggio cooperativo; Una dozzina di questi villaggi - di cui uno solo, quello di Murtho, ·presenta un carattere più o meno socialista - sono stati creati in pieuo bush) tra le rocce e gli eucaliptus, sulle rive del medio Murray. Parecchi sono stati sciolti, dopo poco tempo ; ma quelli che esistono ancora - in numero di otto - contavaoo 675 abitanti nel 1899. Per stabilirli si è dovuto portar tutto in questa regione selvaggia, dissodare le terre vergini, diboscare, strappare le profonde radici degli alberir impiantare con grandi spese dei lavori d'irrigazione, indispensabili, in un paese in cui le piogge sono eccezionalrnen te rare e irregolari. Dinanzi a simili difficoltà molti si scoraggiarono; altri si collocarono presso i rari abitanti vicini, si fecero pescatori, cacciatori o anche taglialegna per approvigionare i bastimenti a vapore che trasportano la lana sul Murray. Quelli che restano f

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