.. RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E' SCIENZE SOCIALI 627 milioni. Ecco i fatti che confermano le certe strane teoriche e riducono a zero le illusioni pazzesche degli utopisti; ecco· la realtà che deve aprire gli occhi ai pugliesi e deve strappare la benda, colla quale i non lodabili utopisti suècennati vorrebbero loro togliere la vista. E qui potrei finire ricordando che la reale e colossale intensificazione del 1nercato interno a benefizio di Bari fu possibile collo sviluppo delle indust_rie favo-· rito daHa riforma doganale del 1887; ma voglio prendere atto di una prezio'sa confessione dello scrittore di cui mi occupo. La diminuzione nella esportazione tra i due trienni 1897-99 e 1900-802, su cui esso si fondò per enun- :,:dare le sue cri tiche peregrine al la strana teorica della intensifi,cazio-ne, viene data dalla categoria doganale I (Bevande, oHi e spiriti) in grandissima parte. Sul fatto innegabile lo scrittore ricama queste osservazioni: « Quando si riflette che in questa categoria ~< stanno le voci delle nostre principali produzioni è « facile trovare la spiegazione del fen_omeno. S0110i « nostri· vini che, dopo aver vedute risollevate le << loro sorti _col largo sbocco sul vicino impero Au- << stro Ungarico, hanno, un po' alla volta, con la « perdita del mercato svizzero, e ~on la restrizione « di quello tedesco: veduto deprimere la loro cor- « rente esportatrice, come conferma la nostraJavola « a p. 212-213; son~ i nostri oli i, che, _mentre l'isen- « tono e ripro'ducono, nel loro commercio, le vicende « della loro produzione, denunciano anche la restri- « zione dei mercati stranieri, che sono mano mano << conquistali dai nostri concorrenti, i quali alacre- «. mente sfruttano tutti i più moderni metodi di adat- « tamen tn a1Ie esigenze del consumatore ». Ora che cosa risulta da questo brano? Questo solo: che non ostante la esistenza dei buoni trattati di commercio in vigore colle potenze centrali, le nostre esportazioni meridiònali diminuiscono; e diminuisce l'eE!pOrtazione del vino per l'Austria-Ungheria, nonostante che sia ancora in vigore la famosa clausola di favore .... Ma non è questo quello che vado predicando da parecchi anni? Ma se si restringono i mercati ~steri - e nemmeno i più fanatici ottimisti sperano che i trattati futuri riusciranno più favorevoli di quelli denunziati e· scaduti - non sarebbe imperdonabile cecità, un vero delitto, trascurare, indebolire il mercato interno? Reponse; s' il" vous plait I Dott. N Af'OLEONE COLAJANNI Deputato al Parlamento LETAPPDEELSOCIALISMO {l) È utile ·e leale, quando si parla di un libro nuovo, di stabilirne anzitutto le tendenze direttive. Comincerò quindi per dire che questo libro del nostro amico Paul Louis è concepito contemporaneamente dal punto di vista francese e dal punto di vista marxista. (1) Paul Louis: Les étapes du Socialisme. Bibliothèque Charpentier - Paris - 1903. Studiando l' evoluzione delle idee socialiste, non le segue quasi che in Francia, e dovendole criticare, lo fa da discepolo di Marx, discepolo assai largo per rendere giustizia a coloro che furono i precursori del grande pensatore tedesco, ma std.ndo sempre strettamente attaccato alle teorie del maestro. Il volume si divide in due parti : la prima è Ùn' esposizione storica delle dottrine ; la seconda, un riassunto di conclusioni a cui giunge il socialismo contemporaneo .. Paul Louis si dedica anzitutto a dimostrare come si sieno formati in Francia, nei primi cinquant' anhi del secolo XIX, i concetti adottati, e sviluppati dopo da Marx, Lassalle, Enrico George e dai partiti di tutte le nazioni. L0tta di classi, concentrazione progressiva d' industrie, plus-valore del capitalista, legge di bron'lo dei salari, tutto ciò si trova disperso da Babeuf a Fourier, da Saint-Simon a Louis Blanc, a Proudhon. Si potrebbero aggiungere parecchie altre c0se; per e,setopio, l'internazionalismo, come lo prova l'opuscolo che Considèrant pubblicava nel 1850, sotto il titolo : La dernière guerre et la paix déjinitive en Eu-rope. Bisogna esser grati all'autore di aver, passando la rapida rivista di questi patriarchi del socialismo, restituito a Blanqui la parte che gli spetta nell' elaborazione del pensiero socialista. Ma io noto un po' stupito eh' egli rimprovera. a Louis Blanc d' aver << respinta la creazione di un ministero del lavoro » (pag. 129) mentre che questa crc~zione fu, malgrado Louis Blanc, respinta una prima volta dai suoi colleghi di goverùo provvisorio, e una seconda volta dall'Assemblea Costituente. È strano affermare che egli avrebbe potuto, se avesse ·voluto, far prevalere -le sue dottrine, mentre che deportandolo alla presidenza della Commissione del Lussemburg0 non gli si accorda va né un soldo di bilancio, nè un atomo di potere reale, mentre aveva con lui una classe operaia non istruita e non organizzata. Sta agli storici ct,nservatori presentare .come un' esperienza socialista ciò che non fu se non un espediente borghese per impedirb .. . Paul Louis fa vedere poi opportunamente come il socialismo marxista fosse una reazione realistica contro l'eccesso d'Idealismo che si può rimproverare agli utopisti del 1848. Egli spiega così il successo universale che questa forma d'idee più antiche incontra in un'epoca in cui il Realismo trionfa in tuttì i domini. · Ma io non (?redo eh' egli metta abbastanza in luce l'importanza delle correzioni che, da una quindicina d'anni in Francia, da cinque o sei anni in Germania ed in Italia, sono state fatte al sistema marxista da scrittori partiti dai punti più diversi dell' orizzonte, e usciti dalla stessa scuola marxista. Io non gli rimprovererò, quando parla di quelli che hanno tentato quest' opera, alcune inesattezze di dettaglio che sono quasi inevitabili, data l' estensione del soggetto trattato; ma io avrei voluto soltanto eh' egli notasse più precisamente il principio di quel ehe si può chiamare una terza tappa del socialismo.
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