Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 22 - 30 novembre 1903

.,. . \ RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI ferenzia va dagli altri partiti della democrazia, ( ciò per cui democratici' e repubblicani di pura fede e Bon avidi Ji pubbliche cariche si rifiutavano di dirsi socialisti anche quando la crescente fortuna di questa parola attraeva a sè la falange di tutte le mezze anime e le mezze coscienze, vale a dire l'opinione pubblica di un paese politicamente arretrato come l'Italia), sia gradatamente venuto a scemare, ed alla fine sia mancato del tutto. Rimangono le parole, collettivismo e lotta di classe, ma ciò che le precisava nel pensiero degli adepti, nei lor.o proposi ti di orEsanizzazione e di azione, nei' fini concreti, nei metodi e nella tattica da quelle ispirato, non solo non esiste più nella pratica concreta del partito socialista, ma è svaporato frammezzo ai più pieto$i equivoci verbali, nelle opere - stesse_ degli ultimi teoriz7.atori, nei commenti dotti della cronaca politica spicciola che si pubblicano nelle riviste. E questa contradditorietà della pratica, e questo annaspamento della polemica ci si ri_velano poi come un doppio riflesso .-delle cri-tiche sistematiche onde dal ·Merlino· al Sorel,, dal Croce al Berns tein, al Loria, -a Coiajanni, -aò. Anseele, a Vander- '.velde, la ciclopica costruzione.· marxista venne fatta . soggetto, · Per esempin, se non andiamo grandemente errati, le vicende del materialismo tforico sono ormaì passat~ agli archivi. Si comincia dall'affermare le r-ela-~ ,zio'ni di un certo J supposto (il dato economico) con tutti gli altri elementi del dinamismo storico-sociale. Queste reln.zioni sono reali (per la connessione di ogni singolo dato fenomenico con la realtà universa); e l'affermazione quindi: è esatta. Ma si-procede mettendo in luce la prevalenza .di tali relazioni su .tutti gli altri elementi, e si cade· nell'eccesso da un lato e nell'unilateralità dall'altro. Finalmente si conclude col proporre quel dato supposto al disopra di ·tutti, · come un determinante origin:1.rio che non trovi spiegazione che in sé stesso. Per .queste vie si riesce all'assoluto. E questo è il proces,,:;oformativo di tutte le metafisiche. Ebbene. Com'è che si vedeva o si sentiva di dover rifiutare il « materiaJismo storico>>? Perchè la realtà · non consentiva questa_~gratuila posizione di un determinante originario, esclusivo <li ogni altro, alla · _base di ogni fenomeno sociale. Questo assolutis~o metafisico era tuttavia' ciò che differenziava l'indirizzo mentale del partito socialista dagli altri. Ora, poco per volta si è generalizzata la concezione veramente positiva d_elde terminismo storico, ravvisato, secondo l'espressionC:del Croce, come la comprensione delle condizioni di un popolo in un dato pe- . riodo nelle loro cause e nel loro meccanismo . • Siamo tutti d'accordo, ora. Ma si riconosca che .è la generica corrente socialistica quella che ·ritorna a noi; non nni che abbiamo fatto un passo innan~i. èhi ha perduto una-: cagione, un mezzo del suo spe- : cificarsi? .Non noi,~certamente. Altrettanto avvenne per k lotta di classe. Quando chi scrive, in mancanza di altra espressione migliore a designare ciò ch'egli aveva in mente, ricorse alla 597 espressione « azione di classe >>, non si dissimulò il pericolo nel quale incorreva : ·quello di lasciar credere ch'egli avèsse raccattato~dai ferrivecchi dell' armamentario ·classica del partito affine un arnese che già comincia a pesare e a dar fastidio a_ quel par- -tito stesso, per ingombrarne coi1 tardiva. receziòne il bagaglio intellettuale del partito proprio. Ma il terrore delle parole, l'antipatia che può aver destato in noi il loro malo uso; non d~vono condurci a misconoscere i fatti. E i f~Ùi . sono : questi. V'era una volta una concezione. tipi.ca .della.. «. }~tta di classe >>; anz:, dicendo lotta di classe ·non-si' intendeva che quello ; e cioè : - non vi sono _che·due classi: quella dei capitalisti e quella dei prole.tari : la lotta di classe significa che la seco_nda deve distruggere la prima : attendendo la rivoluzione violénta che compirà questa distruzione, i prol~tari : devono cogliere ogni occasione per nuocer~ ai_ capita.Hsti: E la concezione volgare, secondo Vilfredo Pareto. Ma è pure la concezione per cui i socialisti si di'stinguc~ vano dagli altri partiti, quella per cui il loro partito acquistava una consistenza specifica, quella ch_e-~li altri partiti affini· si rifiuta vano di accettare. · Ora invece è generalmente riconosciuto che le classi sono molte e che i conflitti fra le •medesime si intrecciano ·ed alternano, che la lotta non è sempre indirizzata alla distruzione, che ad ogni modo essa non è l'espressione unica delia dinamica sociale e politica, che essa coesiste di fianco alla collaborazione delle classi, che fa Iot.ta per l'esistenza si svolge nella lotta per la coesistenza, che lo Stato può avere una funzione di termine medio fra le varie forze in concorrenza, e via dicendo. Ma anche questo lo si sapeva già, lo si pensava ori almeno lo si sentiva prima" che taluno deviasse verso un'assolutezza di concezione a cui altri giustamente non sapevano acconciarsi. L'uomo crede di agire in vista. di uno scopo ed ottiene spesso un risultato completamente diverso. Le organizzazioni operaie ci:edevano di svolgersi nella dirett_iva della lotta di classe pura ed assoluta ; ed invece ne dimostrarono praticàmeute la relatività, con le contese interne e le opposizioni di interessi fra gruppi diversi di lavoratori, da mestiere a mestiere, da luogo a luogo ecc., col bisogno e con la ricerca di aiuti, di solidarietà, di collaborazione da parte di elementi borghesi . L'esperienza ha servito. Chi si è fatto avanti? Chi é ritornato? Di fronte a questa situazione di cose e a questa condizione di spiriti, il partito repubblicano italiano si trova oggi come chi, avendo continuato a peFcorrere una via diritta (perchè non crediamo già che la mentalità sua possa e debba essere quella di cinquant'anni fa; è questione soltanto di direzione),· si trovi ad incontrarsi di nuovo con un compagno lasciato a un certo punto, il quale, dopo aver deviato e corso per sentieri collaterali e!divergenti per rnaggiore lunghezza ed affaticanti per la loro· asp'rèzza, abbia ripreso l'antica via, -- constatando t_uttie due il medesimo avanzamento. Dove i repubblicani hanno potuto dare la loro im-

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