592 RIVISTA POPOLA_RE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI di indagarlo. Ci basta constatare il consenso del Ciccotti - socialista pttro e semplice: sia detto a suo onore - colle nostre vedute e di lodare ciò che ci sembra la verità da chiunque venga detta e in qualunque organo - nell'Avanti! come nell'Unità Cattolica. ~~ Professori ed uomini politici .... contro la politica. - A Torino il Prof. Ruffini - un valore di prim'ordine - ed a Castel vetrano l' on. Saporito parlando l'uno agli studenti e l' altro ai propri elettori hanno trovato modo di parlare contro la politica. L' uno ha detto ai giovani: studiate ed astenetevi dalla politica; l'altro ha ripetuto agli elettori: il paese progredisce nonostante e quasi contro la politica. Francamente noi siamo sorpresi e vorremmo dire scandalizzati di questo linguaggio, che si attaglierebbe soltanto agli assolutisti ed agli anarchici. Ciascuno può e deve criticare la politica dal momento che crede contraria agli interessi del proprio paese ed in opposizione alle proprie convinzioni. Così l' on. Saporito ha tutto il diritto di dire e di pensare che. la politica che si fa oggi in Italia, alquanto diversa da quella che si faceva sotto l' on. Pellonx, non gli va a sangue; ed ha il dovere di combatterla se la crede sinceramente dannosa. Ma dichiarandosi avverso alJa polit~ca in gener~ fa opera non buona, e potrebbé esserne punito facilmente e logicamente dagli elettori, cui rivolge la sua allocuzione. Se la politica è cosa nefasta o pér · 10 meno inutile, perchè essi dovrebbero prendersi l'incomodo di mandarlo a Monte'citorio 7 E che cosa ci sta a fare egli in Parlamento se la politica è un ma..1. lanno, <la cui ci si deve guarire 1 Del resto si comprendono bene le malinconie e il pessimismo di un conservatore Sonniniano, qual' è l'on. deputato per Castelvetrano, in questo quarto d' ora_ Egli se ne guarirà il giorno, in cui i propri amici ed egli stesso potranno riprendere la croce del potere. Ci addolora di più il linguaggio dì un insegnante agli studenti. Forse egli è uno di coloro che sparlano de1la politica percbè non ha potuto acchiappare un mi,indato e non ha avuto modo di tresmL1·e con quella, che si giudica una mala femmina solo perchè la si vede nelle braccia altrui 1 Non yorremmo pensarlo. Ad ogni modo noi crediamo che ci sia abbastanza scetticismo ed indifferenza in Italia perchè non si. senta il dc,vere di denunziare come una cattiva azione quella di deputati ed insegnanti che, invece di educare e formare buoni cittadini, pensano di allo.ntaoare dalla vita pubblicn le forze vive che possono rinsanguarla e far trionfare la buona politica. Questa predicazione, informata ad agnoticismo politico, se Iiuscisse efficace abbandonerebbe "la cosa. pubblica nelle mani degli inetti e dei farabutti. IV"\ La mafia, la camorra e l' Européen. - Nell' .Européen, la simpatica e valorosa rivista pai:igina, che · tanta autorità ha acquistato in poco tempo, Pietro Mazzini, che spesso vi scrive, e bene, delle cose italiane, si occupa a proposito del suicidio Rosano, della mafia e della camorra. '.Putto l'articolo è improntato ad esagerazione e ad una conoscenza non molto precisa degli · uomini e degli avvenimenti di cui si tratta. Eppure non avrebbe dovuto riuscirgli difficile procurarsi più esatte informazioni. Un saggio della esattezza di ciò che espone si può . avere da qu~sti dati. Attribuisce a Calenda, procuratore generale del Re, ciò che si deve a Tajani ; a.trerma che sotto il Ministero Nicotera furono denunziati in Sicilia per connivenza colla Mafia 37 1nilionari e 27 proprietari più o meno ricchi; a Girgenti 6 1nilionari, ùi cui uno possedeva una rendita di 800,000 franchi.. .. L' errore fondamentale sta nel far credere che tutte le classi dirigenti sieno affiliate àlla mafia e alla camorra per divenire sempre più ricche. Ora questi sono dei romanzi alla Gaboriau, che discreditano il Mezzogiorno e la Sicilia all'estero; ma che non corrispondono alla realtà che in minima parte. Matia e camorra non imperversano che tra le classi inferiori; i ricchi -e le persone colte, talora se ne servono a difesa dei propri beni, e rarissimamente vi speculano. È deplorevole, poi, che il Maz~ini non abbia fatto cenno della grave responsabilità dell' ente governo, dal 1860 in poi, nello sviluppo della Mafia. ~~ Le elezioni alla Dieta prussictna. - Le previsioni dei conservatori, cl.te affermavano essere certi rli guadagnare la maggioranza assoluta alle elezioni per la Dieta prussiana si sono avverate. 294 conservatori sono stati eletti contro 110 liberali i quali avranno il concorso, non sempre costante di 2 Danesi, di 13 Polacchi e di 5 indipendenti. Come s~ vede i liberali fecero un calcolo sbagliato quando non vollero accettare - seguendo le idee del Richtar - l'~lleanza che i socialisti loro proponevano. L'intervento dei socialisti alle elezioni aumentò del 24 Oro il numero degli elettori. Naturalmente se i liberali avessero accettato l'alleanza che i socialisti ave,ano proposto, i conservatori avrebbero dovuto faticare molto per arrivare ad ottenere una maggioranza, anche piccola, alla pieta. Ma.... ma Richter ha voluto diversamente. E del resto con molta logica, per un partito borghese. La lotta fra i socialisti e la borghesia è arrivata a tale acuto punto in Germania che non sono più possibili i mezzi termini e i compromessi: O per loro o contro di loro. Questo hanno inteso i liberali Tedeschi ed hanno chiaramente dimostrato che, pur dissentendo dagli agrari, dai nazionalisti, dai conservatori essi dissentono anche più dai socialisti; che questo sia a maggiore beneficio del popolo tedesco è lecito dubitare. I metodi di lotta del partito socialista tedesco sono diversi da quelli che impiega il partito socialista in Italia, e son tali da farne veramente - malgrado gli screzi, le polemiche e le varie tendenze - una forza politic~ con cui bisogna contare, e seriamente. In massa, le classi borghesi hanno com preso che permettere ai socialisti di penetrare nella Dieta era spalancare la porta dell'ultima fortezza della borghesia, era abbattere l'ultimo baluardo che sta contro dj loro; e non hanno voluto. Questo non vnol dire che essi - . come poco intelligentemente stampano alcuni giornali conservatori - ammaestrati dalla sconfitta non torneranno alla carica. Non sarebbero quel partito politico che da due soli deputati al Reichstag è riuscito ad averne tant{ da pretendere il diritto di nominare un vice-presidente alla Camera. 'l'orneranno, rafforzati dalla espe- · rienza e dalla propaganda e più ancora dagli errori che i liberali non potranno non commettere soverchiati come sono dalla maggioranza Junker della Dieta. rrorneranno e fra le loro armi di battaglia troveranno anèhe la irnpot~nza nella quale i conservatori - che in Germania non intendono cedere il minimo lembo di potere - li avranno posti. E naturalmente, più imperiosa che ·oggi non sia si presenterà ai socialisti la questione della partecipazione
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