608 RIVISTA POPOLARE DI POLT'I'ICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI chiesa romana. E nei confini tra i liberali dinastici e i repubblicani sta Canalejas, gif\. ministro con Silvela, e che é un po' radicale, un po' socialista, molto anticlericale e molto preoccupalo di migliorare - sçnza toccare certe arche sante - la sorte degli operai. );ei suoi giri di propao-anda fu f~stoggiafo-isimo e fece del gran bene allé..Spagna riscuotendola rlal suo torpore: le sue promesse scesero nel cuore, risvcglianJo le speranze, richi;;1,mando il popolo alla vita - pur tcmè di dire la parola, chiavo di volta della soluzione del problema spagnolo, ma guai se· il popolo si arrestasse dov' egli si arresta e credesse ancora nella monarchia come quella che potrà rid~re il bene alla Spagna! Ma già la folla eh' egli destò e avviò per i fioriti sentieri della speranza vedo che la monarchia è impotente alle riforme e va dritto alla repubblica e trascinerà forse Canalejas pure, -dopo aver raccolto in una sola impulsione tutte le aspirazioni, tutt·e le volontà, tutte le sperse energie. E i repubblicani? -:❖ ➔'.· -'I: . La presento dinastia giunse al trono clopo una lunga serie di dol.orosissime traversie: cacciata nel 1863 Isabella II l'impudica, da una insurrezione capitana da Prim e Serrano, le Cortès - creato reggente il Serrano e deliberato che la Spagna foss.o retta a regime costituzionale - andarc:mn in traccia d'un re, e dopo il rifiulo di Leopoldo di Hohenzollen - cagione della guerra franco-germanica del 1870 - o del re di Portogallo, fu 8covato Amedeo di Savoja che accettò più che per amhizionc propria per ambizioni femminili e paterne. Ma le insurrezioni senza tregua succedentesi, inviso a tutti, avvilito i!alla violenza dei partiti oxtracostituzionali, abdicò. Ritornò allora al trono, dopo intermezzi rivoluzionari e repubblicani più o meno scrii, la presente casa di Borbone, e dopo un breve regno d' intendimenti lihcrali di Alfonso XII, regnò Alfonso XTII e pcrchè infante, per lui, la marlre ·Maria Cristi!rn. Tutti gli odi spagnoli contro la casa regnante s'impersonarono nella reggente che è considerata causa prima dei mali di Spagna. Tutto cio che di abbietto può trovare una donna, Crif'ltina inalzò ai più alti onori, bruttando ancor più. uri. trono gif\. tanto insudiciato da Isabella e danrlo in braccio ai gesuiti sè stessa, il figlio, la corte, la nazione. Le convulsioni rivoluzionari~ ripresero prima in nome di D. Cal'los, poi in nome di un principio democratico ed ebbero una breve tregua, quanrln compiti sedici anni fu assunto al trono Alfonso XUI. Come dovunque, l'alba <li regno illudeva, ma tosto incominciarono le <lisillusioni q11anùo si vicle che il giovane re non allontanava la marlre e i suoi cattivi consiglieri, non ascoltava i consigli di governo liberale che gli venivFino dalla 0sausta e immiserita nazione, permetteva che nella fiera Barcellona le cseciuio al poeta Verdaguer - gloria della Spagna contemporanea - seguissero, per le proiuizioni d'ogni genere da parte del governo microcefalo, con carattere di muta ma recisa protesta rivoluzionaria, non l'iforma tributaria, non la giudiziaria, non le leggi sull'istruzione laica, non quello protettrici nel lavoro, non riforme sociali, non tentativi di 1·ialzar la nazione nella stima all'estero. E dopo la grave sconfiLta materiale nella guerra con gli Stati Uniti, voluta, come vedremo poi, per interesse dinastico, ecco una sconfitta morale che tanto potè su l'orgoglio spagnolo nella mancata visita di Edoarç10 VII d'Inghilterra che visita Parigi e Roma e Lisbona e MF1.I ta, rna fa le viste di non avvedersi <iella Spagna. Tutto sembra incitare all'odio contro la monarchia: ecco i nefandi metodi del Castello di Montjnich; ecco le rivelazioni _sui famosi processi della ,nano negra - terminati con sette esecuzioni capitali, do<1ici condanne a vita, una condanna a· 14 anni - che mo- • strano nòn essere stata che una infame montatura •·poliziesca contro la Federazione dei lavoratori spagnoli ; ecco- gli sciocchi lenocini verso Barcellona perchè facendo tacere i propri risentimenti accolga bene il reuccio viandante e che ancor più. inviperano i Barcellonesi, come per es. lo scegliere il sindaco - di nomina regia~ tra i separatisti più arrabbiati, il tentativo di dichiarare il porto di Barcellrrna neutro per gli effetti di dogana; ecco l'ispezione agli arsenali che mnstra una amministrazione deplorevo_Ie, abusi e dilapidazi0ni scandalose, case come sono di ritiro deì gros bonnèts della marina. Silvela acuisce gli odi quando, vantandosi di fare della questione sociale « i_:no stndio delicato » vede nel fucile a tiro rapido e negli armamenti moderni ,< una prova dell'esistenza di una intelligenza superiore cd infinita che dirige il mondo ed è una delle garanzie di progresso dell'umanità ». E grida la sua teoria del Mu.user, cioè che « senza gli armamenti che si perfezionano paraJlelamen te alla evoluzione dei popoli noi saremmo oggi di fronte a una rivoluzione di sangue. Il fucile .Mausor costituisce la garanzia della prudenza e della misura dei parti.ti avanzati ». >lei fallimento generale ò l'igiene che insieme all'istruzione più ne soffre: il tifo scorpia a Madrid e mancano i mezzi di cura, gli ospedali d'isolamento, tutto ciò che abbisogna in una grande città che dà una morlalità superiore del 30 0100 alla media di mortalità rlelle altre capitali (rlott. F. Mouser), vede migliaja di miserabili ammucchiati in locali come Fasilo della Mancloa, i quali dormono su paglia infetta o sul nudo terreno, mal nutriti e abbandonati alla sporcizia e all'incuria, e permette che nell'ospedale del Cerro del Pimiento manchino perfino i vasi da notte. Mentre noi paesi civili <l'Europa la mmtalità t~cca il 20 0t00, nella Spagna raggiunge il 27 0100 e ,·ediamo la tubercolosi strappare 70.000 malati e la rosolia 30.000 fanciulli : manca affatto l'igiene ne])e scuole che diventano focolaj di malattie contàgiose; n nel mentre vediamo praticarsi su larga scala l'aborto in modo da compromettere il rapporto di popolazione, ecco le febbri palustri far 9000 vittime, 12.000 il vajolo in soli due anni. E frattanto si scialacquano da parte del governo mezzo milione di pe~ setas, rla parte della provincia 80.000 per il viaggi~ del re a Valladolid, mentre il tesoro è a secco e gli operai mancano di pane. Tristissima condizione loro! Narra un viaggiatore: << A Xeres, sul caclcr del giorno, i contadini rientrano in città: visione degna d'un Goya·: spaven~o.sa visione di miseria e di fame veder queste donne g,o vani e giri rugose, curve e invecchiate, questi. ~o-: mini <lai volti emaciati, scorsi dal sudore, sud1c1 d, polvere, mandanti grida di schiavi disperati e già ' pre. so alla rivolta! >) Qui la piccola proprietà è sco~ noscinta; nessuno possiede una zolla di terreno e 1 salari vanno da 2 a 4 r.eoles, (la 50 cm. a 1 lira. E intanto i viveri sono carissimi: il pane a 50 cm. il karn., la carne a due lire, il latte a settantacinque c1~. il litro(?), le uova a 15 cm. J' una: gli alloggi costituiti da una. sola cameruz.za costano .15 franchi il mese. « Cosl il cibo esclusiYo è il gaspaclio o zuppa andalu.:;a che contiene p0rnodoro, aglio, olio e pane mescolato.· La carne? E il cibo dei ricchi ». (J. E. Pécaut\ E peggio a Cadice e peggio ancora altrove : masse di operai inerti e affanrnti che odiano, odiano .... E l'istruzione? Su 18 milioni di abitanti, undici sono analfabeti e in ben 3000 villaggi non esistono scuole primarie, Osservate il bilancio della P. I. : nelle vario università di provincia il governo concorro con 3000 lire di sussidio, a quella cli i\Iadi·id con G()Ofl che divise nelle sei facoltà dà 1000 lire a ognuna. E si verifica che per es. nella facoltà cJi S(;ienzc divi- '
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