590 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI finirebbe se non rin.~cisse a trovare l'orientamento nuovo: finirà se non saprà mettersi completamente al l'unisono con Je necessità e Je volontà nuove create dalla evoluzione dei popoli, dnlle nuo-ve condizioni sociali, dal nuovo adattamento storico. Ma la Chiesa, che non vuol finire, si piP-ga; cede e domina. Ieri i suoi vescovi, i suoi principi, il suo capo supremo maledivano il rigoglio delle nuove idee; invitavano le classi dominauti a st,dngersi in un fascio potente per ricacciare nel buio i popoli che, ad ogni costo, volevano uscire alla luce, ecco che oggi la Chiesa abhandona quelle classi clte non l' hanno volnta seguire e cerca - e per un periodo di tempo ci riuscirà - di capitanare e di dirigere - ai suoi intenti, ai suoi fini di dominio ·- il movimento rinnovatore. · lJon Romolo ~l,Hri e i democratici cnttolici, f'lnrnnno sconfe~sati forse uu' altra volta, altre dne, altre dicci, essi vogliono troppo precipitnre e ht Chiesa, sa, per esperienza secolare, che il mo,imento trionfatore ò il movimento lento e <'ostante. Essi però le pr(:lparano fa via fra le masse, abbattono · i p··imi ostacoli perchò essa poi possa procedt-re sicnrn men te. Essi sono qnello che nelle conqniste territoriali è il pirata audace che pianta fa bandiera d'un pnese sopra un terreno non ancor ben definito. Lo si sconfessa, lo si rinnega. ma prepara la via. Questo importa. Il non-l'xpedit non sarà tolto ancora, uon già pe,rchè la Chiesa non senta che dovrà toglierlo, ma perchè ancora le sne milizie non sono disciplinate per lo nuove battaglie; ed es~a non vuole essere· -rinta s~l perchè ha troppa fretta. Nel campo della scienza la cr Commissione per gli studi blibici » è anch'essa una concessione ed un adattamento ai tern pi. Il libro dell' abate Loisy, ancorcbè trovato eccessivo in Vaticano, non è stato messo all'indice. Segno dei tempi. La Chiesa sta rinuovando il suo organismo ed orienta verso nnovi orizonti la ima politica; bisogna che tntte le forxe democratiche, tutte quelle forze che sinceramente combattono per la libertà dei popoli stieno fo guardia contro {ll'lesto nuovo atteggiarsi della Chiesa., poichè essa evolve sempre; sa adattarsi ai tempi, pigliare atteggiamenti sempre nuovi/ e non per il bene dei popoli, non per la libertà, non per la luce; ma per il sno dominio soltanto, per il suo potere, il suo incontrastato potere su gli uomini e gli eventi. Il Congresso Cattolico di Bologna non deve essere per la tlemocrazia un semplice fatto passeggero, ma - in-. dice di tutto un movimento grandissimo - un avvertimento solenne a tenersi in guardia e pronti ad agire contro le nuove forze che la Chiesa oggi raccoglie per schierarle in battaglia contro il libero pensiero e la libertà. -- n console italiano a Innsbriick. - C'è al mondo della gente grassa bracatn, che ama il quieto vivere e per consèrvarselo piglia i ceffoni sul mnso e dice grazie, piglia i calci nella pancia e volta immediatamente ad altre e più forti pedate, la più nobile parte del proprio corpo. Se le dicono « sule italien » ne conviene, se le sputacchiano sul muso un welschen trova che chi lo dice deve avere le sue bnone ragioni per dirlo e non è. il caso di rivoltarsi. A questa sozza genìa che disonora il nostro nome e il nootro paese, appartiene il console it~liano d' Iunsbruck, e la risposta da lui data al prof. De Gubernntis lo prova. Essa ci spiega porchè gli italinni sono impunemt>nte bastonati dai tedeschi, nella, birrolellta citt.ì uni,ersitaria; essa nnn ci spiega però il pere.li è il ministro 1legli esteri llou ha messo, telegrafica111er:;te. a riposo questo i:;ignore che ama tanto il qnieto vi,ere. E aspettiamo; confessiamo, però, che aspetb1111!0 11011 uutria111o_grande fiducia di apprendere che il gover:10 abbia preso una· buona misura, poichè, su per giù, il coutegno del console italiano in Innsbriick è quello clte tengono parecchi altri suoi colleghi, dei quali n.vremo occasio11e di occuparci. Pe'r il caso del niarlnaio <l'Angelo. - Primn. ùi tutto risulta - così i periti <lelh difesa - che il marinaio tl'Angdo è morto, quasi, di morte Jlaturale. El>ue il delirio acnto e, si capisce, morì. Si capisce anche che se invece di essere a Regina Coelì - ò.oYequello sventurato ha proprio voluto andare a morire pe1:<larn <lei grattacapi all'umani8simo Kusterruann - fosso ri,11nsto sul suo battello sarebbe morto lo stesso, del medesimo del irio acuto ecc. ecc. };oi ci sentialllo tentati di angurare l'assolnzione di tutte quelle candide pecorelle che sono state cbiamnte a rispoJJ<lere della nHnte di lui. Couosci:11110- e per esperienza diretta - la gran1le, la iucomparauile, la iufiuita umanità dei medici delle carceri, e ci ripugni1 pensare che il Dott. Ponzi - proprio lui - debba fare eccezione alla regola; essere lui la pera bfteata del cestino. Del resto anche l' illustrissimo prof. Postempski, famo_so operatore nonchè consigliere municipale, lo hn. escluso. Ma... c'è un ma sul quale ci vogliamo soffermare un istante, per passare poi ad alti e considerazioni d'ordine più elevato. Ecco il MA. Ad i.na delle udienze fu interrogato, fra i testi d'accusa, un certo Albani, un èatt.ivo soggetto detenuto a Regina Coeli, e la sua deposizione non era stata priva d'interesse per _le due parti. La difesa aveva cercato di attenuarne il valore, l'_accusa Yl aveva fatto suo pro. Ma la solidarietà è una grandissima leg~e delle collett1vità umane, ed ecco che la, collettività che a Regina Codi usa la camicia di forza, la cella di punizione, qu:ilche volta il sacchetto di rena, lo schiaffo, il calcio, e il pugno contro i detenuti, fa scontare al teste le verità accusatrici; e lo metto in punizione e lo maltratta È vero che gli avvocati della difesa si sono opposti a che l' All,ani, richiamato in Tribunale dopo cl1e sua madre fecl' noti al Procuratore del Re i maltrattamenti subìti da lui, fosse interrogato. In verità l' Albani deve essere grato agli avvocati della difesa di questa loro opposizione, essi gli banno risparwiato un aggravamento della puuiziono. Ha fatto benissimo però l' on. Barzilai a far constatare che bastava guardare l'aspetto de,l detenuto per convincersi della-verità della cosa Infatti !'Albani che comparve alla seduta del 24 p. p. non era il florido giovinotto della prillln. volta; si -redeva che la, cella oscura, il pane e i\Cqun. e il freddo del pancaccio avevano agito su lui. Non si è dunque potuto snpere òirettamente, da lui, di quale natura fossero i cattivi_ trattamenti eh' egli ha subHi, lo abuiamo d ..vuto desumere dal suo nspetto; e questo suo aspetto ci obbliga a pensare e a dire che gli accusati per la morte del marir.aio D'Angelo, e che oggi il Tribunale giudica, non sono i soli della custodia carce~·nria che si infischiano della legge, del diritto fl della umanità. Ora è possibile questo stato di cosè in un j)aese che vuol esser civile! È possibile che un'nomo debba esser
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