Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 22 - 30 novembre 1903

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 601 positiva, fondamento e aiuto a tntt~ le scienze sociali. Il Congresso del setteml.H'e scorso, era perciò qualcosa più che una semplice accolta di studiosi: era la commemorazione di un ciuquantenario, era un giubileo. Il Congresso ebbe infatti, in più di un momento, l'aspetto di grande ~ vera solennità. Certo. raramente si vide una più alta assise scientifica di quella, ad esempio, (~110 discus::;e, alla prima sezione, intorno alla origine e alla natura_ dei sieri preventivi e curativi, tormento_ e speranza di tanti spe;rimentatori e di tanti malati. Presiedeva Chauveau, venerando maestro, e alla tribuna ·si succedevano i principi di questi stuùi : Ehrlich, 'limpir1o e conciso come un matematico, Metschnikoff, mente di naturalista e di :filosofo,poi i più giovani, Griiber, Wassermann, Bordet e altri illustri. Peccato che l' :ugomento non desse adito a conclusioni definitive, cosicchè fu necessa.rio, per forza di cose, convenire che, nonostante la copia di dati positivi, era ancora prematuro ogni tentativo di legarli in una sintesi sicura e di ricavarne delle leggi .che non fossero ipotesi. E <li ciò nessuna meraviglia: no11 è detto che i Congressi siano chiamati soltanto a sanzionare questioni già :risolte. Nelle scienze sperimentali non hanno sènso le votazioni e le ::naggioranze, ma è tuttavia bello e utile anche in esse l'urto vivace della discussione. Nel Congresso di Bruxe1le::; non si notava però troppa combattivjtà e, per logica conseguenza, predominarono le deliberazioni prudenti, i voti i11colori che, quando non cercavano di acguist.ar tempo, si sforzasano di conciliare e accontentar tntti. Così si fece in molte questioni di indole generale e sociale, che attirava.no a buon diritto l'attenzione non dei soli congressisti. Ricordo i voti sulle abitazioni operaie, sulla profilassi pubblica della tubercolosi e sulla organizzazione del lavoro in rapporto alla fri tica e al surmenage. . Non fn però senza interesse il tener dietro alle discussioni che seguirono su questi argomenti nelle sezioni di Igiene amministrativa e professionale. Cose nQove intorno alle abitazioni operaie non erano da attendersi: qualcuno sostenne le costruzioni per opera di privati o di opere pie, ritenendole sufficienti, ma dalla maggior parte si reçlamò l'intervento dei pubblici poteri. Si fece inoltre anche una_. grave constatazione, cui non mancò appoggio di cifre e di dati : 11 problema delle abitazioni operaie, problema primordiale di Igie:t;1e,come si espresse il Brouardel, non ha. trovato finora in alcun paese che delle soluzioni incomplete ed illusorie. L'azione provvida. delle leggi e dei pubblici poteri, e più ancora l'iniziativa privata, si sono limitate a una parte sola <lei lavoratori, la meno disagiata e forse la meno numerosa, si potrtbbe dire che hanno contribuito a creare questa classe relativamente pri,·ilegiata, sotto alla quale ne sta un'altra, che non ha riseutito vantaggio di sorta e attende ancora. Frattanto il Congresso inYoca provvedimenti dallo ~tato e dagli :Euti morali e cooperazione da tutti gli uomini di buona volontà. Per la profilassi della tubercolosi si trattava es-· senzialm.ente di definire l'azione dei pubblici po..;.• teri ; in realta si parlò dei sanatori e il campo si divise nettamente: da un lato gli osanna più cla-- morosi, dalJ'altro i crucifige .. Al Sykes e al Newsholme, che dimostravano come l'Inghilterra, solo migliorando le condizioni generali dell'esistenza, ha diminuito del 40 per cento la, mortalità per tubercolosi, rispondevano il Jacob e il Pannwitz forti dei 7000 t.ubercolosi che escono annualmente gnariti dai sanatori tedeschi. Nel fatto la questione dei sanatori non può essere considerata isolatamente senza tener conto delle altre norme preventive e sopratutto senza metterla in rapporto con le peculiari condizioni dei Yari paesi. I sanatori tedeschi sono un frutto delle casse di malattia che già tanto aiuto hanno dato contro l'alleato della tubercolosi, l'a.lcoolismo, e non si possono intendere senza di esso. Quando è che vedremo introdotta anche fra noi la assicurazione obbligatotia contro le malattie dei lavoratori" i Non meno interessante delle precedenti questioni era quella concernente la famiglia. Es~stono metodi rigorosi capaci di studiare la fatica e le sue modalità, di spiarne l' insorgere e di misurarne il grado nelle varie professioni~ Può la :fisiologia far valere argomentazioni scientifiche per disciplinare nell' uno o nell'altro modo la organizzazione del lavoro e specialmente la sna durata? Basta enunciare qnesti problemi per intuirne la portata. Il giorno in cui la scienza potesse assidersi arbitra nelle questioni del lavoro e, di fronte .agli elementi artificiali deEa speculazione e della necessità, potesse portare un criterio naturale di giudizio, nn mezzo obbiettivo di controllo, segnerebbe forse l' aurora di un regno dove l' eqnità sarebbe sovnrna. Il Co-ngresso ha detto che questo giorno non è ancor sorto, ma ha detto ancora (ed è stato merito, fra gli altri, del nostro Treves) che incombe l'obbligo di affrettarlo con ogni potere. E al prossimq Congresso (a. Berlino nel 1907) sarà portato lo studio della fatica in determinate professioni, studio clie dovrà farsi col sussidio di tutti i metodi 1wsseduti, dallo studio ergogra_fico, alla esplora,zione <legli atteggiamenti durante il lavoro, alla osservazione medica completa. L' opera è lunga, ma con' una :;;u:fficiente divisione di ricerche si potrà ottenere .in un tempo relativamente breve messe copiosa di fatti positivi, · dai quali emerga la desiderata soluzione. La promessa sorride, ma il pensiero va alle nostre risaie e alle nostre solfare, dove ancora la fatica dell' oggi si aggiunge a quella di ieri e del giorno innanzi per fare più povero e pallido il sangue e più curve le vertebre. Sciogliendo un debito antico, il Congresso si è occupato anche del lavoro· a domicilio, special-. mente in vista di ovviare ai tristf effetti dello.

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