Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 22 - 30 novembre 1903

' 600 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI tuali dottrine dominanti sulle cosidctte persone giuridiche, hanno fatto restie le organizzazioni a chiedere ciò che al loro normale funzionamento sarebbe pure importantissimo. Si è cavillato: si è creduto di trovare la via d'uscita distinguendo la richiesta e la concessione formale del riconoscimento, da un riconoscimento che derivi da una semplice iscrizione in un albo. Ma ognuno vede come la diversità della scorza non muti la sostanza delle cose. Ora, secondo noi, il riconoscimento deve scaturire dalla pratica della vita, non da un atto qualsiàsi di governo: e riconoscimento ha da essere, reale e non soltanto formale, cioè più o meno largo o ristretto ·secondo che le singole contingenze concrete consentiranno alle organizzazioni di affermarsi. . E perciò veniva in seguito Ja proposta di « un tri~ bunale del lavoro, munito di larghi poteri, con giudic1 elettivi e con funzionamento assicurato mediante la retribuzione dei giudici stessi, autorizzato a decidere oltre i limiti delle leggi vigenti, cosi per ciò che riguarda l'ammessibilità delle parti in causa, come per ciò che costituisce il merito delle controversie; . e l'azione presso il quale non abbia a trovare impedimento od impacci in formalismi a,ntiquati di procedura ed in fiscalità dispendiose )). Il tribunale di equità, insomm~, come avrebbero detto gli antichi. Libero dalla legge scritta, il giudice trae la formula da ogni rapporto che ·a lui si presenti, o meglio, la raccoglie e la subisce. Questa è la formazione naturale del diritto: il diritto che scaturisce veramente dal fatto. Processo naturale di formazione che ha i suoi precedenti storici ogni qualvolta le dighe del passato inceppino il cammino della vita, e questa cerchi e trovi la. strada alle sue nuove affermazioni: cosi in Roma coll'opera del Pretore, cosi nel medioevo dèi comuni italiani coi tribunali di Commercio, cosi in Inghilterra dal secolo decimoquarto fino ad ora col Tribunale di Cancelleria. Notiamo una cosa. I collegi arbitrali e dei probiviri funzionanti in Milano, pur nella l'istrettezza attuale delle lpro funzioni e nella incertezza della loro composizione e giurisdizione, hanno ivi consolidato una giurisprudenza in materia di contratto individuale di lavo:rq, di frqnte alla quale la proposta di legge presentata da poco alla Camera e in discussione agli Uffici segna un vero regresso. So bene; queste idee, condotte alle loro ultime conseguenze, porgerebbero occasione ad accusarci di individualismo anarcheggiante. E più calor di discussione solleyerebb_ero, anche nell' interno del partito, quando i principii più generali che le informano si connettessero con le questioni collaterali di politica ec.onomica,. e. per esempio con la questione del protezionismo, col problema, ferroviario etc., - ove la logie~ della libertà ~conomica unisce la massima parte dei repubblicani, specialmente della Lombardia e della Romagna, .mentre le esigenze della momentanea tecnica governativa li dividono neìle applicazioni ai casi co,nci::eti. Sul quale argomento preferiamo non soffermar:ci, anche perché sconfina dal nostro tema speciale. Ma non si potrà- negare che queste idee, cosi come a Forlì vennero formulate e chiarite, costituiscano un tutto insieme organico e coerente, per quanto discutibile. Non si potrà contestare (od è grande illusione la nostra) che esse sostanzialmente rispondano a quanto della tonalità generale del pensiero di Giuseppe Mazzini e di Carlo Cattaneo si è fatto patrimonio nostro, mentre rispecchiano (sia pure da un punto di vista alla sua volta disc11tibile) le realtà minute della vita sociale presente; - e che alla fine il complesso di queste idee ci si presenti anche come un corollario diretto del principio etico (ed uso questa parola col massimo desiderio eh' essa abbia un significato preciso) della sovranità popolare, che è affermazione contemporanea dell' individuo e della societa, cioè posizione di responsabilità individuale, e quindi richiesta di compiti da parte dcli' individuo, disabitudine dalla attuale così frequente rinunzia ed abdicazione di fronte alla impersonalità dello Stato. PIO VrAzzr lib •·o doc.te di Filosofia del Diritto nell' Unirnrsità di Torino S29-S2S2 ~,.JC:--,2~~-- 9 .~,..1S29c::;;:x:;;...;Sc=;?.52 'RAZZEINFERIORIE RAZZESUPERIORI o LATINIE ANGLOSASSONI del Prof. reputato NAPOLB''NE COLAJANNI Di questo libro, che ha nua prefazione rlel r oYicow ch'è tntta un'apologia, beucltè ne sia stata fatta una pnrchiRsima cliRtribnzione, nella stampa-, si sono già occupati, facernlone elogi vivissimi, g"iornali e ri\-istc del più opposto colore politico e della mnssima tliffusione ed· autorità: da,11' Illustrazione itaJiana <lei Tre,·es alla -Vita Internazionale ùel l\Ioncta, dal moderato Corriere i/ella Sera alla 1'epubblica11a Italia del popolo, e al Pensiero. Ora anunnciamo con Yivissimo compi~1cimento elle la Casa Alcan, una <l.ellel)iù importanti, se non la più importa11te Uasa editrice <l.iParigi, ue pubblichel'à In. traduzione in frmrnese nella sua Bibliothèqne scientijique internationale. Il f.ttto cost1tnisce la pro'm migliore della i mpressione che l'opera del Colajanni ha_ prodotto a11'estero. La traduzione francese· sarà preceduta da una prefazione <lel Dnbois sulla q1iistione pedagogica iu raf>porto allà qnistionc della razza, che noi speriamo di poter pubblicare nella Rivista. ' L'undecimo Congresso d'Igiene -eO.emografi A BRUXELLES Nel 1.352, quando l'Igiene pubblica iuiziaiYa timidamente il suo cammino, nou confortato anco1·a dn,lla luce delle mocler:rn conosce11ze sulle cause ' dei morbi, si riunivano per la prima volta a Bruxelles gli igienisti di tutto il mondo; l'anno succes1$h·o si inauguravano nella stessa città i· cougressi internazionali di Statistica, mentre questa scienza andava affrancandosi dal-le teoriche aprioristiche per cliventare, quale ora è, essenzialmente I ◄ .

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