RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE , OCIAL! 539 Alla vigilia della grande battaglia ~ It nuovoprogetto di Convenzioni ferroviarie. Il tentativo di armonizzare i_nsieme l'interesse generale del paese e il tornaconto privato delle Compagnie assuntrici dell'esercizio ferroviario, non poteva avere una esp]icazione più infelice di quella testé consacrata dal Gover:io nel nuovo schema di Convenzioni. Esso ha indubbiamente un merito: quello di aver dimostrato - modificandc., radica]mente le attuali Convenzioni - che queste, condannate ormai dall'unanime verdetto della coscienza pubb1ica, sono destinate fatalmente a sparire. All'infuori di questo merito, puramente negativò, le nuove Convenzioni si presentano peggiori di· quelle che ci apprestiamo a seppellire. E, per dimostrarlo in modo tangibile, riassumiamo in un prospetto comparativo le principali proiìOs.te del Governo, contrapponendovi brevemente le prevedibili, disastrose conseguenze, che , sarebbero per derivarne alle finanze dello Stato ed all'economia nazionale. Premettiamo che il pernio intorno a cui si aggirano le nuove Convenzioni è questo: introito totale del prodotto lordo delle ferrovie, e libero maneggio delle tariffe allo Stato; gestione teeniea ed amministrativa dell'esercizio alle attuali Società ferroviarie, contro rimborso a .for:fait delle spese di eserc1z10, ed altri compensi. Diritto reciproco delle parti alla rescissione del contratto di quinquennio in quinquennio per 15 anni. · ~ Liquidazione delle vigenti Convenzioni. Propostedel Governo. Prima che siano firmate· le nuove Convenzioni, il Governo e le Società liquideranno i rapporti finanziari derivanti dalle Convenzioni attuali che avranno termine il 30 §aiugno 1905. A tale data il Governo avrà verso le ocietà un debito che si calcola in 472 milioni di lire escluso il riscatto tanto delle fer- ""rovie Meridionali quanto delle linee del Sempione. I 472 milioni saranno pagati alle Società nel seguente modo: Cessione alle Società degli approvvigionamenti e del materiale di eserciziò ( escluso il materiale rotabile) che sono valùtati in 97 milioni; Cessione alle Sucietà dei fondi disponibili nelle Cassé Pensioni e Casse Soccorso del personale ferroviario, fondi che potranno ascendere a circa 200 milioni e che dal Governo sarebbero incamerati salvo a provvedere al pagamento delle pensioni e dei sussidi coi prodotti ordinari dell'esercizio ferroviario; Pagamento per la somma residua fino al saldo dei 472 milioni - cioè 175 milioni - con annualità di durata fino al 1966, con interesse del 3,50 per cento netto e con ammortamento. Osservazioni. Splendida trovata l In base alla stesc,a Relazione dell'on. Saporito le Società ferroviarie, al 30 giugno 1905, saranno complessivamente debitrici verso le attuali Casse. Pensioni e di Soccorso, di 123 milioni e 500 mila lire I Recidendo con un taglio eesareo qualunque constatazione contabile sulla gestione delle Casse suddette, si assolverebbe alle Società, senza compenso di sorta, quell'ingente debito, rovesciandolo sulle spalle dello Stato, a cui carico esclusivo resterebbe, dal 1905 in poi, l'intero onere delle pensioni e dei sussidii. Pantalone esiste per qualche cosa! Logicamente, onestamente questi 123 milioni dovrebbero ammortizzare altrettanta somma del debito di 472 milioni che lo Stato deve rimborsare alle Società. .Invece esso si obbliga a pagare loro integralmente i 472 milioni, senza legittimare in modo alcuno questa piramidale, inesplicabile generosità fatta sulla pelle dei con trjbuenti italiani. · Altra splendida trovata è quella di rimborsare per meizo di ammortamento, 175 milioni alle Società, con annualita di durata fino al 1966, e con l'interesse del 3,50 per cento netto: ciò che significa fare alle Società il servizio delle obbliga.iioni che ora hanno sul mercato, pagando un tasso tale d'interesse, che consenta loro non solo di estinguerle gradualmente, ma di realizzare altresi un discreto margine di guadagno. E ciò quando lo Stato potrebbe estinguere i 172 milioni con un'operazione finanziaria a più buon mercato: cosa che potrebbe fare, del resto, per lo intero debito dei 472 milioni, emettendo titoli di Stato il cui annuo interesse sarebbe assai minore di quello che oggi paga a.Ile Società, ,senza bisogno di pasStU"esotto le forche caudine delle nuove· Convenzioni. Lo stesso può dirsi pel riscatto del Sempione e delle Meridionali: anzi qui il risparmio dello Stato sarebbe ancora più sensibile.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==