538 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE SCIENZE SOCIALI mortis, specialmente quello del 28 Giugno, la cui, relazione per ironia della sorte venne distribuita ora - quando scoppiò la crisi ~contengono la confessione implicita ed esplicita della fallacia dei primi. Poteva a11a incompetenza degli uomini, all'avversione di qualcuno verso il Mezzogiorno, all' insufficienza dei mezzi, supplire la buona intenzione del1' on. Zanardelli, il suo grande amore per l'unità, e perciò anche per le- regioni meridionali, che scalda il petto dall'illustre e sincero parlamentare ? 2. Legislazione sociale. Presiedeva alle cose del relativo Ministero l'on. Baccelli. Il clinico insigne si dimostrò così inferiore al grave còmpito, eh' è davvero carità di patria e rispetto verso l'uomo, tanto benemerito nel campo della scienza, non parlarne. 3. Riforma giudiziaria. Il progetto relativo che fece fare tanto bizantina accademia alla Camera, aveva due vizi di origine : il dottrinarismo e la deficienza dei mezzi economici per attuarlo. L' uno e l'altra si trovarono in conflitto, e produssero un aborto che ledeva molti interessi, non ~oddisfaceva ad alcun principio, e lascia va la magistratura in quello stato di avvilimento che costituisce il maggiore pericolo e la più dolorosa piaga per la società italiana. · 4. Trattati di commercio. Preoccupano tutti; avrebbero dovuto preoccupare tutti i ministed passati, Invece nulla, assolutamente nulla, si fece in Italia · per rispondere adeguatamente alla sapiente e perse- "erante preparazione degli altri. Di questa sistematica e continuata impreparazione ministeriale avrebbero dovuto mostrarsi costanti e soddisfatti gli utopisti della politica _doganale autonoma,,men_te liberista; ma gl' ingrati, per ambizioni insoddisfatte, per vanità lese, per ispirito di organica contraddizione, furono i critici più acerbi del Ministero Zanardelli, che in fatto di politica commerciale aveva seguito le tradizioni nihiliste dei precedenti. 5. Problema .ferroviario. È alle porte ; non ammette dilazioni; è di una importanza eccezionalissima. Ma anche su di esso il dottrinarismo e l' incompetenza si dettero la mano, e ci lasciano uno grave quistione_ per la cui soluzione occorre senno e volontà di uomini veri. Se ne occupa oggi stesso il nostro Pantano, e torneremo ad occuparcene anche nOI. 6. Conversione della rendita. Si comincia ad ammetterne la possibilità anche dai più pessimisti ; ma · l'ineffabile ex ministro del Tesoro se· ne occupava con tanta bestiale leggerezza, da comprometterne seriamentè la riuscita. Di una irande operazione finanziaria, che deve avere conseguenze economiche interessanti, l'on. Di Broglio fece un motivo da operetta offembacchiana. 7. Riforma tributaria. Oggi è forse meno impellente di jeri; ma se n'è parlato troppo e molto si é fatto sperare ai contribuenti, perchè non ci sia la convenienza politica di fare, e far bene. Un solo progetto, durante il Ministero Zanardelli, venne fuori, ch'era serio e degno di attenta discus- ~ione, per quanto intricato ed involuto : quello dell'on. Wollemborg. Ebbene, lo punirono dell'ardire mandando via dal Palazzo Selliano il suo autore! 8. L'esperimento della libertà. È il solo titolo di onore del Ministero Giolitti-Zanardelli. E qui associamo il nome del primo a quello del secondo, perchè, per quanta benefica influenza sulle cose del Mi- . nistero de:I' interno abbia potuto esercitare l'antico compl:l.gno di Cairoti, dall'antica e teorica formula, reprimere ,::non prevenire, è innegabile che il merito principale del riuscito esperimento della libertà si deve attribuire principalmente all'on. Giolitti, come constatammo all'indomani della S'.la uscita dal gabinetto. Sappiamo berie che molti amici nostri negano tale benemerenza all'ex Ministro dell'interno, perche essi parlano in nome del diritto e di ciò che dovrebbe essere ; ma non esitiamo a riconoscere che, tenendo conto dei fatti e di ciò che era, guardando all'insieme della politica interna, e non ai singoli dolorosi e de~- plorevoli episodi, dobbiamo constatare che mercè l'opera del passato ministero un gran passo si è fatto per la educazione politica del nostro paese e sulla via della libertà. Ed ora alla successione. Mentre scriviamo il ministero non è formato e non si sa ancora se l'on. Giolitti riuscirà a formarlo. Come indice del miglioramento nella situazione politica e dei progressi fatti, vogliamo citare la circostanza che l'on. Giolitti non ha esitato un istante a conferire con uomini, che pochi anni or sono furono condannati alla galera come pericolosi sovversivi. Alludiamo a Filippo Turati. L'osservazione è della Tribuna, e la facciamo nostra con singolare compiacimento. Questo fatto indica che nella composizione dei Ministeri, più che le antipatie e le simpatie dei personaggi, più o meno alti, e le preoccupazioni dinastiche, influiscono le situazioni parlamenta_ri. Anche altro buon segno di educazione e di mora. lità politica è la circostanza che Marcora, Sacchi e Turati chiamati, non rispondono coll'indecoroso entusiasmo di altri tempi, che divenne frettolosa, _ardente, indecentissima oo.ccia pel · portafogli, specialmente sotto la sinistra. I radicali più che della loro posizione mostrano di preoccuparsi d-elll3 cose e del programma. E di ciò non saranno lodati mai abbastanza. Infine c'è un accenno di preferenza verso i giovani, di cui ci rallegriamo sinceramente. E se l'on. Giolitti, o chiunque gli succederà nell'incarico, perseverasse in questa via, svecchiando i ministeri, renderebbe un grande servizio al paese. E se l'on. Giolitti fallisse? Nella partita del bene rimarrebbero i fenomeni constatati precedentemente che servono di lezione pei passati e d'indicazione pei venturi. (1) LA RIVISTA, (1) Nel momento in cui la Rivista va in macchina, 1'on. Giolitti n,,n essendosi trovato d'accord, con l'onorevole Sacchi per l'esclusione del Tittoni e del Rosano, la composizione del ministero ha subito un nuovo orientamenlo al di fuori dell'E~trema. Al prossimo numero, a ministero formato, il nostro giudizio. N. d. D.
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