556 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI « 4ugusto Roncagli sulle condizioni del commercio « degli oli di oliva,· e facendo proprie le considera- « zioni e le proposte in essa contenute, fa voti al « governo che con IM~1EDIA TI ED ADl':GUATI PROVVEDl- « MENTI FISCALI SIA PROTJ-:TTO il consumo cd il com- « mercio degli oli, non solo contro la con~orrenza . « degli altri _paesi produttori, ma anche contro 'lLLclla « degli oli di seme prodotti in Italia o importati dal• <, l'estero . .,., L'ordine del giorno venne votato alla unanimità dalla Camera di Commercio il 9 ottobre 1903. : . 4° L'ultima asserzione del De Vili. sarebbe semplicemente una ridicola guasconata liberista, se non fosse un semplice pretesto per presentarmi come un difensore delle industrie protette del Settentrione contro l'agricoltura non p,,otetta del . Mezzogiorno. Ora sanno anche le pietre che tutte le mie polemiche, tutti i miei articoli nei giornali e nelle riviste - dalla },T uova Antologia alla Rivista popolare, al1' Ecowm,ista del De Johannis - che, cavaller.cscamen te, benchè mio deciso avversario su questo terreno, mi accordò l'ospitalità - ed un libro di circa ?00 pagine, che provocò le critiche aut0revoli, b~- ncvoli e garbate sempre, del Loria, del Giretti, dell'Einaudi, del Cabiati, ecc. e tu.tti i discorsi nei comizi e nella Ca~cra dei Deputati non hanno avuto ~ non hanno che uno scopo solo : la d~fesa dell' agricoltura e del Mezzogiorno. Chiunque afferma il contrario mentisce o per voluttà diffamatoria o per imbecillità insanabile. · Pcrcio di fronte all'asserzione finale del· De Viti che mi alloga tra gli « UFFICIOSIe zelanti nordisti «·che ·oggi pullulano nel suolo partenopeo », passo av~nti disprezzando la insinuazione odiosar.nentc ri-· dic()la. . Prof: De Viti, avete affermato che ciascuno fa la polemica come sa e puù. Ebbene, applicando il sapiente assioma ed appli~ando per una volta onestamente lo stolto calembourg inventato da Francesco Gabelli, vi dico che nella polemica vostra per tentare la dim0strazione della mia tenerezza per gl'interessi nordiei non avete saputo adoperare che argomenti sudici! ' D.r NAPOLEONE CoLAJANNI Deputato i;l Parlamento I RISPARMI DEGLI EMIGRATI e la legge italiana (1) Con questo titolo, nel numero rle_l 15 se:tembre di questa Rivista, l' avv. G. Di Palma Castiglione pubblicò un importante articolo intorno All'efficaci11 della legge r er la tutela dei ris1·armi degli emigra ti affidata al Banco di Napoli. Sfuggendo dalle cons1wte forme di crilica contro l'opera del Banco di Napoli, usale da. chi ha interesse a che la legge I on abbia la sua efficaciA, l'articolista fa un esame dell'indole del nostro emigrato,' e pone in evirlenza gli ostacoli che . i frappongono ad una efficace applicazioue 'della legge: il caratlere diffidente dell'oper1:Jiò ilaliano ali' estero, la scar3a istruzione, la superstizione più accentuata, (1) Questo articolo non ci arrivò in tempo per essere pubblicato nel numero precedente. Ma la rettificH. autorevole dell' ili ustre Direttore del Banco di Napoli arriva sempre opportuna. Noi gli sian10 grati per avercela mandata e siamo lieti chè la. ùiscussione aperta dal·not>.tro Di Palma possa contribuire a farn meglio' apprezzare una legge che può giovare ai nostri emigrati. La lleda::ione. l'ostinatezza nelle abitudini, nei sistemi, nella clien.- tela, e prima e sopra'utw lo spirito di campanile. E chi volesse dissentire in c,ò dall'articolisla, mostrerebbe di non avere cono~cenza del nostro emigrato. Ma dagli ost1,coli nel!' aprlicazione della leggo,, alla C•Hnple1a sfiducia neiJa sua efficacia e nella sua diffu.3ione, ci corre, ed in questo l'autore dell'articolo cade uell' errore di lutti co'oro che hanno . fretta e che ·non conoscono il lavoro compiuto, nè · l'indirizzo ad e so dato. · : Il Banco di Napoli, nell'applicazione della legge affidRLngli, 1.on ~i è lus;ngat.o che ·que$ta p -tesse a,ere g:i _effe.tti di un colpo di fulmine. Quelle stesse· ahi tudini dell'emigrato, che !.'articolista mèleslrevolm0nle tratteggia, costi tui.::;cono il prìmo oslacolo ·alla diffm~ione rlel nuovo sistema; non si vinconti lutte· codeste difficoltà né in uno 'né in. due anni. D'altra parte al servizio delle rimesse sono interessate centinaia di Bancht; e bancherelle, lè qaali sono collegate per dif,·ndere i loro. i11teres·si minac-. ciali, in tutti i .modi possibili e con ogni specie· diattl'Uttive. E si è polut0 -osservare che potenti Banche nostre, p~r non f11r$i sfnggire queslo luuto servizio, hanno ridotto i premi in cifre così basse da for dubita•e che prr vincere la· concorrenza del Banco qua !che volta il servizio è fntlo a perdita. Cosi indirettamente la legge · ~ torn.1 ta utile ali'( migrato. Per penetrare in questa se'l.va di iateressati e sci_-. sti uirsi ad essi pér adescc1re gli emigrati a mutare strada, che comunque più sicura, pure è nuova per Assi, ed ogni novità fa paura, non conviene fare bruschi mùtamenti, ma fore gradatamente le. novità. Sarebbe J.ungo narrare tutto quel che é stato fatto e che si fa per diffonder·e a gradi la legge· tra gli emigrati laggiù, tra i parenii che rimangono qui; ed il miglioramento è giornaliero. · · L'articolista censura il sistema seguilo dal Banco di afrìdare la propria rappre.::entanza a banche italiane, ed avrebbe quindi pre!'erito, pare, banche estere. Il Banco aveva dalla legge l'obbligo di usare preferenza alle b;:rnche del nostro paese, e sarebbe staLo davvero strano che a priori dess~ una patente di immoralità a tutte quelle che esistouo. Ma esso n')n ha segu t0 un criterio 8S$Oluto, poiché fra propri corri$p ndenti, come a Chicago, vi è la Banca Naziona1e di quello Stat ). D' altron le se i nostri emigrali fanno q11asi esclu-:. sivaypente capo a Banchieri italiani, non era che a vvalendoc.i dei buoni che son fra questi che si po.: Leva giungere fin,\ all'emigrato. . Pare anzi che l'articolista cada qui in contraddizione; se l'emigrato àifficilmente ~i r,-cn da chi llOn è suo compaesano , mol 10 1,1~uJ 1·iGorrerebbe u chi non è italiano e del iuule non comprende nemmeno Jc1, favello. Era necessRrio riuindi che il Banco entrasse in rd-pporti e concede~~e la propria corrispondenza a_lle prime, sia perch~ non converrebbe allo lstilulo di entrare in rapporti diretti con molti piccoli cambiavalute, sie-. perchè é più libera una buona istituzione locale èl conferire, sotto la propria re!::>ponsahilita di fronte ·al Banco, il mandato di rilasciare i vaglia a tutte le· piccole case che ad C'S$afanno capo. Et.I è perciò che, nei principali centri, il Banco ha n- minato buone case, tra quelle che in maggior cop·a si occupavano gia della .trasmissione dei risparmi. Ha fatto a_ questi obbligo di aver subagenti. in tutti i punii dove sono agglomerazio,1i d'ilaliani. L'c:1rticolista pare nvrebbe preferito l he il Banco aves~e impiantata una propria Agenzir1 in A meric:a. Ord questo sarebbe ... i.~~"' uu provvedimento mollo
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==