RIVISTA POPOLAR;E DI POLITiqA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI ' - in base a cui è in arbitrio suo _di proclamar la Republica 1 La politica non è ·un'ideolo"gia; - ma la scienza desunta da' fatti•'infiniti e multiformi della convivenza sociale, i quali costituiscono l'ambiente, il clima storico della nazione. E noi - se non siamo degli asceti o de' retori sconclusionati - dobbiamo penetrare in questo ambiente, pulsare tutta quanta la società italiana - perch~ o riusciremo, come diceva il Sa:ffi, alla conquista, anche parziale del Bene, e se ne avvantaggerà la causa della Libertà e della Patria, - malgrado la istituzione, che oggi regge lo Stato; o non riusciremo - e la istituzione precipiterà, sotto I a wnzione del l<ipnbblica opinione delusa, della verità de' nostri principii e dellci legge cli progresso dell'Epoca. · Il Saffi, neJla stessa lettera al Pratti, diceva che la Parte r.epu blicana - - senza disdire i suoi principii, a'n:;i affermandoli l~ può e deve concorrere, anche sul terreno dell'azione leg,ile, con le altre fl'.azioni del grande eserll~Papadinanzila pubblicaopinione. Il Papa secondo Il Papa secondo Il Papa reale. i liberali. le potenze estere. (Fischietto di Torino). .cito ·aella Democrazia nazionale, a propugnare il gran moto della Libertà, delJa Giustizia, della coscienza tutrice qel Diritto e della dignità della Patria: aliena dei incoerenza, ma da intolleranza ud un tempo, essa deve VIVERE DELLA VITA DELf,A NAZIONF., seguirne cou amore i progressi e le buone tendenze; ed esserle, se sa - dietro la scort.a del primo nostro ispiratore e maestro, Giuseppe · Mazzini · - interprete e custode degl'ideali della sua Storia, .òella sua Civiltà e de' suoi uffici sulle vie della sua emancipazione politica e sociale. Ed egli - nel 1882, come nel l~Sti - tenne fede agli stessi principii: nell'82, stigmatizzando coloro, i quali con w1,a logica che non calza predica,no l' astensione - come se fosse possibile o desiderabile che un popolo sì astenga <lal rivendicare e promovtre col voto, pur sotto forma di Governo non rispondente li' suoi bisogni e alle sue vocazioni, quella parte di diritto, che il Privilegio stesso non può contendergli, e quella moltitudine d'interessi che ·si· connettono, giorno pP.r giorno, con tutto l'organismo della sua vita civile - e nell'86, sorgendo contro una circolare censoria, che_ accusava il Partito republicano di voler moralizzare il privilegio rnonr.wchico, fare da cavamacchie alla ·monarchia ed altré piacevolezze - che oggi,· pappagallescamente,, tornano a_galla, il Saffi allora avvertì bene che la Oamt.,.a de' deputati non è solo un corpo politico l6gato al principio che informa la costitiizione dello Stato : è alt?'esì l' officir.a delle leggi che giorno per giorno toccano tutte le fibre del.l'organismo sociale - e non è vero, disse, che « i conati del Paese per una legislazione più civile, più equa, più conforme al suo genio nativo, per una rappresentanza più indipendente, per riforme tribntarie, amministrative e sociali, intese a trasformare democraticamente la base della società, malgrado la istitnzione che incombe sovr'essa dall'atto, facciano IMPEDIMENTO o NUOCANO alla lotta che la Democrazia può com battere fuori del Parlarnento, con la propaganda della stampa, delle associazioni, delle istitnzioui popolari etc. Que' conati e questa lotta non si co11traddicono; sono due forme dello stesso moto, collimano allo stesso intento. La voce dell'opposizione democratica in Parlamento è l'eco dell'agitazione di fuori, e può dive1dre il monito deJle sfide snpreme; contro le resistenze del Privilegio. •> ( Guglielmiol viaggiatore. Pro~etto di monumento per. un sovrano modern~. (SimpUcissimus di Monaco) . Così pa,rlano -- non i nevrastenici inconcludeuti o gli aualfabeti boriosi - JJ1ai sa.pieuti ed autoreYoli interpreti della dottrina republicaun. L'evoluzione.storica della politica cont'3mporanea. E resta l'ultima indagine: se, cioè. la ùattaglia riformatrice e legislativa - che 11el parer mio deve il Pa,rtito combattere -- rispon,la anuhe - come ho dimostrato nella polemica col Gldsleri all'evoluzione razionale del mondo moderno. Il Gbisleri l'ha stranamente scalllbiata c·ol trasformismo, .o meglio l'adattamento darwiuiano· nelle scienze morali, di Borelli, Sonnino o Sacelli -- sofistica peggiore della servitù e dell'ignoranza! SeHza riflettere che, muovendo dal riformismo - come dice il Valtlervelde - si finisce logicamente alla collaborazione delle classi e quindi all'incorporazione del socialismo nel grande -Partito republicwno ! · Si capisce che il campo di battaglia di tutta la vita sociale non 1lev'essere serrato nell'angusto circolo di stucco e di legno (ahimè, da quanti - e tra quelli che _ più strillano - ambito!) delle aule parlamentari, e che - se si rinunzia ad ogni azione extra-parlamentare - si
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