544 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI Fummo concordi tutti - e nessuna antinomia era concepibile che sorgesse col Ghisleri - s'è vero, com'è vero, che egli vide appunto nella mia lf'ttera « la migliore confutazione - in linea di chiarimenti e di i'atti - che dell'ordine clel giorno cli Ancona e cle' rapportj tra il Partito ropublicano e i _i;;uoi deputa,ti si pos~a contrapporre (l,lle errnte interpreta::ioni clei deputati dis - sidenti e alle int<w_preta:;ionitendenziose cleigiornali cmtirepublicani. >> Questo era - nel dicembre del 1901 - lo stato d'animo, la professiol).e di fede del Ghisleri, con o seuza. il canto del gallo. N è ci fu a I tro scisma qualsiasi. Concezionerepublicana del mandato Pl!rlamentare. Ora io domando: ciò rispondP- alJa concezione razionale del mandato politico di un ·Gruppo republicano in un Parlamento privileghito, monarchico 1 In questa terra·.- ove il Bovio ricordò elle gli an• tichi annali, Annales forlivenses, narrano come gli Ordelaffi, i Riario Sforza, il duca Valent,ino, Giulio II e gli altri signori venuti di poi non riuscirono a sopraffare lo spirito republicano, onde· la Città si resse, caduto l'Impero - io non 11otrei ribadire meglio questa concezione razionale del mandato politico cli nn Grnppo republicano in un Parlamento monar0bico, se non rievocando la parola sapiente del glorioso tdumviro della Republica romana del 18-19: Aurelio Saffi. Uditela, o amici - o vedete come egli conceph 1a ed illustrava il gran probleurn dell'elettorato e del mandato parlamentare, su cui si impernia il regime rappresentativo: uditela e fischiatela - Ae ne av.ete il coraggio: « L'eletto.re - riservando dichiaratamente i suoi convincimenti e la sua libe1·tà d'azione rispetto agli ideali de).l'avvenire - concorre, come cittAdino coi suoi concitti,dini, a promovere col voto -- che è l'esercizio d'un dl'itto naturale - postulati di legge, concernenti tutto il movimento attuale della vita civile del Paese, tuLti i bisogni. tutti gl'interessi della medesima; la Gius'tizia, l'equità sociale, la dignità e l'onore della Nazione. L'elettore non abdica la sua fede, nè vincola la sua libertà d'azione, esercitando il diritto del voto Egli fa semplicemente questo: - dinanzi alla macchina legislativa esistente, ,otto la forma impostagli e non creata da lui, riservandosi la piena indipendenza morale della propaganda delle sue idee, egli dice, col suo suffragio, agli elet_ti,che 3ssumono lealmente, secondo le loro opinioni, il mandato: - Badate: la vita della Nazione ha hisog·ui urgPnti, che chirdono sodcfo•fazion<'; vi sono, negli ordini amministrativi, civili e giudiziad della cosa pubblica, nella Polizia, nel sistema de' tributi, nel governo delle noslre relazioni interne ed- esterne, abusi, inconvenienti, iniquità, che l'opinione illuminata condanna, che la nostra dignità di uomini e di patrioti respinge, e coi quali sono incompatibili la prosperità e la civiltà della Nazione. « Noi sappiamo che il 11ie110 adempimento delle sorti patrie di pende dalla trasformazione fondamentale della Costituzione dello Stato sulla base della Sovranità popolare, et nia,1110u,lta la nostra IJaJHliera come segno ed inc1ice dell'I1leale_f111u o; ma consci, nello stesso tempo, che le grandi e fe('.onde dvoluzioni non s'improvvisano; clte u~nti JJit.J zia.le co1,qui.:,ta 1ld Bene fn1tta al pr11gresi-o clel Be11f', che ogui g·ra~lo ra<.:- giunto Yerso la meta sp. igioua, una forza eh~ accl'lera il moto; noi, partecipi del patrimonio comune della Nazione e solidali de' suoi sforzi per migliorare le condizioni dell'esser suo, votiamo con essa per chi fra voi dia frde di adoµHar8i coscienziosamente, con a1ti legislatiyi conformi alln suo 111 cessità e alle rsigenze «?e' tempi, a promovern gl'interessi morali e materiali dell'Universale sulle vie della Giustizia e della Libertà. Se adempirete fedelmente questo còmpito, se riul:!cirete, se ne avvantagge1·à la causa della Libertà e della Patria - malg·rado la htitnzione r.he nggr. lo Stato. Se verrete meno alle vostre promesse, o se i vostri conati sa,·anno vinti dalle resistenze del P1·ivilegio e dell'arbitrio, l' rstit1:- .zione precipiterà la sua caclnta, sotto le s:i11zionidella pubblica opinione delusa, della verità de' nostri principi, e della Legge di progresso dell'Epoca. «: Ora, se io non sono uu il1iofa, il concorso nelle elezioni con tale attitudine e in tal senso, n<•n è, pe1· mio r.Yviso, nè contradittcirio all':1.missione dell:1 Parte repubblicana, nelle condizioni presenti dell'Italia, nè discorJe dagli uffici del nostrn apostolato, nè inutile agJ'i11LTtmcuti della civiJ1à della Patria sul cammino della Liberta. » Voi non l'av-ete fischiata questa parola; ma il plauso è stato ben tiepido - e si deve, certamente, al culto, che in questa sua terra natale - come in tutta quanta l'Italia è nel mondo cidle contemporaneo - si serba alla grande memoria di Aurelio Saffi : venerata e lacrimata I La parolà - sapiente e republicana - è del 1882: e il Gù.isleri deve ricordarsene - percbè fu p_ubblicata nel n. ::; del Pro Patria di Napoli: ove combattemmo insieme le prime l>attaglie della stampa per la libertà politica del nostro Paese. Come vedete, o amici de1 Congresso, il Saffi non teme,fl. di macchiare la purezza della sua fede republicana-:- con"-igliando di partecipare alla vita legislativa e riformatrice della Nazione in regime monarchico. Egli vide bene che la nostra pregiudiziale nou va rimpiQciolita, nipportandola a questa, o a quella riforma legislativa; - ma che si collega a tutto quanto il contenuto democratico di uno Stato moderno, a tutta l'evoluzione progredita della civiltà politka E soltanto - badate - contro tale concezione della pregiudiziale nostra si spnnta - telum, imbelle, sine ictu - il sofisma del Sacchi: secondo cui i republicani - propuguando 1e riforme - dimostrano che le riforme sono com patibili con la monarchia - e, quindi, la ReJJublic1,l è inutile. Senza dubbio. la sovranità integrale non si ba - come riconobbe uno de' più acuti e sereni socialisti d'Italia - il Reusi - se non quando l'opiuione pubblica esercita un dominio incont1·astato sul Governo e qnanclo questo obbedisce docilmente al cenno <li quella. E ciò si consegue soltanto con quel com ple.sso di istituzioni - che caratterizza la democrazia svizzera e americana: suffragio universalB diretto, referendum, diritto µopoh1re d'iniziativa in materia legislat.iva e cli revisione costituzionale, etc. Queste istituzioni sono assolntamente inconciliabili, nella loro sincera pienezza, con la monarchia: se si considera, sogoatamentP, che non ultima di tali istituzioni è la eleggibilità, a bre·d periodi, d8, parte del popolo, di tutti i poteri del) o Stato: ciò che de1la monarchia costituisce appunto la negazione ,vertfoale. E - soltanto mediante tale eleg~ibilità - il capo del potere esecutivo-ai venta un obbediente mandatario del volere della rnaggio"anza della massa. i\fa ciò non implica nessuna contraddizione con la esigenza nostra deinocratica che i republicani sieno, nel Parlamento e fuf\ri, fervidi propugnato1·i di riforme, consegnibili nel regime odierno - e sempre tenendo alta, come dice il Saffi., la nostra bandiera, come segno e indice dell' Ideale futuro. Anzi, notate bene. o amici : questo è il postnlato cli una oriPntazione razionale del Partito nelle battaglie cotidiane della vita politica - eù è cli un benefido iHestimaiJile per l'avvenire della cam,a republicana in Italia. Perchè queste riforme - se sono snstanzialmeute democratiche - tendono ad avvicinarci (come dissi nella Relazione al Congresso cli Ancona su la pregindizialel 1:1ottola crosta della società lllOnarchica, alla Sovranità Popolart>, preparandone i germi e suscitandone quella che il Fouillée chiamerebbe l' iclée-(orce: o; ~ome dice il Saffi, ogni- grado raggiunto verso la nieta sprigiona, mia .fi,r::a, che accelera il moto. Ed anche il Kautsky ba notato testè che le riforme del 'l'urgot diedero un gl1gliardo impulso al gran moto della rivoJuzione francese. E se le riforme, sustanzialrnente ùemocrat.icbe, sono, prescinde11do dalla cifra republicana del Partito, utili al benessere de1la Nazione - perchè, come dice il Saffi, oqni parziale conquista del Bene friittci al progresso del Bene - noi, propugnandole cou fervore e sapienza - oltrecbè adempiere all'obbligo, come deputati, di promovere, a detta del Saffi, conatti legislativi, gl 'interessi morali e materiali dell'universale su le vie della giustizia e della libertà, - avremo fattò un solco di più, come republicaoi, nell'anima colletti va del Paese: e la ,erit..\ de' nost.ri principii, penetrando in tutti gli strati sociali, conquisterà - in un'atmosfera morale di simpatia e di plauso - titoli maggiori alla gratitudine ed al consenso del Paese. La politica 11011 ò llè uua scienzn, empirica, nè una scienza astratta: ò la scienza dc' fatti Rocidi. co. tituenti un principi,!, .-cl i11tesi ad uu fine con pn,céssi positivi e reali, 11011111ethfisici e formnli. Non è - clicern Alùorto Mario - uu uccello, c.he \'ola da un punto all'al- (.
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