RIVISTA POPOLARE DI POLITICA 1 LETTERE E SCIE ZE. SOCIALI 543 L'azione politica del Partito. La quistione è ben altra e più viva ed importante - e si collega a quella che doveva essere la terza ed ultima parte del mio discorso, ed informerà ora tutto quanto il discorso: la quistione è di veder bene quale debba o possa essne l'azione de' deputati republicani nel Parlamento: sé, cioè, positiva o negativa - di controllo, di sindacato o di affermazione soltnnto, o insieme di e-~ame e coopera.1,ione o collaborazione intorno a' problemi, che più incombono su la vita pubblica del Paese. Deve o no il gruppo repnblicano della Camera partecipare alla vita legislativa e riformatrice della Nazione 1 Non dica il Ghisleri che io sono il 'donneute nella favola e che questa domanda è oziosa. E p~rla lui così! È qui, invece, che giace Nocco - e questa domanda contiene nel grembo suo una gran parte dell'avvenire republicano d'Italia. Perchè si tratta di decidere so il Partito republicano eleva - su l'altare dell'ermafrodismo politico - sacrificare le energie sue più gagliardo; o pure partecipare a tutte le correnti della vita moderna: agitando, su tutti i campi, nella scuola, nella casa, noll'agora, nella stampa, tutti i problemi della politica e della civiltà contemporanea. . Io credo che debba. Come ho dimostrato nella polemica, col Ghisleri, il Paese - col giornale, col libro, nel comizio, nel circolo - manifesta tendenze, aspirazioni, diritti; esprime il bisogno fli trasformare o mutare la vita sua: e il d~putato republicano <leve in una proposta legislativa raccogliert=>, queste tendenze eù aApirazioni, Jn. voce di questi diritti, e farne il grido di battaglia nell'Assemblea Nazionale. Erl allora egli, evidentemente, partecipa alla vita legislativa e riformatrice del Paese: non - scambiando il Paese, come fanno gli amici Galimberti e Ghisleri, con la sua forma politica - all' azio11elegislativa della Camera in Monarchia o all'opera rifonnu.trice del Governo 1nonarchico. Il Ghisleti n,i chiedeva quale possa essere ma.i lii vita legislativa e riformatrice di un Paese - semm, sutfrngio universale e senza dritto costituente. E il Galimberti riconosce cl1e il Partito sarebbe grato aJ Gruppo - e sarebbe altresì nn grande servigio reso al Paese - so questo grido di battaglia per la rivendicazione del diritto nel popolo a partecipare alla, sovranità dello Stato echeggiasse nell'Assemblea Nazionale. Io davvero noto che il Comitato Centra.le - di cui degnamente è stato magna pars il Galimberti - non m~- strò di accorgei·sene troppo, quando - non ostante 11 deliberato del Congresso di Pisa e poco dopo, all'inizio, cioè, dell'agitazione - su la piattaforma. di una infelicissima Circolare, l'agitazione deviò dal binario, che la Costituente del Partito a,ea tracciato: cristallizzandola, per antropoidismo politico, nella lotta anti militarista - non pratica e non feconda, come più volte lto detto, se non impost.ata snl fulcro della rivendicazione popolare al diritto della scheda. E il Ghisleri rincalzava che capirel,be l'importanza della Camera in un regime di suffragio universale; - ma l'Italia, non ha suffragio universale, ecc. È la quistione dell'uovo e della gallina! Ho già risposto che si devo partecipare alla vita l~- gislativa e riformatrice del Paese appunto per restituire al Pnese la franclligia primigenia ed essenziale del suffragio: co11fiscatagli ne' primi albori del risorgimento politico da un'oligarchia rapace e dispotica - e senza cli cui la Sovranità Popolare è una ciancia retorica. una vescica sgonfiata. E da ciò il resto - s'è vero che il suffragio universale è la calamita del Bernstoin: o, come diceva Alberto Mario, scala alJa, ricoJJquista di altri rli1·itti, politici e sociali. La rivendicazione della Sovranità. Il Mario erodeva nel 1882 che i republicani alla Camera non devono avere altra finalità - all'infuori di questa: ht rivendicazione del diritto popolare alla scheda - la cittadinanza nella vita politica e sociale del Paese. Discuteranno anche i_[problemi sul_Mezzogiorno, su' trattati, su' tributi, su le ferrovie, ecc; - ma la direttiva, essenzialmente, dev'essere quella: dev'essere quella l'azione centrale del partito nel Parlamento - la rivendicazione della Sovranità: del., suffragio universale - ch'è il dado, su cui posa Ja Sovranità. Datemi - diceva il Mario - una potente minorità di 100 d'Estrema Sinistra, e la musica sarà suonata in un'ottava superiore. Il popolo ne' comizi, i cento nell'aula par11'1,mentare, arriveranno col direttissimo al suffragio '.mi versale, a.Il'a.bolizione del giuramento politico, all'indennità de' deputati. La voce a tutti : libero spazio e libera ala ad ogui opinione - 11 i ricchi non più deputati de' poveri per calpestarne gl'intercssi ! E -va d'incanto che - quando la scheda sarà in possesso di tutti - tutti sentiranno il bisogno di partecipare all,i sovranità politica del Paese, dettando la Carta fondamentale dello Stato. Non è ancora Ja Republica; - ma è il trionfo della Sovranità Popolare, che si epiloga nel suffragio universale e nel diritto costituente. Questa è vita legislativa e riformatrice delle democrazie contemporanee. Ed io vi dimostrerò : 10 che ciò non contrasta co' precedenti deliberati de' Congressi di Ancona e di Rffredi; 2° che ciò risponde alla concezione razionale del mandato politico di un Gruppo republicano in un Parlamento privilegiato, monarchico; 30 che ciò promana dalla evoluzione storica della politica nell'Europa contemporanea. I Congressidi Rifredi e di Ancona. Non fa a' cozzi co' deliberati di Ancona e di Rifredi. Dopo il Congresso di Ancona - accusati di intransi- <•enza settaria, segnatamente per la secessione. degli a- ~ici Colajn,nni e Pantano - io volli dimostrare, in una lettera al Direttore del Puugolo Parlamentare di Napoli, che l'azione ·del Gruppo republicano non doveva essere, e non era - in base al deliberato del Congresso di Ancona - puramente negati.va: nel ~enso, cioè, di chiari re soltanto la incompatibilità dell'istituto monarchico con tutte le riforme - anche parziali, nell'orbita dello Stato Questa interpret&zione sarebbe stata in antitesi palmare col precedente deliberato fontale del Congresso di ~ifredi, cui si riallacciava l'ordine del giorno del Congresso di Ancona - e secondo cui, se il programma integrrilc republica110 può avert, la sua legittima soluzione, quando il popolo abbia riconquistata la piena sovranità sua, il partito frattanto (sono le p_arole testuali del Congresso di Rifredi - e si è fatto male a non ricordarle nell'epitome delle deliberazioni, pubblicate dal Cornitato Centrale) deve atli·vaniente interessarsi di tiitte quelle quistioni, che appaiono giorno per giorno: di tutte le riforme, cioò, che si affacciano negli orizzonti della. vita itali.~na e balzano su la scena parlamentare. Onde nella luia Relazione al Congresso di Ancona su la pregiudizia.le republicana dimostrai che Roltanto nna grande trasformazione so"cialo À impossibile a compiersi - senza il trionfo di istituti politici, corrispondenti al principio, che le dà la yita, e la potenza. Ed è questa, dissi, la pregiudiziale nostra - la quale, soggiunsi sul.,ito, non significa già ostacolo al progresso delle riforu1e parziali: con parafrasi errata del lncaneo nil actmn reputans, si gnid rnperest agendii1n; - ma significa (conio il Congresso di Rifredi do6nì) incompatibilità assoluta del/ e istitu:1ioni privilegiate con ima sincera e completa espressione della, sovranità popolare. . E dopo1 llllmediatamente dopo il Congresso - il Gruppo pm·- larnentaro si adunò in Roma e votò un ordine del gior110: col qm1le volle chiaramente affermare - e non fu contraddetto nè dal Comìtato Centrale, nè da alcuna Seziono del Partito - che, se i postulati politici ed economici del suo programma, portati nella Camera, 1·io• sèono sperimentalmente a dimostra.re la loro inconciliabilità con la base e i limiti della Co~tituzione - « a tale dimostrazione non contrasta; ma si coordi11n, l'opora n.ssidua, diretta a conquistare nello Stato politico presente altro minori riformo, ad i.llll.llCdiato sollie,·o dello condizioni del Paese. » E intorno a tale interpretazione non ci fu dissidio nel campo tli Agramante !
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==