Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 19 - 15 ottobre 1903

) RIVISTA. POPOLA.RE DI POLIT.ICA., LETTERE E SCIENZE SOCIALI 529 *** Alla SALADELMEZZOGIORNOsi accede pel' un SALOTTINO il quale ne fu di staccato con un tra· mezzo in Ìegno, un po' meno a I to. della parete, formando così un altro piccolo arnb Lente come la veranda raccolto e tranquillu. e rispondente davvero al 'proposito geniale della Presidenza: Ernesto Basile e Giovanni Tesorone voller_o t~ppezzarlo di stoffa chiara. leggera, ma modern1ss1ma. natu ralmen.te, e intersecata di_snelle ne:vature di _quercia al naturale fino al soffitto, e ridotta a p1cc;ol~ spazio dall'alto zoccolo a mensola e dal1_e.grand~ cornici a riquadri: queste per collocarvi 1 molti acquerelli e disegni, adunati quasi per una _mostra retrospettiva, per una mesta commemo1?z10ne, di Vincenzo GEM(TO, di Giacin!o 0-IGA~TE, d1 Dome: nico MORELLI; mensole maggiori, poi, e supporti scolpiti, e plinti,, e piedest~lli per le st~tuette ed i busti in bronzo d~l. Gemito _stesso, e d ~n altro rimpianto scqmparso, l'Ammendala. Essi _app~r.- tengono òrmai alla storia dell'arte, e non e qui 11 caso di dirne altro. •* Loderò invece tntto l'arredamento, comodo e ' , l . pratico, del salottin<~, la scrivan_ia, le po trone, 1 seggiolini, le c~rtelllere, _la vetrma centrale, es~- guiti su ?isegm d:l Basile_ dal la c~sa , D~crot,. m mogano, in acero, in_ q~ercia; ~ s~1be~o 1 ent~s1asmo completo ed illimitato p~i _pic~oll bro_nz~ rl_ecorativi di Antonio Ugo, bustim rnrnuscoll d1g10vinette, di donne, di bimbi, di satiri e t'a_uni m_efistofelici, di maliziose e lascive baccanti; e 1n modo particolare per una sua PENDOLA style nouveau, su cui siede, sporgendosi tutta _a~l'in?anzi e all'ingiù a guardar l'ora, un amore ?1_tancrnlletta ignuda; e più ancora, s~ fosse poss1bi_le, per una LAMPADA ELETTRICAa tripode, o meglio per una veilleuse collocata come entro un braciere al quale un'altra non meno bella e perfetta piccina sembra scaldarsi le mani sottili, ed insieme difende con esse ridendo, gli occhi e· la faccia dal tropp~ calore e' dallo sbarbaglfo: due piccoli capolavori di grazia e di perfezione, che _ap~eferen_za d_i~ento statuone ingombranti e asfissrnn_ti, gra vi_de di letteratura e idropiche di filosofia, 10 vorrei, potend_o, aver sempre sott'occhio e sottomano nella mia stanza. * La sala maggiore, in ricca stoffa ?i_ seta_ver: <lastra inquadrata di legno con splendidi capitelli scolpiti a frutta _meridionali, e cim~ta in gir? ?a un fregio a fronde d'aranci~, ar,coghe ~ue del_1z10sissime tempere del Michett1 a semplice cluaroscuro IDILLIOMARINOe PROC-,;,SSIONDEI FANCIULLI di un'a eleganza e d'una delicatezza im_pa~eggiabili • GLI ULTIMI GrnHNI DELMORELLId, 1 Lionello Bal~strierl che avrei dovuto citare fra i semiritratti, e ~he rappresenta infa~ti, un po' f~edda~ mente, un po' in posa, col 1soltto ~ffetto di lu_ci tangenti, l'insigne Maestro malato, in_ p_oltroua, m mezzo ai suoi cari ; e qualche tela,, dipmta bene, ma non impressionante nè memorabile, del Ca~- priani, del Casciaro, del Lojacono del De Sanct1s. * Memorabili e impressionanti, invece, alcun_e -sculture: il grande CAINOdel Trentacost~, magrn- :fico accosciato con la faccia tra i pugni, torvo, -coi' piedi contratti dal rodimento int~rn?_i ~ude! --violento, eccessivo, non sen~a _grav1. dit~tti d_i modellazione, ma poderoso e md1menti12.ab1le.Po1, rclfarlello, già ricordato pei b_usti-ritrat~i, che ha qui pure una SETTEMBRINA~,iccola bacca_nte nuda, _graziosissima, e un gruppo in bronzo piccolo an- ·ch'esso, ma imponente, ExoRIARE 1 ALIQU!S:la sola, -0 quasi, opera socialista di tutta 1 esµos1z10ne, che meriti di essere rammentata con lode: un padre . ' e una madre entrambi abbrutiti e deformati dal lavoro ecces;ivo, portano in una barella il figliolo) morto o morente, con la testa rotta: nel volto e negli atti non freme nè rugge rancore alcuno? nè alcun proposito di vendetta; _ma sul_l3:base s1 le·ggono, focisi nel bronzo, i versi profetici: « Questo caduto nella lotta oscura, porti, o madre doler/te, all'ospedale; ma l'altro, forte, che il tuo sen ~natura, sarà l'atteso, il redentor fatale». E così sia. *** E siamo all'ultima delle sale regionali decorative, la SALAn~L LAZIO: Aristide Sartorio ne ha immao-inato stupendamente il fregio, in chiaroscuro noc~iòla, a graziosissimi putti ignudi, in tante pose e con tanti gesti così Yd.riamente e. sinceramente infa.ntili, così ingenua.ment_e e vi vamen~e psicologici, da rim~nern~ iJ::cant~t1 e. commossi_~ fra l'uno e l'altro, feston1 d1 foglie e dLmelograni, le parèti sono coperte di séta non tesa? ~ia a ricchi drappeggi d'un mite color verde-gr1g10; port~ e cornicioni dorati e bronzati, con targhe, stemmi, iscrizioni, conservano, rammodernata, la classica compostezza latina; e sedie di foggia romana, ed erme marmoree, e la fontanella_ centrale con la sua coppa d'alabastro e la figurina deJ giovinetto che suona la tibia, tutto richiama, vivificata d'aliti odierni, la tradizione gloriosa. ' * Ed è il Sartorio che qui su tutti tronegg·a e trionfa: troneggia col quadro enorme, invadente l'intera parete di fondo, FERTILIS FRUGUMPECORISQUET' ELLUS,ricco di particolari, dii) inti, s'in tènde, da o-rande maestro, ma mal concepito, monotono, freddo come composizione e colore, con quella manctla infinita disposta a semicerchio, col primo piano così trascurato, con quel non so che di coro d'opera sul palcoscenico, o, come disse, passando? un visitatore gastronomo, come un con torno d1 gnocclli sull'orlo di un piatto di carne:·· E trionfa, invece, come sempre, negli STUDIMINORI,nei piccoli paesaggi, nei bozzetti _d'animali, presi dal vero nella superba e selyagg1~ _cam_p~,-:- gna romana tempere miracolose <i1 venta, d1$egni frementi di vita, frammenti d'anima ~e_lle cose, rapiti alla realtà e profusi a dar palpiti e spiriti all'arte. )t G_li altri, al confronto, mi d~cono m?lto meno: SuB 'l'EGMINEFAGI, di Co'eman, e, tuttavia. un panorama eccellente, e vivi, staccati, mossi. originali, mi appaiono i suoi cavalli nel MATTINOD~ INVERNO;Giovanni Costa, il pittore soldato che si volle in certo qual modo commemorare esp_onendone cinque lavori caratteristici, appare antiquato e non sembra notevole in mezzo al movimento agitato dell'arte odierna: I~ ~ORTOD'1\sTURAè la più viva delle sue tele; ott~mi_ come. d1s~gno, ma rreddi, ma piatti, ma scialbi d1 colorito, il TEVERE del Carlandi e NELLOSTUDIO, un altro semi-ritratto di Arturo Noci. * E infine, ricordato che la FoN;rANADELLA GtoVEN'l'U,come quella, ugual mente da salotto, del S1LENOche abbraccia una giovane ninf11.,son cle~- 1' Apolloni, e m1>lto graziose. sospendo per oggi, ormai stanco il mio giro, e rimando a quest'altra ed ultim; rassegn<.t lo studio delle sale internazionali: Chieti. .MARIO PILO.

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