528 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA,· LETTERE E SCIENZE SOCIALI ogni altro con la sua bizzarra e magnifica genialità, è il De Maria : in uno dei suoi. << vecchi smalti veneziani,., LA LuN A, enorme, è avviata a tornare in seno alla madre terra; e sotto il ciélo procelloso, fantastico, terrificante, uomini e donne, cani e cavalli, in preda [td un panico pazzo, dati a una fuga disperata, s' inseguono, si atterrano, si calpestano, piombano nei precipizi, annegano nelle acque; in un altro, La REGGIADELLASTANCHEZZA, sotto una luce livida, oziano scheletri e mummie d'uomini preistorici e di coccodrilli preurnani, come se ancora vivessero e s'annoiassero; e in UNA TERRAZZA,a tempra verniciata) la luce e l'ombra fanno prodigi rra i tralci, sui muri, sulle colonne, ove s'affaccia e rosseggia ghignando l'ar guta testa d'un fauno. * Delle tre splendide cose di Miti--Zanetti, io prediligo il notturno veneziano a1 lume di luna, verdeggiante vitreo sul canale, marmoreo sui palazz'i, aereo nel cielo, immersi nel tacito SONNO della città incantata: perchè poche volte, nessuna forse, ho sentita così profonda e così intima la malìa di Venezia in un·opera grafica, come in questa, davvero squisita. Un buon COROdi Salvatore Marchesi, e tre piccoli bronzi sul fare del Troubetzkoy, di Giuseppe Graziosi, basterà che siano ricordati passando. *** Nella SALALOMBARDAaf,fidata all'architetto Moretti e a varii pittori e scultori della regione, si è voluto fare il primo esperimento, che a me pare riuscitissimo, di un velario permanente in ferro · e cristallo, a riquadri in nodi leonardeschi; le pareti sono in amoerro verdiccio, semplicissime; e il fregio, sopra, è in istucco a sottile rilievo, bianco ed oro, a cespugli d'oleandro e a festoni di edera; sopra una porta, un altorilievo d'Emilio Quadrelli, un po' troppo massiccio per tale collocamento, per sè stesso eccellente e magnifico raffigura il SOGNOD'UNO SCULTORE,vivificante a. gran colpi di scalpello la sorda materia àella roccia inerte. Una deliziosa VERANDAa vetri semplici ed istoriati; la prima stanza che comincia ad aver veramente l'aspetto di luogo abitabile ed abitato da un ricco amatore del bello e dell'arte, va annessa alla ~ala lombarda; e questa veranda è in velluto rosso mattone a riquadri sottili di legno nero, mobiliata con molto gusto in rosso, nero ed oro, di stile nuovo a tralci di vite, ricca di piante, di statuette, di graziosi oggetti decorativi, illuminata la sera dà vari .grapµoli di lampadine elettriche graziosissime, tutta angoli deliziosi per la conversazione intima, per la letturn, per il riposo pieno di sogni e di fantasie. * E in queste sale ci sono lavori di Bazzaro, di Mosè Bianchi, di Carcano, di Gola, di Mariani) di Mentessi, di Feragutti. ... Ma in gran prevalenza son cose comuni, per quanto dipinte da maestri, e hen note, se non ciascuna per sè, certo come genere, come maieria, come soggetto. Colpisce invece, ed arresta a lungo il vi-sitatore. il gruppo dei sei piccoli quadrr di Angelo Morbelll, col titolo complessivo IL PoEMADELLAVl!JCCHCAIA: vecchi e vecchie, infatti, del Luogo Pio Trivulzio, che vedono scomparire ad uno ad uno i compagni, e che restano muti, mesti, nei banchi diradati, chini sotto i pallidi raggi del sole invernale, a fantasticare a pregare, a leggiucchiare, a far c·ab-:a, a sonnecchiare, a scaldarsi alla stut'a .... : poema ben malincontco, che l'artista ha lungamente sentito e pen.;;ato, poi nobilmente e squisitamente formulato in linee e cantato in colori. ~ I quattro paesag-gi di Girolamo Cairatl,che altre volte ho censurato senza riguardi perchè mi pareva .sciupare l'ingegno e gli studi in aberrazioni int·e- , lici, mi riconciliano pienamente con lui: sono di gusto affatto tedesco ancora, cioè scuri, bituminosi, a duri contra ti di luce, e ciò si giustifica e spieg,t· con l ambiente in cui ora egli vive; ma pieni di poesia, di sentimento della natura, di verità oggettiva per quanto stilizzata: particolarmente) poi, il TRAMONTOlN PINETA e i .PLATANI A RAVENNA. * Nella veranda, poi, molto belli i due piccoli marmi del Secchi, SoG.-r CANDYDedI OCARINAu, na fanciulla nuda che dorme e sorride, ed un ragazzètto chci suona, modellati entrambi squisitamente; le ARGENTERIEdecorati ve del Moidnl, tra cui una lampadina elettrica deliziosa, tra i rami d'un arboscello, al qua~e s'appoggia una mammina che bacia appassionatamente il suo bimbo; e tutte le eleganti ed originali SIGLE e MONOGRAMMdiI Fano e Ravasco, in smalto ed oreficeria, cos·1nobilmente occhieggianti dalla superba vetrina centrale. E passiamo alla SALAToscANA: sotto la direzione del Mazzanti, esséj. fu tap pezzata in amoerro ulivigno con bei pannelli a delicate sfumature ed a snelli ricami, arredata di bei sedili scolpiti a motivi moderni, adornata di fregi floreali a rami d'ulivo, mode~ti e severi,' intorno alla volta, e ingombrata) diciamolo pure, per una vana finzione, d'un gran camino monumentale,' piuttosto pesante che bello; belle, invece, le lampade ad arco in ottone brunito e rame sbalzato, le majoliche, le terrecotte, i grès dell' « Arte della Ceramica>, sparsi qua e là. * Ma, fra i quadri e le statue, quanto poche le cose davvero notevoli! Una è il pastello del Fattori, DoPo LA BATTAGLIAs,corretto nel disegno ma efficacissimo d'emozione tragica: un soldato morto, arrovesciato pesantemente in un fosso, con le gambe fuori sul ciglio bruno, con un cavallo stramazzato lì presso, e un altro che aspetta in piedi, attonito, inerte, che vengano a trarlo via; attorno, il deserto; tn fondò, il cielo africano, sanguigno, muto. . Buoni. anche, tre paesaggi di Luigi Gioll,tre saggi di divisionismo discreto e sapiente, in cui infatti è raggiunto un effetto notevole di luminosità, di rilievi, di lontananze. Men che mediocre, invece, e tanto più spiacente quanto più arrogante, la G1ovrn1zzA VITTORIOSA di Plinio .Nomalllnl, con i suoi toni infuocati, con le sue pose dèclamatorie, col suo disegno incerto ed inconsistente; e un plagio smaccato, poi la VITA di Gioii Francesco. quasi copiata, guastandola, da quell' «Idillio» d'Edoardo Lebiedzky che tutti ammirammo alla prima di queste mostre. . * Tra le sculture, ammiro particolarmente uno STÉRRATOREdel Cemignani, ritto in atteggiamento d'automa umano, con la carriola dietro: una sta·- tuetta degna di Costantino Meunier. Buono, pnre, un gruppetto di Gian Gualberto Cuerrazzi. NEL MONDODELLEFAVOLE,rappresentant.e un centauro che ha rapita una ~irena.: bene plasmati e ben mossi. Mediocri. infine, tutte le cose del Trentacoste: ammiratore sincer.o della sua prima maniera corretta e gentile, ch'era in lui naturale e spontanea, io trovo ora falsa e antipatica la seconda, d'un ro dinismo voluto e sforzato.i Questo suo bronzeo SKMIN ATOREc, osì freddo, così inespressivo, così privo di moto e di vita, particolarmente, proprio non mi persuade!
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