524 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SòCiALi 2° Migrazionipermanenti. Dieci anni or sono il professore Hassbach, in un lavoro, Die englischen Landarbeifor, descriveva nei seguenti termini la popolazione d'origine urbana che si incontra, sempre più, in un gran numero di villaggi inglesi. " Il tedesco che si trova ad una, distanza di venticinque miglia da Londra e che crede aver rotto tutte le relazioni. con la città, non sarà poco stupito della diversità degli strati sociali che, adagio adagio, scuopre. Egli entra in relazione col pastore, che porta il titolo di vicario e rettore, e, forse, con un ausiliario del pastore ; fa conoscenza con ufficiali di terra e di mare in congedo, con ufficiali e funzionari delle Indie, ritornati in Europa per rimettersi in salute; impara a conoscere egualmente dei commercianti e degli industriali, che si sono ritirati dagli affari, o che se ne vanno tutti i giorni in città al loro ufficio ; trova un certo numero di gente che vive di rendita etc. ,, (1). Insomma, mentre che la popolazione realmente agricola si fa rara, le campagne urbanizzate diventano, grazie alle strade ferrate, la residenza di una quantità. di gente, appartenente soprattutto alle classi modeste: che abbandonano il soggiorno delle città, perchè l'esistenza vi èr troppo costosa. , Anteriormente a questi ultimi anni, simili condizioni di vita sembravano speciali all'Inghilterra, ma le si trovano oggi, nelle vicinanze di tutte le grandi città. Anche recentemente, Leroy :Beaulieu, criticando le nuove imposte sulla proprietà mobiliare nell'agglomerazione parigina, constatava che questi pesi fiscali farebbero sentire, in un modo più completo, tutti i vantaggi che si può avere utilizzando quelle linee di tramways o di strada ferrata, dette di penetrazione, che si sono tanto moltiplicate, a partire dal 1899, e soprattutto a partire dall'estate del 1900. " Sin qui - dice - vi era, da una trentina d'anni, un movimento centrifugo che ~pingeva i rioni_ del centro ad andare ad abitare alla periferia, più specialmente quelli dell'Ovest; la popolazione si spostava nel senso generale del corso della Senna. Dopo una dozzina d'anni, alla prima onda di questo movimento è venuta ad aggiungersene una seconda che si estende dai sobborghi alla città (2). t: Questo esodo urbano, naturalmente, si manifesta con tanta più energia quanto più le comunicazioni, con tramways e strade ferrate, sono più numerose e più facili. Nelle vicinanze di Bruxelles, per esempio, - ove treni e ·treni circolano fino alla mezzanotte - si vedono moltiplicarsi a vista d'occhio, in un raggio di 20 chilometri, le case d'impiegati, di piccoli capitalisti e altre analoghe categor'ie, che si allontanano dal centro per sottrarsi ai fitti usurai delle abitazioni. Nell'intervallo tra i censimenti dal 1890 al 1900, la popol&.zione di Bruxelles città è restata presso a poco stazionaria: 176,138 ; 183,686. Al contrario, i sobborghi, che formano delle unità amministrative distinte, hanno presa un' estensione enorme (da 295,651 abitanti a 374,326), e i comuni rurali, situati lungo le strade ferrate, hanno visto accrescere la loro popolazione con un gran numero di amatori degli alloggi a poco prezzo. Le medesime cause producono i medesimi effetti (l) H Hassbach. Die englisehen Laudarbeiter in den lessten hunbertJahree und die Einheytungen. pag. 65. Leipzig. Duncker et Humblot 1894. (2) L'Economie française, 16 febbraio 1901. Vedere pure, Pierre Leroy Beaulieu : La proprù!té immobiliare, les loyers et les i,npots directs ù, Paris 1lell' Rconomiste français dell' 8 fobb1·aio 1902. , nella regione industriale che ha per conLro Verviers, coi tre grossi comuni adiacenti di Dison, Ensival, e • Hodimont. Fino al 1890 la popolazione di queste quattro località, che formano una sola agglomerazione, aumentava durante ciascun periodo decennale e, siccome i terreni da costruire sono limitati, sul loro territol'io, per la strettezza della valle della Vesdre, gli affitti si alzarono in proporzione. Ma, dal 1890, la situazione si è completamente modificata e, per l'insieme dell'agglomeramento di Verviers, il numero degli abitanti è sentitamente decresciuto, come si vedrà, dalle cifre seguenti : Comuni Verviers Dison Ensival Hodimont Popolazione al 31 dicembre 1890 Totale 48.907 13,221 6,494 5,073 73,695 Popolazione al 31 dicembre 1900 49,067 12,355 6,527 4,791 72,740 Ossia una diminuzione di 955 abitanti, che si deve attribuire, per una parte, all'emigrazione d'un certo numero di operai verso il nord della Francia (Roubaix, Tourcoing etc.), ma per un'altra parte, e - se si deve creder~ al segretario comunale di Verviers - per unn. parte più larga, allo spostamento della popolazione verso le campagne. Si constata, infatti, che durante il periodo decennale, la popolazione dei comuni rurali, il cui territorio tocca Verviers. - Au.drimont, Heuzy, Lambermont, Stambert - è notevolmente aumentata: Comuni Popolazione al 31 decembre 1890 Audrimont Heuzy Lambermont Stambert Totale 4,359 1,476 1,530 2,074 9,439 Popolazione al 31 decembi-e 1900 4,696 2,078 1,945 2,568 11,287 Ora la maggior parte, se non la totalità di questo aumento, proviene dall'esodo di abitanti dall'agglomerazio11e, di Verviers ; gli emigranti non si sono :fissati intorno ai campanili di questi comuni, situati in aperta campagna, sulle praterie che dominano la valle della Vesdre, ma a poca distanza dagli stabilimenti industriali, lungo le strade che solcano le- scese ripide dell'uno e dell'altro versante. · Sono per la maggior parte dei piccoli capitalisti, degli impiegati, che comprano un terreno a condizioni più favorevoli che in città, e formano, sul territorio dei comuni agricoli, o debolmente industrializzati, una popo• !azione che, per le sue abitudini, le sue occupazioni, i suoi interessi, le sue opinioni politiche differisce profondamente dalle abitudini dei villaggi propriamente detti. Ma queste migrazioni individuali, ispirate unicamente da motivi d'igiene e d'economia, si limitano a certe classi di persone, che, non avendo occupazioni professionali regolari, o non avendo che una breve giornata di lavoro, possono, senza difficoltà e senza inconvenienti, stabilirsi a qualche distanza dalle agglomerazioni urbane. Tali spostamenti, del rèsto, sono più un allargn.- mento dei sobborghi, che un vero ritorno alla campagna, e, soprattutto, all'agricoltura. E' pure così. coi tentativi di colonizzazione all'interno clrn sono stati fn,tti da alcun i anni, sia dn. gr11ppi coJ
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