Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 19 - 15 ottobre 1903

52J RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI e i cui soci nessuno rinunzierebbe mai alla sua opi- « nione politica, tanto varrebbe abdicare a qt_elle « con€luiste economiche e morali, strumento delle « quali può essere la sola Ferierazione, e senza cui << è vano sperar alcun miglioramento nella vita « della scuola. ,, Ma se il non far della politica vuol dire evitare « qualunquemanifestazioue di qualsiasi genere possa e eventualmente coincidere col programma e coll'af- « ferm~zione di un qualunque partito politico, que- « sto è impossibile, è assurdo, tanto varebbe rinunc ziare alla vita ». , Or questo che fu il pen-;iero informatore del primo congresso della Federazione non è venuto meno, anzi si è vieppiù rafforzato nel congresso di Cremona, che ha accolto quest'anno, oltre gli antichi socii originarii, anche i molti altri che vi si sono aggiunti quando, per un referendum, i socii dell'associazione classica deliberarono di ascriversi alla federale. Assai viva fu la discussione del primo, del sesto e sovratutto quella del quarto tema. Del primo e se sia· possibile risolvere contemporaneamente, « con un unico disegno di legge, tutto il vasto e ((complesso problema dell'insegnamento medio» fu relatore il Salvemini. - L'ordine del giorno approvato afferma << la necessità che il Parlamento « non subordini in alcun modo la riforma del con- (( tratto d'impiego degli insegnanti ad una generale « riforma didattica; ma provverla senza ulteriori «indugia sottrarre per via di leggi organiche chiare • e precise, che regolino anche le scuole pareggiate, « l'amministrazione scolastica a\l eingerenze politi- « che e all'arbitrio personal~ dei ministri; e a mi- « gliorare in efficace misura le condizioni economie che degli insegnanti, rimovendo così quelle che .: sono le più rovinose e deplorevoli cause ,:el cat- « tivo funzionamento delle scuole.» • Con q uestq primo tema è strettamente collegato il ses~o, « se la Federazione t1ebba insistere per • ottenere la rifor~a degli organici tutta in una vol- « ta sola, tale che per essa siano sciolti tutti i varii « problemi che la riguardano; oppure, ove lo consi- « glino ragioni di opportunità parlamentare, debba ~ promuovere dei miglioramenti parziali senza tra- « scurare il suo fine generale immediato. l> E l'ordine del giorno approvato tratta più particolarmente e positivamente l'azione da esercitare per la riforma degli orgal}ici e gli altri modi in cui potrà esplicarsi la funzz'one di tutela della Federazione. Si va in tal modo - · come si vede - determinando sempre più concretamente il programma tattico federale. - E tale concretezza, campeggia, infine, nella posizione e trattazione ùel quarto tema: e Del modo migliore di organizzare tutte le forze scolastiche per ottenere nelle elezioni politiche ed amministrative le giuste rivendicazioni comuni ». Dopo due giorni di ardente discussione che pareva dovesse scindere il congresso, fu approvato questo ordine del giorno proposto da un socialista e !; a un monarchico. cc Il Oongres~o affermando << che i fini es.:;enziali delJa Federazione non potran- «.noessere r::tggiuntisenza unaattiva partecipazione « della vita politica, e che, a tal uopo, è necessaria « l'unione con tùtte quelle classi organizzate i èui « interessi sieno 'eguali o concor~i con quelli <i egli « insegnanti; considerando che la più stretta unione e è possibile e opportuna prima con le altre classi cc di educatori e poi con qùelli fra gli altri impie- « gati che nello' Stato e nei Comuni abbiano con e noi affinità di funzione sociale e analogia di con- « dir,ioni giuridiche; e che, per altro, tutte le or- « ganizzazioni lottanti per legittimi miglioramenti « materiali e morali sono tratte al loro stesso fine « a t aiutare l'incremento della scùola e quindi la « causa degli insegnanti : pur non orientandosi « per ora verso un determinato partito politico; de- « libera che le sezioni diano mano al la formazione « di leghe o alleanze scolastiche, le qud.h agitino « dinanzi al paese il problema della scuola, degli « insegnanti e degli educatori e che si uniscano a << dette categorie d'impiegati per la. conquista delle « garanzie giuridiche che le tutelino dall'arbitrio « dei pubblici poteri e partecipino alle }otte politi- « che, specialme.nte elettorali, associandosi con quei « partiti ed organizzazioni che, accettando senza li- << miti il principio dell'organizzazione, ed aspirando « ad una più diffusa istruzione, offrono serie ga- « ranzi.e di sostenere il programma professionale << della Federazione )). Quest'ordine del giorno conferma e chiarisce in una formula complessa ma chiara, e tale da non las~iare adito ad alcuno equivoco, il_ co9cetto già accettato dal precedente congresso di Firenze. E questa continuità ·di pensiero è sintomo confortante, poichè fa fedeJ contro le bieche speranze degli uni, e i vani timori degli altri, della vigoria iniziale d'una organizzazione, che non sarà transitoria, ma, preso una volta l'abbrivo, andrà sempre più a vanti, traendo con sè a sempre più alta metct i destini delle novelle generazioni. Prof. F. MoNTALTO. IL RITORNO AI CAMPI -L:esododeicittadinviersol'apertacampagna (Continuazione - Vedi N. 17) L'esodourbano. ·- Come i campagnoli che vanno a cercare i mezzi di sussistenza fuori del loro villaggio formano tre categorie - quelli che si recano ,quotidianamente o ebdomandariamente in città; quelli che vi .si :fissano stabilmente, presso la ·1oro officina; e quelli, :finalmente, che s'assentano durante una parte dell'annata - così i cittadini che ritornano ai campi presentano egualmente il triplice fenomeno delle migra.zioni di stagione, permanenti o quotidiane: ve n'è di quelli che conservano il loro domicilio principale nei grandi

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