Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 16 - 31 agosto 1903

426 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCÌAU portazione dell'oppio e sostanze affini deve venir vietata, tranne che per scopi medici; 4. A tutela della pace sociale devono istituirsi dei tribunali arbitramentali per decidere le controversie fra lavoratori e proprietari; 5. Esercito e marina devono essere organizzati a puro scopo di difesa; i volontari saranno preferiti a qualsiasi organizzazione di truppe regolari. Lo sapranno applicare o realizzare in modo da rivelare quei talenti superiori che i partigiani del femminismo a oltranza vantano nelle donne ? La vedremo nell'avvenire e alla prova. .... I trusts. - Poco tempo fa fece il giro dei giornali la notizia che Pierpoint Morgan, il famoso capo del Trust dell'acciaio, aveva Titirato dalle Banche tutti i capitali dei quali egli ha il controllo per far fronte alle scadenze di fine mese. E' la seconda volta, in un relativamente breve periodo di tempo, che questa notizia fa il giro del ip.ondo ed è poi considerata come insussistente. Infatti passato il momento critico nessuno parla più del possibile o del prossimo fallimento di Pierpoint Morgan, di Gould, di Hayermeyer, di Rochfeller, Carnegie e degli altri grandi miliardari che sono riusciti, organizzando i Trusts, a far convergere nelle loro casse forti, e a raccogliere nelle loro ::nani la ricchezza e il movimento industriale degli Stati Uniti. Passato il periodo critico - il momento delle ~cadenze e del pagamento dei dividendi - tutto sembra ritornare allo stato normale e i Trusts hanno l'aria d' u'scire dalle crisi più potenti di prima, e Pierpoint Morgan ripiglia un'altra volta paria del conquistatore. E' vero che un antico proverbio toscano dice: alla terza corre il palio, Potrebbe darsi che Pierpoint Morgan non riuscisse a cavarsela la prossima volta, come se l'è cavata le clne prime e allora,, ... ma non stiamo a fare pronostici: piuttosto -esaminiamo i fatti. I Chi segue con un po' d'attenzione questo fenomeno dei trusts è colpi_to dalla facilità con la quale a periodi • fissi si parla del loro fallimento. A fine Gennaio e a fine o metà Luglio quando scadono ,i cuponi della rendita, e si fanno i pagamenti generali le voci di crisi e di krac si fanno insistenti; ora questo è un inclfaio quasi certo della vera situazione dei trusts. Finchè pagano il loro dividendo sono un colossale affare commerciale e industriale; il giorno che, per una ragione qualsiasi dovessero sospendere i pagamenti, si rivelerebbero, quali veramente sono, una truffa unica al mondo. Il capitale totale delle 287 combinazioni industriali monopolizzatrici è, secondo J ohn .Moady, di dollari 6.972.448.857. Questo capitale però non esiste realmente. Una parte di esso è rappresentato da numerario, stabilimenti, prodotti ed utili, l'altra parte, i 318 secondo un calcolo del Journal of commerce, è rappresentata dal credito: tratte, cambiali, e azioni al 5 al 7 e al 8 112 per cento. Sono questi famosi 318 che costituiscono il lato debole dei Trusts. Infatti ognuna di queste combinazioni è in deficit, e questo deficit - dovuto al pagamento di una rendita di capitali che non esistono - cresce tutti gli .anni a dismisura. Alla fine del 1902 lo sbilancio del solo trusts dell'acciaio era di 175 mi. lioni di dollari. E' facile comprendere come sia precaria la situazione di queste imprese. Volendo accaparrare tutta la produzione - o questo monopolio è questione di vita o di morte per i trust~ - i capi dei trusts si sono trovati di fronte a capitali enormi. Per fronteggiarli e vincerli essi hanno creato i capitali che non possedevano. Hanno emesso azioni che nessun capitale garantiva: di questo pagano gli interessi; non solo, ma hanno anche valutato al di sopra del vero valore la produttività delle loro diverse éombinazioni, e quindi, naturalmente, hanno dovuto dare dividendi di guada.gni non realizzati ed impossibili a realizzare perchè inesistenti. Il trusts dell'acciaio si costituì con un capitale versato di 1.404.000 dollari : un mese dopo emetteva per 200 milioni di dollari d'azioni al 7 010 e 7 mesi dopo in Decembre ne pagava regolarmente gli interessi. Il trust dell'acciaio, la Standard oil company, il trust clello tuccaro, quello ferroviario, vivono divorando se stessi. Il loro capitale, l'enormità del loro capitale è costituita da pezzi di carta, tratte e cambiali; numerario, denaro contante non ce n'è; e per logica conseguenza non ci sono nèppure azioni seriamente garantite. Parrà strana questa nostra affermazione, eppure è così. I trusts vivono di credito e di millantato credito. Come usciranno - se usciranno - dal terribile passo nel quale si son posti i Morgan, i Carnegie etc., .noi non sappiamo; certo è che oggi come oggi vanno verso il fallimento. Naturalmènte i capi dei trusts sanno che il fallimento di uno tirerebbe dietro immediatamente il fallimento degli altri; e fanno quindi tutti i loro maggior sforzi per salvarsi reciprocamente; ma verrà un giorno in cui i capitali màncherann0 egualmente da una parte come dall'altra, e quel giorno il krac fil\ale non potrà essere evitato. Sarà un grande male ? Per molti azionisti sì perchè saranno assolutamente .rovinati; per l>t società intiera no, perchè lo Stato dovrà intervenire ed è possibile che l'intervento dello Stato, in questo caso, sia il primo passo verso una trasformazione dell'organismo economico che, ora, agli Stati Uniti pi:esenta un fenomeno tanto singola.re. ~ La Russia In l\fanchuria - Un tempo chi giocava dei brutti tiri all'Europa. col pretesto dei protettorati, della civiltà, e della occupazione temporanea era l'Inghilterra,; sembra ora che la Russia, che le tenne sempre buona compagnia, stia per superarla. Il guaio grande è che nè la Russia, nò alcnna altra potenza Europea capisce quale dovrebbe essere la vera occupa:z;ione e la vera colonizzazione di un qualu,nque paese non ancora visitato da Europei e poco e punto curato dai nativi. Pietro Kropotkin nelle sue " Memorie d'un rivoluzionario ,, , inesauribile miniera di date e notizie Russe ed interessanti la Russia, racconta che quaranta anni fa, quando dal Governo, come ufficiale dei Cosacchi Siberiani ebbe ordino di esplorare l'Amur e la Manchuria, fin d'allora egli ebbe la convinzione che quel territorio cadrebbe, tosto o tarél.i, nelle mani del Governo Russo. La Manchuria è paese deserto, incolto, ma fertilissimo e ricco. Immense pianure e praterie bagnate dal1'Amùr, dal Sungari, dall'U sur, ricche di terre che non altro climandano che d'essere appena rivoltate per dare le raccolte più belle, si stendono per migliaia di miglia ai piedi della catena dei Jhang-Pen-Jhang che si suppongono ricchi di miniere d'oro, d'argento e d'altri metalli e minern.li. Il clima è dolce, la vita vi è facile, la caccia e la pesca ricchissime. 11 popolo Russo comincia a stare a disagio nella sua vecchia pa,tria. Lai Siberia del Sud ò troppo abitata·

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