Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 16 - 31 agosto 1903

444 RIVISTA POPOLARE DI POLrrtCA, LETTERE • SCIENZE SOCIAU ripeto, questi. sono ritratti straordinari:, co~ì lontani dalla insignificante minuziosità fotografica, co;ne dalla sgarbata e ciarlatanesca· sommari età besnardiana: sono, dico, ritratti rla esposizione. *** Ma i ritratti che qui sono più lungamente osservati e discussi, perchè di maniera p1u nuova e J:>iùsingolare, almeno per chi non sia giorno per giorno al corrente di tutte le evoluzioni. dello stile e della moda, son quelli, tutti muliebri, d.el Boldini e del La Gandara. GIOVANNIBoLDINI, col ritratto di. Donna Franca Florlo, arriva all'estremo di un manierismo non meno eccessivo, quantunque assai meno antipatico, di quello di Paolo Alberto Besnard: la sua, al~ meno, è una bella .testina, piena di vita e di carattere, quantunque fredda e quasi cattiva, e cui nuoce pure la mossa sforzata che mette in rilievo violento e inestetico i tendini del bel collo lungo e sottile. Ma tutto il resto, che orrore! La scollatura è di majolica, come quella di certe bambole; i capelli, sono un mazzo di sigari; le braccia, nella mossa sgraziata di tirar su il boa di piume con gesto tanto nervoso da rasentare il nevrotico, sono scontorte; il boa stesso, che ho benignamentR supposto di piume, apparisce invece non so se di striscioline di carta, come uno scac.ciam·osche, o piuttosto di trucioli da imballaggio; ed il corpo, infine, è decisamente deforme, rachitico, incompleto; fa quasi sgomento l'idea, che, se dovesse muoversi, rivelerebbe chissà elle terribile e disastrosa sr,onnessione in tutte le membra. E' lecito ' dico io, calunni~re così una signora, che certo, se la fama non mente, non lo merita in alcun modo 1 I tre ritr·atti, essi. pure a figura iutiero, di ANTONIODE LA GANDARA uno spagnuolo cli Parigi hanno maggiori pregi e minori diretti di tecnica . ' ma sono anch'essi parenti assai stretti di quello del Bolclini: artificiosi e leziosi essi pure, fìno a rendere cordialmente antipatico il tipo di donna che vogliono rappresentare, e che è certamente più nella mente e nei sensi dell'artista, che non nella viva realtà: la contessa di Noallles, la prin clpessa di Caraman-Chlmay (l'autentica, s'intende, . non l'avventuriera transatlantica), e la signora Salvator son troppo stilizzate per essere vere, son troppo La Gandara per essere loro stesse: medìante una colorazione diluitissima, trasparente, a velature, tutta finezze rii tecnica e malizie di arrière _pensées, il pittore è riuscito a produrre delle creature quasi ideali, non solo vesti te, ma anche fatte, di g'.:l..rze,di pizzi, rii tulli, ,li piume, di sostanze inafferrabili e impondernbili, eppure, anzi peggio, perversamente, diabolicamente, affascinanti e provocanti, dalle pose R dai gesti serpentini, felini o sibillini, dagli occhi socchiusi, strizzati o spalancati, cl-alle membra sottili e delicate ò i fausses maig1·es, dal le carnagioni pal I ide e tl ia fane appena accennate qua e là, dalle mani.ne . I nnghe e sottil i che pa.jòn fatte ad ordire incan. tesimi e ~ortilegi ù'amoro e di perdizjone Malgrado i gravi difetti di scorcio e di rilievo, dunque, per uno dei q,uali, ad esempio, la Salvator riesce in parte compenetrata nella spalliera della dorm,eusP, e per un altro il piedino che appare tra i volanti della gonna risulta non solo storpio ma molto simile ad una 1 ingua di manzo, malgrado tutto ciò, dir.o, anche questi ritratti, e ' meglio degli altri, rimangono impressi indelebilmente nella memoria per la crdnerie intensamente soggettiva con cui rappresentano esseri fuor del comune, in ciò, c-:i.ehanno, o che vien loro attribuito, di più proprio, di più individuale, ed anche, all'occhio sincero dell'artista, di più bello. E dico apposta, all'occhio sincero: perchè ciò che l'artista degno di questo nome sente davvero, prof?ndamente, come bello, rie. ce sempre a conquidP-re, anche se non a convincere, lo spettatore, per quanto riluttante e protestante con cento riserve e con mille obbiezioni. *** Di tutti gli altri ritratti della gran sala, ~i può sbrigarsi assai più rapidamente, Metto fra essi i.n primo 1 uogo i tre di !AMES MAO NEILLWi-rrsTLER,non certo perr,hè siano belli, nè perchè posseggano ;l minimo pregio reale; ma perchè si tratta di uno di quegli . artisti più in voga, che solo a furia cl'un'auto-réclame megalomane, del mecenatismo snobistico di qualche miliardario americano, e del chiasso che intorno a loro, per magnificare sè stessi, vanno facendo i loro peggiori discepoli, riescono a imporsi per tutto il mondo, e a far passare i loro sgorbi per capolavori. Nè mi s'accusi d'uccidere, maramalclescamente, un uomo morto: le mie mazzate non vanno, s'intende bene, a colpire. il recente cadavere, ma i corvi ignobili ~he schiamazzano sulla sua tomba, e che, ripeto, lo fanno a loro esclusivo vantacro·io BO l non solo ideale e morale, ma sopratutto er-onomico e bottegajo: e.;hi comprerebbe, altrimenti, e lascerebbe comprare alle gallerie pubbliche, i loro mostruosi pupazzi 1 Del vVhistler, dunque, ci sono qui, oltre ad una mediocre modella nuda, mediocremente dipinta su un palmo di tela, col pomposissimo titolo, che nulla giustifica, d~ Frine la superba che costruisce i templi, due veri ritratti: Il piccolo cardinale, una « sinfonia in granata ed oro », rappresentante un ragazzo come tanti altri, nel cui ve$tito questi colori si armonizzano niente più che discretamente; e (ascoltate e ammirate il titolo!) Graziosa e ritrosa: rosa ed arg·ento: figura in tera :i.nelle qnesta, al naturale, d'una donnetta as ·0lutamente insignificar te, bozzettone color cioccolato al latte in cui n< mi è riuscito, per quanto cercassi, di rinvenireminima traccia d'argento, nè di rosa, nè di rjJ· ia, nè (li grazia! O rribilo 1:1,nche il ritratto del la signora T. so pure magnificato dai solitL entusiasti, di A ,no l\IANCINI: una e.;onl'usione di coloracci chiassd di

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