Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 16 - 31 agosto 1903

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIAll varia coltura: quasi tutti, più o· meno esplicitamente e vivar,emente, mi si ri velaron concordi in questo giudizio; tutti avevano pianto e veduto piangere compaesani e forastieri al primo spettacolo della rovina, davanti al mucchio tragico, alla piramide immane delle macerie; tutti, unanimemente, avevan voluta, lì per lì, la risurrezione del gigante, dov'era e rom'~ra, parendo quasi loro in quel primo sbalordimento angoscioso, che ciò equivalesse a un ritorno indietro nel tempo, a una negazione dell'avvenimento fatale, a fare r,he lo sfacelo non fosse accaduto che in sogno.... Ma ora che ci s'è bene abituati ad ammetterlo come irrevocabile, ora che si sente tutto il falso della sostituzione, tutto il trucco del nuovo contraffacente. il vecchio, e tutta la maggiore bellezza, tutta la maggiore armonia della piazza com'è rimasta, ora, mi si disse, se si domandasse ancora, per pl~- biscito, ai veneziani, chP- rosa si debba fare, la gran maggioranza voterebbe convinta e compatta il No del Carducci. *** Dopo, presi il battello e anelai all'Esposizione. E trovai allo sbarco, messo lù con pensiero gentile, come il natural genio del luogo, il busto in bronzo di Riccardo Selvatico , in cui PIETRO CANONICAseppe trasfond3re tutta l'anima del poeta, tutta la mente dei pensatore, che primo, con Antonio Fradeletto, ideava ed attuava la serie trionfale di queste Mostre: appoggiate le braccia al basamento floreale come ad un parapetto affacciato sul mare, Egli guarda rapito, un po' mesto, al di là del Bacino azzurro, solcato di vele aranciate, le belle isole verdi, il lido lontano, i profili incantati, i marmorei miracoli della sua Venezia; e sotto la fronte ampia, negli ocr,hi profondi, per tutti i fini e accentuati lin~amenti quasi d'asceta della bellezza, pare diffondersi il senti mento, più cl1e il pensiero stesso, del verso inciso sul piedistallo: « No gh'è a sto mondo, no, çitit più bela .... ». lf lf ~ Ed eccoci nell'Esposizjone propriamente detta, a girare impazienti di sala in sala, per raccogliere una prima impressione generale e sintetica, per cercare il capolavoro, od almeno l'opera tipica, il clou, il quadro o lo statua che in qualunque modo colpisce, arresta, conquide, suscita ammirazione o discussione, costringe a dire: « Sì, per questo solo metteva conto di venire a Venezia ! ». C'è, quest'anno1 Ricordate le altre volte1 Alla prima, nel '95, c'era lo scomunicato • Supremo Convegno « e c'erano i fantastici acquerelli del Munthe; alla seconda, i Giapponesi, meravigliosi, e gli Ungheresi, coi loro ritratti pieni di vita; alla terza, il « Duello > di Répin e la sala Michetti; alla quarta, Rodin, centro di discussioni a.ccanite, e Fontanesi, una risurrezione gloriosa .... Ed ora 1 Ed ora, c'è Zuloaga, c'è la sala del ritratto, ci sono le regionali decorative, c'è la sala <lei Rifiutati. .... • Fermiamoci ad !GNACWZuLOAGA,dunque, il primo elle ci ha fortemente impressionati,e i cui quattordici quadri, tutta una parete, sono infatti fra le cose più nuove, più personali, di q_uesta Mostra. Belli? Belli, non oserai dire: si tratta d'una pittura violenta, quasi brutale, dura di disegno, rozza di colore, sprezzante di stifle~ opaca, asciutta, inadorna; ma d'una verità, d'una sincerità, di una profondità che s'impongono, anche dove riescono sgradevoli al senso, come scortesi ma efficacissime frasi plebee, come d'imostrazioni antipatiche, ma perentorie, di fatti contrari a concetti signori.I mente romantici e convenzionali, da lungo tempo formatici intorno a una data materia. Questo giovine spagnuolo ci dipinge infatti il. suo paese e la sua gente con pennello, .tJ iù che verista, pessimista, con animo, più elle scettico, .imaro: e ci urta, oltrechè nella visione, cri.stai liz1.ata da tempo nel nostro cervello, d'una Spagna tutta sole e tutta poesia, and1e nel nostro sentimento astratto e convenzionale di patria, come di cosa sacra, come di cosa bella, come di cosa intangibile ed ideale, sulla quale non si debba nè possa mai dire ruvidamente tutta la verità. Ma, passata la prima impression~, dicevo quasi il primo sbigottimento, fatto l'occhio ed il c~ore e adattata la mente a quest'analisi desolata e spietata, se ne subisce il fascino e se ne ammira il coraggio : ecco le Danzatrici sul _piccolo palcoscenico, imbellettate e false, 1 uccicanti di 1 ustrini e sgargianti di stracci vistosi; ecco il :santero, una faccia di fanatico e di delinquent~, che va vendendo cristi e madonne per la campagna; ecco la Citana, una selvaggia color terracotta, vestita da festa, in bianco, come una cresimanda; ecco una ragazzona, distesa sur un divano, - sotto la Tentazione di due megere, che si direbbe resister soltanto percllè le sembri non adeguato il compenso; ecco il Sereno, intabarrato, solo con la sua lanterna, per la viuzza oscura; e i Bevitori, truci, nella bettolaccia plebea; e il Picador, sbarbato, dall'occhio spento e dai lineamenti bestiali; e la Ciovinetta col cane, tutta impiastric-· ciata lei pure, faccja di svergognata e di stupida;_ e 1' Attesa, e la Ciovine Donna, e il Veachio, e il Paesaggio, e le Antiche case, tutto un curnolo <li miserie, di tristezze, di ferocie, di degradazioni.. .. 1'\!Ia il capolavoro di tiltto il gruppo, è la Zia Luigia: la grossa zia ben matura, che segue a passeggio le nipotine, col suo barbo!'!.cino sotto il braccio, la borsetta penzoloni, il cappello adorno d'un magnifico pappagallo completo, la veletta a piselli calata fino ametà del nasu rapace, le flosce guance infarinate, la pappagorgia adiposa sotto la bocca in arco; e, davanti a lei, le nipoti, a braccetto: una che guarda dall'altra parte, ostentatamente, per non disturbare; l'altra, bruna, riceiuta, vestita di scuro a galloni bianchi, erta, vibrante, che pi_anta negli ocelli allo spettatore i. suoi spalancati e provocatori, in cui ardono e squillano tutte le brame e tutte le ribellioni ... Terribile, que- ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==