Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 16 - 31 agosto 1903

434 RIVISTA POPOLARK DI POLITICA, LETTERE ~ SCIENZE SOCIAU 'pe italiano con quaÌche principessa cattolica la piccineria .non si confonde con qualche cosa di peggio 1 Da queste, che sono questioni secondarie, pas4 siamo alle principali. Esse furono due: una imposta dalla tradizione, l'unione delle cliiese; l'altra I gnorare l'andamento più naturale della vita per assumere simili imprese, che vanno a ritroso della evol uzion&,· volendo correggere cìò che è prodotto stagionato e consolidato di. tanti secoli, e contro cui. nulla poterono tanti papi, in tempi più propizi, con mezzi più confacenti. I preti, persuasi che dio Cece gli uomini a sua imma 0·ine e le cose come ha voluto, credono di In Germania. Il Ile: È inutile, il mio popolo è ancora immaturo.tBisognerebbe portare la capacità elettorale a 75 anni1! (vVhare facob df Stuttgarl .) la questione sociale, imposta dai tempi nuovi. Leone XIII fu almeno in queste più abile 1 Stimiamo di no, come vedremo da un esame delle stesse. Per quanto riguarda la prima, Leone XIII - e con 1ui tutti i prelati grandi e. piccoli ·- non poteva çhe approdare ~d iln insuccesso. Bisogna ipoter rifare la chiesa come loro piace; .non vedo• no ch'è proprio il contrario che, cioè, sono gli uomini che fanno elio a loro somiglianza e la chiesa come loro con viene. Leone X[Il, come quelli della sua casta, non ha voluto e, forse, non ha potuto capire quello che oggi è as$odato patrimonio scientifico, cioè

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