RIVISTA POPOLAR:K DI POLIT1CA., LETTERE :K SCIENZE SOCIAU 401 . ge ciie è... un'uomo. La .risposta data dal popolo agli attacchi di Guglielmo II contro il partito operaio era quasi un rifiuto della monarchia me-. desima. Più significante ancora della vittoria elettorale ottenuta dai socialisti, è però la sconfitta, anzi, l'annichilazione subìta da un partito interessantissimo, il quale aveva scritto sulla sua bandiera le fiere parole: Rinascimento della monarchia! Parlo del partito sedicente nazionale sociale. Nell'autunno dell'anno Ì896 si raduno un piccolo gruppetto di accademici più o meno spostati, ex-preti, stud~nti senza lauree ed un professore di università capitanati dal noto Feèlerico Naumann, uomo non senza talento,ma con dei concetti confusissimi. Questo gruppetto ~ra animato da idee nuove, le quali, almeno pei politicanti da caffè, e da caffè concerto, forse non sono prive di un certo incantesimo. La genesi della filosofia storica di questa gente era la seguente: Il quarto stato pensa - vano, forte di ener:gie e di vitalità, combatte per la sua emancipazione di classe e ha il diritto di combattere. Ma il modo con cui· lotta, la sua tattica politica è sbagliata. Cosa gli servono l'antimilitarismo e il repubblic,rnesimo, questi due capisaldi della sua attuale rappresentanza, il socialismo marxistico? Niente. Lo stato ha bisogno di di un forte potere centrale, il quale dev'essere in mano ad una dinastia ereditaria. Perciò una monarchia ci dev'essere. Se, come abbiamo detto, la emancipazione del proletariato e la monarch'ia sono due fattori storicigià nella vita politica attuale, e saranno i due· soli fattori dell' avvenire, la conseguenza logica deve consistere nel desiderio che la monarchia si faccia fautrice dell'emancipazione operaia e che d'altra parte il proletariato diventi monarchico. Il compito del nostro giovane partito sarà quindi - uso qui le parole un po' ing1mue di uno dei più intelligenti uomini di questa corrente, l'on. Hell mut von Gerlach: - e< di correggere le opinioni erronee dell'Imperatore », e di sostituire al socialismo internazionale il neo socialismo monarchico. La nostra meta è dunque la monarchia sociale. A questa prima serie di concetti.. .. originali si aggiunga un'altra: Il secondo incubo, che pesa sulla classe operaia, dicono i nazionali sociali, è d'ordine sociologico ed è nato anche lui dal partito socialista marxista: l'internazionalismo. Noi viviamo nel tempo dell'industrialismo espansioni sta. Vivendo in quest'epoca storica, è un utopia . il parere, che le diverse nazioni non abbiano ineressi divergenti. Anzi, il bene dell'una sarà senz'altro il male dell'altra, e viceversa. La guerra è quindi un bisogno sociologico. Per far la. guerra però ci vuol soldati. L'antimilitarismo dei socialisti è dunque irrazionale e poco pratico. Inoltre il socialismo commette ancora di un'altra errore. La monarchia è una necessità storica. Ora, operai (1) e non ha troppa stima dei ceti nobili prussiani, ma visto l'atteggiamento schiettamente antimilitarista dei socialisti, è impossibilitato di dar loro il suo aiuto morale. Quindi il momento, in cui gli oper&,iavranno finalmente inteso la necessità dell'imperialismo mondiale e della « politica realistica » - vuol dire di forza - il regno del cesarismo pro?etario sarà inaugurato. Su siffatta filosofia stol·ica si basava il « Nationalsocialer Verein », il gruppo più giovane della democrazia germanica. Come si vede, i suoi principì non peccano di soverchia chiarezza. Il fitto velo dei sofismi copre appena superficialmente il vuoto scuro della teoria. Specialmente le relazioni intime, che credono esistere tra monarchia e proletariato, non sono abbastanza spiegate. E si capisce. I nazionali sociali non conoscendo la genesi storica dell'azione ainastica ignorano ~he la monarchia non ha ragione d'essere che quale istituzione di classe, destinata a scopo di tutelar~ gli interessi ed i privilegi delle classi abbienti e regnanti, specie, di quella dei feudatari. La stessa storia empirica non ha saputo loro insegnare niente. Una tale dottrina confusionaria si dovette logicamente urtare nella realtà dei ratti. E si urtò. 11 parto appena finito il bambino fece un grande strillar~. Federico Naumann era l'eroe del giorno, il salvatore del proletariato e di... Gugliel · mo II. Non può dirsi, che Naumann e molti dei suoi seguaci non sieno stati intimamente convinti deJla verità di quanto andavano predicando. Ma d'altra parte non mi par dubbio; che la tendenza da loro rappresentata, apriva nna facile via a tutti quanti desideravano avere fama di ultra-democratici. .. senza rischiare niente. Amici di tutte le istituzioni vigenti - capitalismo, monarchismo, militarismo -, la loro predilezione problematica e platonica per gli operai non poteva portar loro la mala fama di essere giudicati sovversivi. E da ' lontano anzi si intravvide per loro -· o si credeva intravvedere - la porta spalancata della stessa reggia di Berlino I Difatti i Naumann e consorti si videro fra poco avvicinati da tutto un -nucleo di maestri, di studenti e di professori. I soli operai, l'elemento cioè che avrebbe dovuto servire da base al neosocialismo, mancava. E riancava anche Guglielmo II, troppo legato ai feudatari dell'oltre Elba per far nota di un gruppo di democratici, per quanto aristocrateggianti. Intanto infuriava la guerra contro la Cina e ne1lo stesso tempo, l'entusiasmo dei nazionali-sociali per questo « grande avvenimento storico è patriottico & • E venne il giorno delle elezioni, e, con esso la decisione sul problema nazionale-sociale. Era possibile. un ringiovanire della dinastia, di una dinastia basata sul quarto stato~ E il proletariato avela monarchia ha bisogno di un esercito e di una (1) H. von Gerlach: « Socialdemokratisch oder nationalso~iaU ». flotta. L'Imperatore personalmente inchina agli Polemica. Emden 1900 p. il.
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