Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 15 - 15 agosto 1903

400 ' . RIVISTA POPOl,AR~ DI POLITICA, LETTERE .I SCIENZE SOCIALl Ancora. La contraddizione pare che sia anche nell'on. Zanardelli. Il vecchio e sincero 1iberale della Sinistra storica, da Presi dente del Consiglio si afferma che abbia sperato nella r.onciliazione; certo con intendimenti onesti. 'Ma la benedizione pubblica del popolo di Roma negata dal nuovo Papa - ·che non a caso avrà preso il nome di Pio X, quasi ad indicare che continuerà la lotta contro il potere civile -· prima; e dopo la comunicazione della elezione del Pontefice ufficialmente fatta dall'Arcivescovo di Torino al Re di Sardegna, Io disill~sero e lo fecero uscire dai gangheri, perchè confermarono che non avremo . la conciliazione, (condoglianze dell'on. Macola che sperava forse di divenire ministro della conciliazione!): d'onde il ghihellino telegramma ai Prefetti venuto inatteso e ..... inopportuno. Inopportuno; tale lo riteniam_o perchè l'Italia, a nostro avviso, deve eseguire e rispettare la legge sulle guaraati'gie senza curarsi della· reciprocità da parte del Papato. Quella è legge, per così dire, unilaterale; e in ciò sta la sua sapienza. Noi, quindi, dobbiamo e::ieguirla senza curarsi se il Papato l'accetti. Perciò crediamo che abbiano fatto bene i soldati a fare il presentat arm in Piazza s.. Pietro a chi da quell'onore si sente ferito. · Se il Papato accettasse la legge delle guarantigie, questa. cesserebbe di essere una legg_e sapiente .... e utile pel nostro paese. Ecco tutto. LA RIVISTA. IprogredsseiRl epubblicanesimo inGermania La Germania è il paese dinastico par excellence. Meno la Russia non vi ha paese in Europa, ove la dinastia ha tanta parte nella vita politica e ove regna tanto autocraticamente come in Germania. Questo stato di cose nen deriva tanto dal fatto che l'attuale imperatore, Guglielmo II, è un tipo energico nè ~enza certe qualità che saltano negli occhi, ma dallo strano sviluppo storico della borghasia tedesca. Nei primi decenni del secolo XIX la borghesia in Germania era repubblicana. Ferveya fra essa una grande agitazione per la repubblica democratica. C'erano, come mi racconta va poca f~ il professor Teodoro Lindner, ora noto storico di tendenza monarchico-imperialista, delle società studentesche - di una delle quali fece parte egli stesso - entrando nelle quali il giovane studen- , te doveva fare il giuramento « di non quietarsi mai fin' alla completa. riuscita della repubblica Germanica,. Delle intere città prussiane, come , per es. Colonia sul Reno, si manifestavano .veri focolari di fede repubblicana. Nel 48 poi con questo ideale sul cuore;gran parte della borghesia si precipitò sulle barricate. Da questo momento però, sconfitto e vilipeso, il repubblicanesimo man mano declinò, ed era curioso il vedere che declinò nella stessa misura dell'estendersi rapi.do della potenza bellicosa dei Hohenzollern di Prussia. La gloria militare delle campagne prussiane contro i Danesi (1864) gli Austriaci (1866) ed i Francesi (1870-71), la quale inebriò anche i cervelli più freddi, l'ambi7.ione di far gli impiegati del nuovo regno, la crescente ricchezza, causata in parte tlalla fortuna guerresca della monarchia, ed anzitutto la sacrosanta paura Jell'emancipazione del proletariato operaio, finfrono per gettare i vecchi rivoluzionari del 48 nelle braccia dei Hohenzollern. Dopo il 60 il repubblicanesimo borghese aveva cessato di vivere. La riprova di quanto diciamo sta nel fatto che la democrazia germanica dell'oggi, per quanto divisa in 4 gruppi con programma diverso, non possiede tutte queste qualità che al mio modo di vedere solo spiegano la ragione. di esserè di una democrazia propriamente detta: l'avversione teorica - e pratica! - contro le spese improduttive (antimilitarismo) e il desiderio di re.stringere o addirittura annichila.re la forza assolutistica della monarchia (repubblicanesimo~ o almeno monarchia cc puramente decorativa».) La catabasi subita dalla democrazia tedesca nelle elezioni politiche del Giugno 1903 non significa dunque la catabasi dell'idea repubblicana nel popolo tedesco. Tutt'altro! L'anabasi ! Mi spiego. Nel complesso del;caos babilonico della composizione politica della Germania, - abbiamo non meno di 20 partiti politici - non c'è che una sola corrente schiettamente antimilitarista e schiettamente repubblicana: il partito socialista. Orbene questo p.artiw si è dimostrato nelle elezioni il più forte del paese. La sua bandiera aveva la bellezza di 3,020,000, dico tre milioni e ventimila aderenti. Il numero dei suoi rappresentanti da 57 è cresciuto a 81. Tutte le v/cchie residenze dinastiche della Germania, Berliç.o, Monaco, Dresda, Weimar, Stoccarda e così via\ dicendo, sono state prese d'assalto dai socialisti. Lo stesso castello del gran Federicò, Sanssouci, il Valentino degli Hohenzollern, di 20 voti complessivi ne ha dato sei ai fautori della repubblica! La vittoria stragrande dei socialisti significa dunque un passo -, e magari un passo gigante - avanti nella via maestra che conduce alla repubblica. Forse l'agitazione dei socialisti non ha mai avuto tale punta antidinastica come stavolta. Guglielmo II, ligio al suo• temperamento passionale, si r-ra lasciato trascinare a fare l'agitazione antisocialistica nell'affare Krupp. Munito di tutta la sua fierezza di un'unta del Signore egli era sceso dal suo trono a scopo di calpestare i socialisti con parole feroci. Questo fatto, insignificante in sè, aveva tolto alla monarchia una non piccola parte della sua gloriala. Un rar presentante della monarchia « Dei gratiae >, il quale si mescola tra le righe dei combattenti è come un Dio che scende dalle nuvole. Visto e criticato da vicino, la gente se ne accor-

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