Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 15 - 15 agosto 1903

396 RJVJSTA POPDlA.RE DI POL!TlCA, LÉTTE11E E SCJÉNZÉ SòCÌAtf le rose che dovevano :fiorire appassirono alla conferenza dell'Aja. È vero che l'idea, lanciata ne,} campo delle co8e di scutibili portò alcuni frutti e più ancora ne porterà' nell'avvenire; ma resultati immediati, resultati pratici non ebbe. Dalla conferenza dell'Aja uscì una commissione che doveva fare .... un monte di belle cose ; ma si sa le commissioni son come i fur..ghi, nascono all'ombra e ci rimangono. È probabile che di tutto questo entusiasmo per l'arbitrato, non resti che l'idea, il germe dell'idea destinata a fiorire più tardi. E già qualche cosa. Che questa idoo non sia ancora arrivata al momento della sua attuazione pratica lo dimostrarono il telegramma di Loubet al deputato Inglese Sindair, uno dei ferventi partigiani dell'arbitrato; lo dicono le parole di Denis Cochin, egli pure uno degli organizzatori della riunione Anglo-Francese a ·questo proposito; lo dicono i giornali Francesi ed Inglesi; e più di tutto lo dice la questione dell'Estremo Oriente, che non è ancora risoluta, non è vicina ad esserlo, e nella quale Francesi ed Inglesi potrebbero trovarsi di fronte difendenti antagonistici interessi. Tuttavia questa proposta d'arbitrato è un dogma dei tem.pi, come lo fu la conferenza dell'Aja. Forse non è lontanissimo il giorno in cui l'acciaio non altre ferite aprirà che quelle del seno d{Jlla terra, da1le quali vi~ne rigogliosa la spica, datrice di vita. L'insuccesso Inglese nel Somalilancf; - Dunque dopo un pò più di un'anno di marce e contromarce; dopo sei mesi di vani tentativi di accerchiamento; dopo aver· perduti 334 uomini e 16 ufficiali; dopo aver speso 11250000 lire,·per prendere, vivo o morto, il Mad Mulln.h, questi_ s'è ritirato in una regione ove i pozzi sono abbondanti, e le tribù gli sono amiche e s'infischia allegramente del general Manning· e dei suoi soldatiL'Inghilterra ha deciso di sostituire il generale dell'insuccesso con un'iiJtro al quale insieme agli auguri di buona fortuna, il governo consegnerà altri 75 milioni per vedere se gli riuscirà di finirla con questo barbaro - gli Inglesi lo chiamano così - che in fatto di strategia,· sembra dare dei punti ai tanto vantati generali Europei. Il generale Egerton ha dichiarato ch'egli non inizierà alcuna operazione decisiva :fintanto che i trasporti ed i mezzi di comunicazione non sieno tutti perfettamente organizzati; questo è cio che avrebbe dovuto fare il Manning, fino dall'inizio della campagna; ma questo generale non è tale da far torto ai suoi confratelli Inglesi che nel Transvaal accumularono errori su errori rivela.ndosi privi d'ogni arte militare. Ora però la questione dipende più dalla buona volontà del Mullah a lasciarsi pigliare che da qualsiasi altra cosa, e pare che di questa buona volontà il capo Somalo non ne possegga punto. Egli si è ritirato in una zona fertile dove ci sono ricchi ,pascoli per i suoi camelli, dove c'è acqua e di dove può facilmente sfuggire all'accerchiamento che per la terza volta Inglesi ed Abissini alleati contro il comune nemico organizzeranno a' suoi danni. Basta dare l un' occhiata sopra una carta del1' Africa Orientale per accorgersi che non è soltanto questione di generale più o meno abile: è anche questione di situazione e di possibilità logistiche. Il Mad Mullah ha dietro di sè una alta catena di monti ; ma anche a sua disposizione delle valli e delle strade che possono permettergli la foga, faèile e sicura: che gli permettono già, fin d'ora, di minacciare- le colonne lnglesi. Si dfoe che per facili;;are le operazioni del corpo di spedizione Inglese, il governo Italiano abbia fatto alcune concessioui e permesso che le truppe imperiali traversino il territorio del protettorato; e tli,tto questo, come cosa di amici, va assai bene : ma non sarebbe logico che l'Italia chiedesse all'Inghilterra un compenso? Non bisogna essere troppo generosi in fatto d'affari: se gli Inglesi vogliono distrugger·e il Mad Mullah lo facciano pure; ma bisogna che si persuadano di questo: che se noi porgiamo un'n,iuto abbiamo diritto ad un compenso: e non lieve: perchè se gli Inglesi mancano il loro colpo anche questa, volta, chi ne pagherà il fio, se ci esponiamo troppo, saremo noi, che in f;ìornalia non abbiamo interessi; ma che con la nostra colonia stiamo, si può dire a usci.o e bottega con la ·è;ribù dei fedeli del Mullah affezionati e assoluta.mente devoti a lui. Ci pare che_ la cosa sia degna d'esame maturo ed approfondito, e i 1,ostri governanti non dovrebbero lasciarsi scappare l'occasione di poterne una volta tanfo profittare. Gl'inglesi, ~altronde, non possono a.ver dimenticato che in Africa con noi si mostrarono scortesi, egoistici - quasi nemici. -¾· La riforma cl~ttorale in Germania. - La vittoria dei socialisti in Germania ha fatto venir la pe]]e d'oca ai possidenti, e agli industriali del paese e, ora, una grande agitazione si fa e contro i socialisti, e contro il suffragio universale. La lotta è aspra contro i socialisti che si presentano come un partito compatto al Reichstag e possono, con un pò d'abilità, tenere in scacco perpetuamente il g9verno. 'l,utte le oche ben pensanti di Germania, le persone pt1r bene, i difensori e gli amici del trono e dell'altare si sono allarmati di. questo progresso incessante del partito socialista e vorrebbero metterci un argine. È vero che l'amico intimo del Krupp pare si sia dato per missione, co'suoi discorsi, di fare la propaganda in favore dei suoi nemici, e noi siamo certi che Bebel e Singer non desiderano nulla cli meglio che un discorso dell'amico di Krupp, contro i socialisti. Tutte le volte che quel buon signore ha aperto bocca contro i suoi avversari, i voti in favor loro si sono accresciuti ed hanno acquistato maggior credito dinanzi all'opinione pubblica. Ora però la borghesia Tedesca vorrebbe poter far punto alla impresa socialista e poterla dichiarare fallita. Quindi è venuta la proposta di riformare la legge elettorale in Sassoni.a e di abolire il suff1·agio universale in tutta la Germania. , . Era naturalmente una cosa facilmente prevedibile. Attaccata debolmente la borghesia non si preoccupa più che tanto delle sue sorti, lascia che la si combatta e anzi ha raria di capire che gli avversari di lei possono avere ragione, e concede piccole riforme e leggere facilitazioni che, qualche volta, le conciliano, inincondizionato, il favore delle masse. Quando gli attacchi si fanno violenti ; i nemici diventano forti e ne minacciano seriamente le istituzioni, allora la borghesia corre alle difese, e le leggi reazionarie piovano fitte come la gragnuola. Così accade in Germania. Ìl movimento retrogrado si accentua; la propaganda reazionaria diventa di più attiva. I socialisti hanno scelto per arme quella, in alcuni casi fortissima del voto elettorale. Minacciata sul serio, la borghesia tenta spezzare quell'arme. E nel.la logica delle cose urrLane.

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