Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 15 - 15 agosto 1903

li.' Vl.ST A POl'OL-i.R.l: Di POLiTICA. LE1TERE E SCIENZE SOCIALJ E' canzonarci dire che le imposte dirette gravano sui ricchi. L'imposte indirette di successione, di mutazione, di contratto, sulle società, nelle assicurazioni, sulle cart.e da giuoco, sulle operazioni di Borsa, sulla garanzia delle materie d'oro e argento, sulla polvere da caccia, dell'alcool e del tabacco, non gravano sul povero. Se facciamo il conto delle imposte che il povero divide col ricco nelle proporzioni del suo consumo, ne troviamo quattro - sul vino, sullo zucchero, sul sale e sui fiammiferi - che danno 285 milioni, molto meno di quello che nelle pubbliche spese si consacra ai servizi di cui il povero ha il profitto esclusivo, e ciò di fronte ai 2 miliardi e 60J milioni che pagano i ricchi. L'imposta indiretta è giusta perchè è imposta reale che col pisce sulla cosa o nel fatto senza pensare a chi pagherà. Il cle1!icale paga come il radicale, l'ebreo come il cattolico, il realista come il socialista. L'imposta diretta è person~le, va a cercare l'uomo, lo conosce ed è la porta aperta a tutti i favoritismi, a tutte le camorre etc. Insomma è l'imposta indiretta che bisogna amare se si può amare un imposta. Ma non vi è alcuna modificazione da far loro subire? Chi oserebbe sostenere un tale paradosso? A cominciare dal dazio comunale vi sono certo dei cambiamenti da fare, dei metodi da ringiovanire. Oggi si tratta di trovare i procedimenti più semplici giusti, economici, non vessatori che permettano allo Stato di rendere i servizi sempre più grandi, che forse a torto, noi pretendiamo da lu'i. Le imposte indirette sono H miglior mezzo per pervenirci, e le. migliori delle impo&te indirette sono i monopoli. (Revue de Paris - 1 agosto). RECENSIONI EmilioGiampietro : Ricordi e riforme. - Casalbordino 1903 - L. 4.. Emilio Giampietro pur dedicando la sua rara attività alle cose industriali non dimentica la politica, nella quale ha rappresentata una parte. Riescono interessanti i ricordi dei suoi intimi rapporti con Cavallotti, e specialmente tutto ciò che si riferisce all'appoggio dato dall'Estrema al Minist_ero Di Rudinì-Nicotera, alla lotta tra Crispi e Cavallotti, alle relazioni tra Cavallotti, Rattazzi e Di Rudinì. Nella seconda parte del libro il Giampietro si occupa di questioni economiche e politiche esponendo le proprie idee di radicale individualista o borghese, come egli si denomina, e mostra la propria competenza in fatto .di cose commerciali e di tariffe ferroviarie. Nella terza ed ultima espone alcune , proposte di riforme pratiche, che mirano sopratutto al miglioramento nelle condizioni del Mez:wgiorno; tra le quali ci sembrano degne di atten_zione le seguenti che anche noi caldeggiamo : maggiore interessamento alla istruzione tecnica, aggruppamento delle provincie in regioni, riduzione delle tariffe ferroviarie, riordinamen- ,to delle tariffe doganali ecc. Ce n'è una singolare: vorrebbe che i deputati del Mezzogiorno si accord~ssero per imporre un ministro del Mezzogiorno che -intenda i bisogni della sua regione - ad esempio, l'on. Forta- :nato. Questa proposta non presenta che un piccolo inconveniente: l'on. Fqrtunato, di fare il ministro non vuol saperne. Mario Mandalari: Saggi critici. - Città di Castello. S. Lapi. 1903. L. 2.50. Il Mandalari, buon critico le~terario, consacra questi saggi ai seguenti argomenti: Matelda, ·Le satiredi QuintoSettano, Questioni dantesche (a proposito di Canizza), Un contributo cli storia meridionale, La Calabria in uno scritto del Prof. Lombroso, La città di Traina nelle recentipubblicazio-. ni, Confessioni pedagogiche. In tutti si rivela la coltura e l'acume dell'A. Vigorosissimo quello che confuta Lombroso. UmbertoRicci : Le informazioni personali negli impieghi civili dello Stato. - Salerno, 1903. L, 0,60. L'argomento parrebbe di scarsa importanza; ma l'autore ha. saputo trattarlo da un largo punto di vista sociologico rendendolo interessante. Egli è in massima contrario alle informazioni, mostrando le difficoltà di varie specie che si oppongono a che esse siano esatte e imparziali. Da notare le acute osservazioni su questa quistione: costituiscono gl'impiegati una classe? La va Esposizione internazionale d'Arte in Venezia. - Pubblicazione speciale dell'Illustrazione Italiana. - Milano, Fratelli Treves, 1903. L. 1,50. E un album elegantissimo, davvero splendido, di ciò che di meglio è stato esposto in Venezia in quf\st'anno. La raccomandiamo vivamente ai nostri lettori. Prof. Francesco Corridore: Storia documentata della popolazione di Sardegna. - Torino, Olausen. 1902. Sono pazienti e diligenti ricerche sui censimenti fatti con criteri !=1iversi dal 1479 al 1901. Si rivela che nell'isola la popolazione vi è stata sempre in aumento - meno una volta: nel t 688, anno in cui si riscontrò una notevole diminuizione a causa di carestie e-di pestilenze. Uno dei più forti aumenti si è avuto tra i due ultimi censimenti, di oltre 100,00) abitanti; tanto che la densità della Sardegna da 28,32 nel 1881 passò a. 32,88. L'A. si rivela un appassionato cultore di studi demografici. Dott.GiuseppePortigliotti : Un grande monomane. Fra Girolamo Savonarola. -· Torino. F.lli Bocca, 1902. L. 2. La scuola di Loml:iroso che non vede cha pazzi o delinquenti in tutti gli uomini che si elevano di qual: che centimetro sul livello medio, e ché ha riscontrato le stigmate della degenerazione in G. Mazzini, non poteva risparmiare Fra Girolamo Savonarola. Il Portigliotti è stato tra i più acèorti, perchè egli almeno la monomania l'ha illustrata in un frate nel q~ale era evidente, e venne riconosciuta anche da coloro che non seguono i criteri prediletti della sua scuola. Il lavoro è ben condotto. Per GiovannBi ovio. - Fra le tante pubblicazioni e i tanti discorsi commemorativi - ottimo quello di Mirabelli pronunziato nel Liceo Beccaria di Milano -. segnaliamo due pubblicazioni brevi, ma piene di entusiasmo, eleganti e ricche di buone osservazioni dell'a vv. Pietro Grilli (Giovanni Bovio. Cenni del sistema. Bari, La Terza e figli. 1903) e dell'avv. P. D. Pesce (Giovanni Bovio. Roma. Ufficio della Nuova Parola, 1903). Sono due discepoli, che amano ancora il Maestro e ne scrivono degnamente. Dott. NapoleoneColajannlp,roprietariod,irettore-responsabile. Roma - Tipografia, Piazza S. Apollinare, 46

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==