llrvtSTA POPOLARJf DI POLITICA. LII'ITERJf • SCIBNZB SOCIAU 41'7 ammh'listmzioni tanto civili che militari, ed anche in quella dell'India. Ora se questi favori 11011 bastano a codeste colonie, perchè in ricambio trattino generosamente la madre patria è proprio il caso di dimandarsi che cosa vogliono di più. · Il Canadà. risponde che desidera che la madre patria metta un'imposta su i prodotti degli altri per fa,vorire i Sùoi; ed anche, ottenuto questo, il Uanadà ha mostrato chiaramente di non volere fare all'Inghilterra altro che piccole concessioni in fatto di tariffe. Si è detto che questo atteggiamento egoista del Canadà è provocato da.l fatto che la popolazione troppo sparsa nel grandissimo paese è obbligata a procurarsi il tesoro nazionale col mezzo delle dogane. J\l(a, come fece notare il Chamberlain alla conferenza coloniale, questa diffic-oltà potrebbe essere eliminata con la istituzione di dazi di consumo. Per esempio, se fosse messo un dazio sul thea è certo che darebbe un prodotto maggiore di quello che potranno dare trenta o quaranta piccole voci su la tariffa doganale. Ma questo non sarà fatto perchè il partito favorevole al protezionismo nel Canadà cresce sempre dì potenza. Per.fino Sir \Vilfrid Laurier, il primo ministro ' canadese che sa1ì al potere dichiarandosi libero scambista, ha dovuto modificare la propria opinione. Il partito protezionista canadese ha espresso chiaramente le sue idee a proposito della tariffa di favore. In una riunione tenuta l'anno scorso in Agosto dalla Associazione degli Industriali, fu votata una risoluzio- • ne in favore di una revisione della taritfa canadese, in modo di trasferire assolutamente alle officine del Dominio, lit fabbricazione di oggetti, ora --provenienti dal- ' l'estero. Aggiunsero che erano pronti a favorire 1a madre patria a condizione che la tariffa minima rappresentasse una protezione effettiva di tutte le industrie canadesi. Ed è questa preferenza illusoria che il Chamberlain si propone di corn.prare, ad un prezzo tale, che l'ordine del giorno vòtato dai cooperatori nel Giugno 1903 dichiara essere il seguente: "Questo congresso rappresentante due milioni di oper,ai consumatori, si vale della opportunità che gli si presenta per protestare altamente contro qualsiasi infrazione, per mezzo di tariffe preferenziali, della politica di libero scambio seguita finora da q nesto paese; pensando che ciò avrebbe per risultato l'aumento del prezzo dei viveri ai più poveri, ne diminuirebbe la rimunerazione e 'l'irn.piego, e provocherebbe un'aumento del militarismo ed nn seguito di relazioni tese con le potenze europee; inoltre condanna energicamente la proposta di sfruttare la mise~a ed il patriottismo del popolo, in prò di una causa che oltre ad inasprire le lotte fra le grandi nazioni del mondo, tenderà a disperdere le relazioni di amicizia fra i due grandi rami della famiglia Anglo-sassone ,,. In quanto alla Germania, l'atteggiamento preso da Balfour e Chamberlain di fronte a questa nazione è ridicolo. I due ministri ebbero l'aria di credere che la Germania era rea di tradimento verso l'impero Britannico perchè elevò le proprie tariffe doganali a danno del Canadà, in risposta ad una simile azione del Canadà a danno della Germania. In verità la Germania non fece altro che applicare contro il Canadà la teoria di Lord Salisbury che nel 1897 denunziò il trattato commerciale Anglo-'l'edesco del 1865. Secondo quel trattato era impossibile all'Inghilterra di favori.re il Canadà al disopra della Germania; e alln. Gerrnanift di fare n.ltrettanto per l'Ing·hiltena al disopra. del Canadà.. Lord Salisbury denunciando il trattato disse: " da molti anni le t:olonie autonome Brittannid1e lrnnno goduto piena autonorn ia di tariffe e in tutti i reeenti trattati commereiali conclusi dalla Gran Brettagun, è stn,tn. specificata una cla.usola che permetteva alle colon ic di aderirvi o no ,,. Dunque la Germania non solo poteva ma dovevn, trattare il Cauadà come una separatn entità fiscale. .Eppure questo ha provocato una dichi11razione di gnerra economica nella quale si. chiede ai 4.2 milioni cli. abitanti dell'Inghilterra, cli prendere parte. Il prezzo delle graziosità canadesi è veramente troppo alto per l'Inghilterra. Da che adottò il sistema del libero scambio l'Inghilterra ebbe semprè la posizione della più favorita nel mercato mondiale ; e questo snreb be certamente perduto, e perderebbe· a,uche l'enorme benefizio del cibo a buon mercato . .M:r. Balfour fece osservare che egli non voleva i1nporre il dazio su i materiali grezzi, ma solinnto sul vitto; orn. bisogna osse1~are che il vitto dell'operaio è uno dei materiali grezzi dell'industria, e col rincaro del vitto anche se crescono i. salari, il costo dell'ind11sfrria aumenta e l'industriale non può pit't esercitare una efficace concorrenza su i _mercati mondiali, compre:;i i coloniali; .ma c:è aneli.e da considerare la probabilità che i salari non aumenterebbero e allora questa politica di Chamberlain avrebbe per risultato di deteriorare le forze :fisiche del popolo, e di restringere inter. namente il traffico 11azi.onale. Questa pazza idea della Zulhaein non avrebbe avnto luogo di svilupparsi se i suoi partigiani- avessero pnr un solo istante pensato a come si forma la ricchezzn delle nazioni. La loro ignoranza del movimento economico è tanto grande che il primo ministro ing-lesP ha potuto dire, dal suo banco di ministro, che il nostro commercio declina. Ora ciò è completamente erroneo. Mai, prima d'ora, il popolo inglese è stato meglio nutrito, e il nostro traffico più florido; e la prova della ricchezza del paese è stata data dal fatto, che si è potuto sostenere unn, guerra di tre anni senza troppe difficoltà,, mentre i vicini protezionisti del continente sono sempre in dertcit per sostenere anche le sole spese di pace. (North Arne1·ican Review - Luglio 1903). ~ Lvuis Forest : La linguafranceseali'estero. - La potenza simpatica della Francia è un fatto che comincia ad attrarre seriamente l'attenzione degli osservatorL e dei filosofi.. Ormai non la si nega più da nessuno. Io no11 voglio, su gli argomenti accumulati in proposito, che fermare l'attenzione su di un fatto caratteristico: la lingua francese va universalizzindosi rapidam·ente. Il francese è una lingua che pruova, con la praticn., che è suscettibile di esser parlata dappertutto, che 11011 è artificiale, che già milioni d'uomini la comprendouo, . che, vantag·gio prodigioso, ha un immensa e meravigliosa letteratura di scienze e di,~belle lettere, e che va diventando idioma internazionale, senza contrasti, con la sola legge del generale consenso. Il francese è stata sempre la lingua diplomatica delle grandi nazioni contemporanee. Non ha dovuto questo onore nè al capriccio della moda nè alla forza cl.elle armi. La si è adottata perchè è la lingua moderna pilt chiara, perchè si adatta a tutte le psicologie. Le pruove d'espansione intensa della lingna francese n.ll'estero sono innumerevoli. A Friburg-o, in Svi7.7.era, Lm mez7.o secolo fa, si paxlava tecle:co, oggi si_ parla,
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