. 416 RIVISTA. POPOLA.RE DI POLITICA, LEITfRE E SCIENZE SOCIA.LI · biarnenti lenti sono la continuazione e il perfozio.11;.1,- mento di formazioni avvenute in origine in seguito a ua,mbia.menti bruschi: a rivoluzioni subitanee. D"altra pa,rte la teoria di Darwin, allLmgata, modi6.- c,1,t._1q,,ua,si direi fatta servire a,d uno scopo partigiano da, Huxley cù.e dalla teoria della selezionù e la lotta per la vita tirò tutta una genesi ipotetica anzichè 110, molto immaginosa, è oggi fra.ncamente combattuta eh scenziati di grande valore come vViessmann, Naegeli, .Brooks, Meynert ed altri. Ora fra questi porta il contributo di una, grande somma di osservazioni e di lunghi anni di studio lo scen- ;dato Olandese Ugo de Vries. L'illustre botanico, ript gliando l'idea di Agassiz richiama l'attenzione degli scenziati su le apparizioni brusche e le non meno brusche spa1·izioni di specie animali. Uno degli esempi ;e fol'se il più concludente lo si ha nel fenomeno della flora del terreno carbonifero. Tutta una serie di forme appaiono tutte insieme, contemporaneamente; poi il periodo carbonifero bruscamente si ehiude, bruscamente scompaiono le forme animali sviluppatesi nella sua durata. I placentari del primo periodo terziario, i rettili dinosauri presentano il medesimo fenomeno. Ora alcune esperienze praticate su insetti e su rettili, specialmente da Standfoss su le farfalle, hanno provato che le trasformazioni dei tipi organici possono prodursi per esplosione subitanea. Ugo de Vries appoggiandosi a questi dati di fatto, ad osservazioni sue proprie, riassumendo gli studi di Geoffroy Saint Hilairc e di Agassiz presenta una nuova ipotesi per spiegare la trasform~zione d~lle specie e la loro graduale successioi:ie nel mondo. Egli intitoht la sua teoria " della mutazione ,,. Egli suppone che ad un certo periodo dello sviluppo organico, sotto l'influenza del clima, o di rivoluzioni geologiche una trasforma;done rapida è avvenuta: nuov~ specie sono apparse, come stipiti di specie che si sono poi successivamente trasformate e modificate. In certa manie1:a egli concilia 1a teoria Darwiniana con le osservazioni di Agassiz che parevano distruggerla. Jordan e i suoi discepoli avevano cercato di dimostrare con un grande numero di esperienze la immutabile in variabilità della specie. La teoria trasformista dei. c.:ambiamenti tanto lenti che le generazioni umane non riescono a constatare, ha fatto il suo tempo e pare ormai di'mostrata falsa; come falsa si è dimostrata la teoria della evoluzione morfologica provocata dalla lotta per la vita fra animali della medesima specie. Il De Vries ha osservato che una pianta selvaggia passa rer un periodo di mutazione ed allora dà origine ad una serie di altre piante perfettamente organizzate per formare delle specie nuove. Egli estende questa sua teoria, e le esperienze anche, dal campo veg.etale anche al campo animale e con. questa teoria della mutazione, cioè della apparizione subitanea e spontanea, di specie diverse da una unica specie primitiva, egli propone di spiegare l'origine e la formazione delle a,ttuali specie animali e vegetali vi venti. L'ipotesi non manca di serio fondamento, tanto più che non nega il trasformismo, legge ormai riconosciuta indiscutibile: soltanto gli dà una base più solida permettendo di spiegare l'apparizione di forme che, data la teoria Darwiniana della selezione, l'evoluzione lenta, richiedevano un periodo di tempo più lungo che qualunque siasi periodo geologico. Naturalmente la nuova teoria scombus,;ola n10lto i vecc.:hi ~i~temi ritenuti infallibili, ma la scienza non può arrestar::;i per rispetto delle teorie. Quando i fatti dimostrano la scienza parla; e la parola dell'oggi è sempre più vicina al vero della parola d'ieri. A. AGRES'l'l. Percolorcoheprocurdaneionuovaibbonati alla R.lV.I.STA POPOLARE 1,° Chi procura ua abbonato avrà diritto ad uno dei seguenti premi, del tutlo gratuiti: a) Signora S1>Le di Paolo Remer; L'imperialismo inglese di F. S. Nitti. b) L'istruzione elementare di C. Vaccaro; La fisiologia del Genio del prof. Gallerani. e) I con:fWti nazionali di Savelli; La malaria in Ita• lia di Berteaux. d) Ire e spropositi di Cesare Lombroso di N. Colajanni. e) MouDemPnts sociaux en ltaLie di N. Colajannì. J) Gli uffici del laDoro d1 N. Colajanni. g) La grande battaglia del Lavoro di N. Colajanni. h) Net regno delta Mafia di N. Colajanni. RIVISTADELLERIVISTE Harolcl Cox : Il progettoprote?ionistadi Chamberlain. - È impossibile fare ammettere una tariffa differenziale e di favore in un sistema di libero scambio. Se si volesse fare del favoritismo sarebbe più utile per il paese farlo in favore dei contadini perchè almeno rialzerebbe i loro guadagni e il valore della terra e, per conseguenza, anche il valore delle tasse che pagano allo Stato. Ma se la Gran Brettagna si rifiuta a proteggere e favorire gli interessi dei produttori ed industriali della madre patria, a più forte ragione deve rifiutarsi a proteggere e favorire quelli delle colonie. Mr Chamberlain non risponde a questo argomento altrimenti che con un appello al sentimento imperialista, ma questo non risolve niente, ed al contrario dimostra maggiormente, se possibile, la i,ngiustizia di un simile sistema. Chamberlain parla molto della Zollverein e della Unione .Nord Americana, ma sembra che non conosca troppo bene questi due org.anamenti che tanto frequentemente porta ad esempio. La :::ollverein, una unione doganale è possibile in quei paesi dove esiste una finanza federale, cioè dove i proventi delle do.gane vanno tutte ad un comune tesoro della. federazione.'. Ora, o Cham berlain ignora qnesto fattò, o ha delle)dee false su l'atteggiamento delle Colonie inglesi cli fronte alla madre patria. Bisogna notare che la maggioranza delle colonie hanno effettivamente il libero scambio con l'Inghilterra, e non c'è che il Canadà, l'Australia e la Nuova Zeland~ che adottano delle tariffe protezioniste contro la Gran Brettagna. Ora queste colonie 1 sommano insieme a meno del 14 "1 0 in tutto il commercio della esportazione Brittannica, e d'altra parte vendano all'Inghilterra il E:iO 01 0 dei ]oro prodotti. Un uomo d'affari potrebbe osservare che l'Inghilterra fa già troppi favori a queste colonie, risparmia loro ogni spesa per la clifesa nazionale, provvede loro gratis, un ~ervjzio consolare ·e diploma,tico in tutto il mondo, e apre loro la libera carriera in. tutte le sue
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